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Mettere al mondo un bambino e crescerlo è la più grande sfida che un essere umano sia chiamato ad affrontare nella sua vita. Per questo motivo è ASSOLUTAMENTE FONDAMENTALE che sia frutto di una scelta consapevole da parte dei genitori, non di una sveltina nel bagno di una discoteca. Ne va della salute psichica e fisica sia dei genitori, in primis della madre, che del bambino.Il ricorso all‘ aborto, per me, non deve essere proibito ma deve essere limitato a casi specifici.
Dire “eh ma tanto c’è l’adozione” come ogni tanto sento dire significa avere totale disprezzo e indifferenza per l’equilibrio psico-fisico del bambino che, in questa impostazione, ha più valore quando si trova in stato embrionale rispetto a quando è a tutti gli effetti un essere senziente. Il che è parecchio contraddittorio: un ammasso di cellule in fase di sviluppo ha più importanza sia di quello stesso ammasso di cellule una volta venuto al mondo sia della vita della madre e del padre? Quale divinità darebbe la priorità a una “vita” in fase di formazione rispetto a ben tre vite già esistenti?
Poi, una volta garantita la possibilità di scelta alla donna, che ricordiamo è una forma di vita fatta e finita al contrario dell’embrione che è ancora in fase di formazione, se si vuole limitare che si creino situazioni in cui la donna debba affrontare una scelta che è sempre e comunque dolorosa e traumatica, bisognerebbe fare una massiccia campagna informativa, nelle scuole e non, su come evitare di arrivare a quel punto. Che, in concreto, significherebbe un programma di educazione sessuale a partire dal primo anno delle scuole medie. Ma so già che i contrari all’aborto sarebbero contrari anche a questo.
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