Da ció che si intuisce, i tempi di ospedalizzazione, indipendentemente dall’esito, sono lunghissimi. Ecco perché quei disgraziati hanno tirato su lazzaretti in 10 giorni.
Nemmeno un SSN avanzato come il nostro potrebbe mai e poi mai reggere un’epidemia del genere.
Prendo spunto da quello che dici per evidenziare un problema che hai colto.
Il coronavirus danneggia l'apparato respiratorio di base. Bene, in molti casi si può intubare, dare un supporto, mantenere stabile il paziente in attesa di una regressione della patologia. Perfetto, fintanto che hai 2 pazienti ed uno Spallanzani. Cosa succede se hai uno Spallanzani e 1000 pazienti? E se non hai più uno Spallanzani, oramai pieno, ma un ospedale normale, e 10000 pazienti?
Ricordiamoci anche che ogni ospedale ha una sua terapia intensiva, un suo pronto soccorso, etc... ottimizzati per un utilizzo medio. Cioè, se a Roma ci sono 50 casi in zona da pronto soccorso, il medesimo sopporterà un carico di poco superiore.
Nel momento in cui andiamo ad occupare in maniera improvvisa gli ospedali, oltre ad avere il problema coronavirus, avremo anche il problema che i relativi ospedali non potranno prestare la quotidiana assistenza sanitaria (immaginiamo in caso di incidente stradale, polmoniti legate ad altra patologia...).
Alcuni anzianotti ricorderanno un gioco del passato, Theme Hospital, un gestionale divertente che si basava sulla gestione di un ospedale che ogni tanto veniva messo in crisi da arrivi improvvisi di qualche manciata di persone affette da patologie occasionali. Parliamo di questo.