In chiave americana questi dati sono una bella botta, in Usa fino a 4-5 giorni fa c'erano cife da Svizzeretta, se non sbaglio, SVIZZERA, cioè una specie di regione, in America se ne sono fregati quindi le cifre, quando verranno fuori seriamente, saranno terrificanti, primo perché il territorio è molto vasto secondo perché statisticamente non può essere altro che così.
In Italia abbiamo sempre avuto il "****" di essere chiusi dal mare, considerato che il virus è arrivato chiaramente da nord, dalla Germania, avremmo potuto avere cifre molto inferiori e avremmo potuto isolarlo meglio.
Vediamo come si evolve in Usa, per me è indubbio che avranno cifre spaventose molto presto e io spero che per allora potremo guardarli con la consapevolezza di aver passato la fase critica.
Leggevo ieri sera uno studio svolto dal CNR riguardo il virus e i possibili scenari futuri,parlava di Spagna e Stati Uniti come i due stati che rischiano di più in termini di contagio,con scenari peggiori dell'italia.
Ecco un estratto:
Confronto con paesi occidentali in fase iniziale dell’epidemia
Riportiamo in figura 5 l’andamento dei dati registrati di Germania7, Francia8, Spagna9, Stati Uniti10. Tra i vari modi di accostare i dati nello stesso grafico, quello di gran lunga più significativo è di traslare temporalmente i dati dei diversi paesi, in modo tale da portare alla migliore possibile sovrapposizione le curve relative alla fase iniziale dell’epidemia. La traslazione ottenuta, rispetto ai giorni di calendario, e mantenendo come riferimento l’Italia, è pari a -8 giorni per Germania, -9 giorni per Spagna e Francia e -11 giorni per USA. Tolti i dati dei primissimi giorni, fortemente irregolari perché minimi nei valori e raccolti in una fase in cui i sistemi sanitari erano impreparati ad una rivelazione sistematica, tutti e cinque i paesi hanno vissuto o stanno vivendo una fase di sviluppo del contagio con tempi di raddoppio dell’ordine dei due giorni.
Questa fase di “espansione libera” si è interrotta prima in Italia (1° marzo in Fig. 1, giorno 15 in Fig. 6) e nei giorni successivi in Germania e Francia. Il passaggio dell’epidemia tedesca alla “seconda fase” appare certo, mentre il caso francese dovrà essere confermato dai dati dei prossimi giorni. L’interruzione della curva di espansione libera in questi paesi, se confermata, è avvenuta “dopo” l’Italia in termini di calendario ma “prima” sulla scala del grafico, ovvero per valori più piccoli del numero di contagi. Analogamente al caso italiano, il tempo di raddoppio nel corso della seconda fase, per Francia ed Germania, è dell’ordine di 3.1-3.3 giorni.
Il piccolo anticipo di uscita dalla curva “di espansione libera” nello sviluppo dell’epidemia tedesca e francese rispetto a quella italiana mostrato in Fig. 5 potrebbe portare a prevedere uno sviluppo relativamente più mite per questi paesi. Considerata l’incertezza nel rapporto tra casi registrati e contagi effettivi e la presumibile variabilità di questo rapporto da paese a paese, tali piccole differenze sono però al momento poco significative. Ricordiamo a tal proposito che una correzione sull’asse verticale di un fattore 2 corrisponde ad una traslazione di un giorno sull’asse orizzontale.
Le curve di Spagna e Stati Uniti descrivono una situazione complicata. Saranno i prossimi giorni a dirci se la crescita dei contagi vedrà un cambiamento di esponente oppure proseguirà verso uno scenario potenzialmente peggiore di quello italiano. La Spagna in particolare pare perdurare in regime di “espansione libera” per un tempo più lungo di quanto abbia fatto l’Italia.
Conclusioni
L’analisi numerica presentata è puramente ed “ingenuamente” empirica, basata sullo studio di alcune regolarità tra i vari andamenti numerici alla data del 12 marzo. Nonostante la grande aleatorietà dei dati disponibili, dovuta principalmente alla diversa modalità, intensità e tempistica con cui i diversi paesi hanno avviato la rilevazione dei casi positivi, lo sviluppo dei contagi registrati nei vari paesi presenta sostanziali e sorprendenti similitudini.
La violenza con cui è stata colpita l’Italia è apparsa finora unica, nell’ambito dei paesi sviluppati. Altri paesi occidentali sembrano tuttavia ad altissimo rischio di intraprendere lo stesso percorso, se non anticiperanno l’attuazione di misure restrittive. Per Spagna e per gli Stati Uniti, lo scenario di un l’evoluzione verso una situazione “italiana” non è più il peggiore possibile.
In Italia per i prossimi giorni attendiamo che:
a) la curva dei contagi registrati entri in una terza fase, lineare e poi sub-lineare, simile a quella in cui è entrata la Cina ad inizio febbraio e la Corea ad inizio marzo.
b) la curva dei decessi entri in una seconda fase (con tr ~ 3.0-3.5) seguendo la curva dei contagi. I dati del 12 marzo lasciano qualche tenue speranza che tale transizione sia già attualmente in corso
Anche la più ottimistica delle previsioni porta tuttavia a predire che il costo in termini di vite umane dell’epidemia di Covid-19 in Italia supererà i numeri riportati in Cina.