Da quello che ha detto Conte 2 giorni fa in conferenza non mi sembra assolutamente possibile.
Mi sembra ancora molto attaccato alla panchina del Chelsea, ha enormi problemi di rosa ed infortuni. Cacciarlo non avrebbe senso.
Il problema della rosa è il nodo gordiano della faccenda, perché irrisolvibile. Conte, come con l'ultimo Agnelli e Marotta, ha una lieve difficoltà a relazionarsi con la sua società quando si tratta di mercato, anche perché sulla materia al Chelsea ha trovato uno spauracchio: Marina Granovskaia, da Murmansk, braccio destro e sinistro di Abramovich, direttore generale plenipotenziario, una che ha come assistente l'ex nazionale nigeriano Michael Emenalo (uno che, a guardarlo in faccia, dà l'impressione, che, se contrariato, passa dal cognome ai fatti), e che, a proposito della soave dolcezza con cui tratta i dipendenti, una volta sottopose un rinnovo contrattuale alla leggenda del club John Terry, una specie di Baresi o Maldini per il club di Stamford, letteralmente con questa ingiunzione: "Firma subito, o fuori dalle palle" (Terry, per la cronaca, firmò dieci secondi più tardi). Conte, furbo, vagamente sospettoso sugli effettivi attributi della signora, ha abbozzato. Dovrà tirarsi fuori dai guai, don Antonio. In genere ci riesce.