Inquietante e apocalittico articolo del Corriere della Sera, sull'eventualità di "un inverno senza fine" con una pandemia che continuerà all'infinito.
"E non dovesse mai finire? Abbiamo a lungo evitato di dare voce a questa nostra paura impronunciabile.
Ammoniti a non farlo da un senso di responsabilità misto a scaramantiche proibizioni, abbiamo taciuto. Forse, però, è giunto il momento di confessare: non è forse vero che, mentre entra il terzo inverno di pandemia, si fa strada in noi il pensiero di un inverno senza fine?
Lo schema culturale che ha prevalso nei commenti sulla pandemia a partire dal marzo del 2020 è stato quello dei cicli di morte e rinascita. Stiamo attraversando un momento di tenebra – ci siamo detti – ma non dobbiamo disperare perché nessuna notte è infinita. Ma forse non è così. Viviamo in emergenza continua, già con i cambiamenti climatici.
E allora se l’emergenza sanitaria dovesse cronicizzarsi, come si sono cronicizzate quella ambientale e quella migratoria, si accentuerà la tendenza, già in atto, verso forme di potere politico sorte dalla progressiva sospensione o cancellazione delle consuetudini democratiche. La globalizzazione in atto dal 900 sembra fallire.
Secondo, la fiducia nelle virtù civiche (mascherine, distanziamento, riduzione domestica dei consumi energetici, apertura all’altro da noi etc.) dovrà cedere il passo alla speranza nella soluzione scientifico-tecnologica delle emergenze.
Consapevoli che un’epoca è finita, un’altra è cominciata, prepariamoci ad affrontarla con spirito di adattamento a livello di specie."
Se ne parlava nell'altro topic dopo le ripugnanti dichiarazioni di Monti.
Vedo che stanno gettando le basi ora anche con la propaganda dei media.
Si va verso la fine definitiva della libertà individuale e credo anche della democrazia.
Si usa la paura per condizionare il popolo.
Si fa credere che l'unica cura o soluzione sia quella in possesso di un soggetto (un partito, un governo, uno stato).
Si convincono le persone che per la loro sicurezza è necessaria una limitazione delle libertà e dei diritti e che per il loro bene è necessario uno stato autoritario.
Si attribuiscono le colpe a un gruppo di persone, una minoranza, dipinta come colpevole e pericolosa,m da discriminare e, infine, eliminare.
Larga parte della gente, che crede ciecamente a media e istituzioni, baratta ben contenta libertà e diritti all'amorevole stato/governo padre e padrone che è così buono e così generoso da adoperarsi per la loro sicurezza e per proteggerli dal male e da quei pochi maledetti che minano il "benessere collettivo".
È così che nascono le dittature.
È così che è successo in passato ed è cosa talmente nota e ovvia che viene usata anche in opere cinematogratiche e letterarie per descrivere realtà alternative e futuri distopici.
Se la massa accetterà ciò che sta succedendo un giorno non molto lontano chi ci sarà ancora non saprà più nemmeno cosa significa la parola libertà o, peggio, avrà adottato un nuovo significato dato che già oggi la manipolazione agisce persino a ridefinire significati di termini fino a oggi molto chiari.
L'Europa, in particolare stati con un popolo predisposto come l'Italia, sarà governata da regimi e i cittadini saranno come servi, a cui verrà concesso qualche svago per convincerli di essere "liberi", che potranno probabilmente lavorare solo per multinazionali (Draghi e altri avevano già dato avvisaglie anche su questo manifestando il loro disgusto e disprezzo per il tessuto economico italiano auspicando la fine della piccola e media imprenditoria).