Paolo Condò da Repubblica in edicola:"Questa è la quarta stagione dopo il dominio eccezionalmente duraturo (9 anni) della Juve, e per la terza volta — a meno di improbabili sorprese in volata — Milano occuperà i primi due posti della classifica. Nel 2021 l’Inter precedette il Milan, nel 2022 le parti si invertirono e vinse il Milan, quest’anno l’Inter ha rimesso la testa davanti: e lo stesso 2023 non è stato un anno flop visto che le milanesi, per quanto attardate in campionato, si spinsero fino allo storico derby in semifinale di Champions. Derby è la parola chiaveper comprendere perché Simone Inzaghi sia stato a lungo costretto a rincorrere il consenso dei tifosi (e dei dirigenti): la dinamica del match perduto per la doppietta di Giroud, cambi compresi, fu un capo d’imputazione severo. Molto peggio è andata a Stefano Pioli, che avendone persi cinque di fila deve ancora rimontare una parte significativa dell’umore popolare: e sì che quest’anno, una volta assemblata la rivoluzione di mercato, il Milan fila che è un piacere vederlo, vicino alla velocità dell’Inter e addirittura un punto sopra il ritmo-scudetto di due anni fa. È per questo che il derby del 22 sarà perfino più importante per lui, rispetto alle motivazioni del collega che conta di vincerci il primo scudetto della sua carriera. Pioli ha bisogno di un successo per riconciliarsi col settore più viscerale del tifo, quello per il quale la stracittadina viene prima di tutto".