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va be ma mica sono in disaccordo. ma se chiudevano tutte le attività da te citate ti saresti comunque lamentato immagino.
d aquesto punto di vista chiudono il meno possibile, logico che chiudano i campetti senza nessun controllo e non la serie a. anche perchè il giro di soldi è un po' diverso.
se coi campetti vanno in crisi in 10, con la serie a ci vanno in 1000.
quei 10 dovrebbero esser sostenuti ho capito, ma questo è un altro discorso. inutile dire che a giocare a calcio non ci si infetta solo perchè il governo dice l'opposto.
Non sono affatto uno che abbaia per il gusto di farlo ma solitamente motivo sempre i miei punti di vista e le mie perplessità.
Quindi non è vero che mi sarei lamentato a priori.
E no, caro willy, qui non si fa il paragone tra serie A e calcetto tra amici ma si fa il paragone tra scuola calcio, terza categoria e calcio amatoriale( definiamolo cosi).
Il problema non è cosi banale come li dipingi ma è prettamente politico, di responsabilità oggettiva e di 'scarica barile'.
Le federazioni sportive si sono prese quel coraggio che lo stato non ha e non vuole prendersi.
Perchè è chiaro che se mi parli di serie A , tra miliardi e risorse a disposizione, non regge il paragone con gli amici del calcetto del mercoledi ma ti garantisco che come non fanno tampone dieci amici che si ritrovano a giocare presso un campetto non fanno tamponi presso scuole calcio e nelle categorie dilettantistiche.
Quindi in base a cosa, esattamente, alcuni possono giocare e altri no?
Solo sulla base del fatto che nel calcio dei tesserati le federazioni hanno messo quelle firme che lo stato non vuole mettere.
Scaricabarile, di basso livello.
Come vedi non c'è logica e nemmeno coerenza.
P.S ti garantisco che le strutture private si erano organizzate egregiamente per andare avanti, con tanto di registri presenze e misurazione della temperatura.
Ma lo stato ha deciso che non erano idonee.