Verissimo.
Conosco da vicino un ragazzino veramente con problemi, e amen, poco da dire porello.
Ma ho anche un nipotino acquisito con diagnosi di spettro: si, è un pelo diverso dai suoi coetanei, ma per quanto mi riguarda avrebbe fatto la sua vita in maniera totalmente normale, come tutti gli altri.
Eppure ormai...è malato.. per gli esperti.
Ma vadano a ca.....re va!
Uno dei grandi mali, bipartisan, del ventunesimo secolo, la necessità di etichettare.
Io non sopporto quando si parla di uguaglianza, perché per me siamo tutti diversi e alla base ci deve essere equità, non uguaglianza.
questa necessità di far rientrare in uno “spettro”, o parlare di neurodivergenza, quando una divergenza è tale solo se identifichi un punto dal quale divergere.
Si è creato un clima in cui i giovani sono pieni di scusanti per non provare nemmeno a raggiungere il loro potenziale.
È pieno di gente che si vanta di Bipolarismo diagnosticato, di essere nello spettro, di avere depressione e di assumere psicofarmaci, come se fosse un vanto, come se il problema e la persona non potessero essere scissi.
