Conte litiga con giornalista per zone rosse

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Caduta di stile del primo ministro Conte nella sua trasferta lombarda quando litiga con una giornalista di TPI riguardo la mancanza di zona rossa nella val seriana,in particolare Nembro e Alzano lombardo.

"Nel momento in cui ci è stata proposta la zona rossa, lo abbiamo preso in considerazione, esaminando le ragioni, sulla base di un contagio che appariva già diffuso non solo nei due comuni, ma anche a Bergamo e un po' in tutta la Lombardia. Abbiamo chiesto un approfondimento al comitato tecnico-scientifico, e la sera del 5 marzo è arrivata la relazione. Il giorno 6 mi sono precipitato alla protezione civile per discutere su quale fosse la soluzione migliore, e la sera del 7 ho firmato il Dpcm che rendeva di fatto la zona rossa a tutta la Lombardia"


La giornalista Francesca Nava corregge il premier:

"Non è vero, era una zona arancione. Non è stata chiusa"


Conte la interrompe stizzito rincarando la dose:

"Zona rossa nella misura in cui nel giorno 7, con la firma del decreto, non c'è stata più la possibilità di spostarsi fra comuni".


Commenti dei giornalisti e lui chiude la questione così:

"Guardi, se lei un domani avrà la responsabilità di governo, scriverà tutti i decreti ed assumerà tutte quante le decisioni".

Se anche fosse vero ha impiegato tre giorni per chiudere due paesi di provincia, solo il tempo perchè si infettasse il 30% della popolazione.
 
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