Condò:"Conceicao ha riacceso il Milan. Le mosse vincenti".

Toby rosso nero

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Ripeto, Fonseca davanti al monitor ci avrà guffato come nessuno.

1) Segna THEO su punizione dopo fallo su LEAO.
2) Assist di THEO per il gol di Pulisic
3) Assist di LEAO per il gol di Abraham

la coppia THEAO, anche chiamata la coppia del cooling break e tornata a fare la differenza. E come direbbe qualcuno, e un "non evento".
Eravamo abituati cosi.

Una serataccia per Fonsega ma anche per Fuffani.
 
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Questa cosa dell'atteggiamento la sento dire da giorni ma per me è una mezza caxxata.
Di certo ci sono piu convinzione ed entusiasmo, ma questi sono una cosa normalissima quando si cambia allenatore, a maggior ragione se l'allenatore che si cambia è un demente e incapace come Fonsega.

Le vere mosse vincenti di Sergio per me sono state tattiche.
Ha semplificato in concetti, disposto meglio la squadra in campo, ridotto le decisioni e le scelte dei giocatori e dato fiducia a tutti, soprattutto nell'approccio al gioco, molto piu spregiudicato rispetto a chi c'era prima di lui.

Se la squadra sta meglio in campo, le idee dei giocatori sono semplici e chiare, poi diventa anche piu facile correre e sacrificarsi perche la corsa in piu non è una corsa a vuoto, ma ti fa trovare smarcato o recuperare palla... e questo fa tutta la differenza del mondo.
E' logico che se un giocatore fa un sacrificio in campo e vede che questo viene ripagato, che la cosa funziona, allora lo farà anche subito dopo e dopo ancora... è un circolo virtuoso. Se al contrario sei un gregge di pecore, un giocatore fa il sacrificio in piu questo si perde nel vuoto.

Con Sergio cambia la vita prima di tutto sul piano tattico. Poi viene tutto il resto, incluso l'atteggiamento.
Dovrebbe essere molto preparato infatti, definirlo un motivatore è riduttivo nei sui confronti, anche perché con la sola motivazione non vai da nessuna parte.
E' comunque presto per giudicarlo.
Forza Conceicao
 
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Questa cosa dell'atteggiamento la sento dire da giorni ma per me è una mezza caxxata.
Di certo ci sono piu convinzione ed entusiasmo, ma questi sono una cosa normalissima quando si cambia allenatore, a maggior ragione se l'allenatore che si cambia è un demente e incapace come Fonsega.

Le vere mosse vincenti di Sergio per me sono state tattiche.
Ha semplificato in concetti, disposto meglio la squadra in campo, ridotto le decisioni e le scelte dei giocatori e dato fiducia a tutti, soprattutto nell'approccio al gioco, molto piu spregiudicato rispetto a chi c'era prima di lui.

Se la squadra sta meglio in campo, le idee dei giocatori sono semplici e chiare, poi diventa anche piu facile correre e sacrificarsi perche la corsa in piu non è una corsa a vuoto, ma ti fa trovare smarcato o recuperare palla... e questo fa tutta la differenza del mondo.
E' logico che se un giocatore fa un sacrificio in campo e vede che questo viene ripagato, che la cosa funziona, allora lo farà anche subito dopo e dopo ancora... è un circolo virtuoso. Se al contrario sei un gregge di pecore, un giocatore fa il sacrificio in piu questo si perde nel vuoto.

Con Sergio cambia la vita prima di tutto sul piano tattico. Poi viene tutto il resto, incluso l'atteggiamento.
Io ho visto molti passi in avanti a livello di atteggiamento, é vero che é tipico dei cambi di allenatore, ma é evidentissimo il modo di rincorrere o di attaccare. Sicuramente se non riusciamo a tenere alta la concentrazione e la voglia neanche allora siamo proprio da buttare, ma credo che il motivo per cui hanno preso Sergio é principalmente questo: leader e motivatore.

A livello tattico siamo più agressivi nel pressing, ma non abbiamo fatto una partita molto diversa dal derby di settembre, anzi..

Inoltre certamente non si puo' pensare di risolvere tutti i problemi che avevamo in una settimane, ma le imbucate che abbiamo preso ieri, ed i goal che abbiamo subito non sono tanto diversi da quelli di Fonseca. Due goal da polli ci siamo beccati, e se ringraziamo Taremi e Frattesi che sul 2-2 ci hanno graziati.

Insomma, tatticamente c'é qualcosa, ma il lavoro principale l'ha fatto proprio sulla testa.
 

Fiume in piena

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Paolo Condò dal CorSera in edicola:"Quando gli allenatori ci spiegano che i numeri dei moduli contano relativamente perché è l’atteggiamento a fare la differenza, intendono esattamente quanto di strepitoso ha fatto vedere il Milan nella grande rimonta di Riad.

Il primo trofeo stagionale ha la sua importanza «fisica», l’alzata della Supercoppa è una foto che rinfresca le antiche glorie, ma sono gli orizzonti che riapre in un momento di forte depressione a contare davvero. La capacità di ripartire dal punto in cui era arrivato con la Juve; il pressing alto (accettandone i rischi) per togliere ossigeno all’avvio della manovra interista; la forza mentale per aumentare i colpi anziché mollare dopo aver subito il 2-0.

Sergio Conceicao ha riattivato tutto questo in pochi giorni, riscuotendo la fondamentale adesione dei due talenti superiori che ha in rosa: buttato dentro all’intervallo, Leao ha subito accelerato oltre le possibilità di venire fermato in modo regolare. Punizione, e l’altro gran cruccio di Fonseca, Theo Hernandez, ha scaricato in porta il 2-1 esorcizzando qualsiasi tentazione di darsi per vinti. Il pareggio di Pulisic è giunto in capo a venti minuti divertentissimi, con palle-gol a ogni rovesciamento di fronte e vistoso sacrificio della tattica a favore di un’interpretazione ardente.

A un certo punto si sentiva Inzaghi urlare «hanno quattro attaccanti», a significare che ragionando con freddezza l’Inter avrebbe potuto trovare autostrade nello schieramento stravolto di Conceicao. Ma questa era una finale, e giunto a quel punto l’underdog rossonero era disposto a tutto pur di portarla a casa. È esploso ancora Leao ad apparecchiare il 3-2 di Abraham, e il colpo ha fatto molto male all’Inter, che sul 2-0 si era sentita al sicuro e grande sul serio, perché stava vincendo la finale in modo opposto alla semifinale: grande squadra piccolo Lautaro con l’Atalanta, piccola squadra grande Lautaro ieri. Ora, sacchi di sabbia alle finestre: sconfitte del genere vanno gestite perché ti scuotono nel profondo"

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Non ci vuole molto, a prescindere dalla bravura dell'allenatore
Mettere in campo gli 11 migliori e saper leggere la partita coi cambi
Oltre a creare un rapporto umano coi calciatori
 
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Qualcosa è cambiato a livello di testa sopratutto ieri, perché con la Juve onestamente non eravamo il Milan di ieri...

tatticamente Coincecao ha cercato la solidità prima di ogni cosa, è vero anche che commettiamo sempre i soliti errori eh, figli probabilmente dei limiti cmq che certi giocatori hanno.
Il secondo gol preso è da oratorio ed il problema è che centralmente di buchi ne facciamo per errate letture,
su quello si può migliorare certamente, ma poi subentrano i limiti fisiologici, altrimenti non esisterebbero le varie icone tipo Nesta o Maldini.

Ci vuole un mercato che innesti un grandissimo difensore entrale come minimo, ed una grande punta centrale.
 

Lineker10

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Io ho visto molti passi in avanti a livello di atteggiamento, é vero che é tipico dei cambi di allenatore, ma é evidentissimo il modo di rincorrere o di attaccare. Sicuramente se non riusciamo a tenere alta la concentrazione e la voglia neanche allora siamo proprio da buttare, ma credo che il motivo per cui hanno preso Sergio é principalmente questo: leader e motivatore.

A livello tattico siamo più agressivi nel pressing, ma non abbiamo fatto una partita molto diversa dal derby di settembre, anzi..

Inoltre certamente non si puo' pensare di risolvere tutti i problemi che avevamo in una settimane, ma le imbucate che abbiamo preso ieri, ed i goal che abbiamo subito non sono tanto diversi da quelli di Fonseca. Due goal da polli ci siamo beccati, e se ringraziamo Taremi e Frattesi che sul 2-2 ci hanno graziati.

Insomma, tatticamente c'é qualcosa, ma il lavoro principale l'ha fatto proprio sulla testa.
No non sono d'accordo.
A livello di distanze, occupazione degli spazi, partecipazione alla manovra, c'è un abisso rispetto al Milan di questi mesi e non solo, anche a quello dell'anno scorso. Per non parlare della varietà di gioco, quando l'Inter ci ha tappati centralmente siamo passati al gioco sulle catene con grande naturalezza, variando il gioco, con inserimento nei tempi giusti, scalate fatte bene, scambio di posizioni.
Sono principi di gioco completamente diversi e la sorpresa, almeno per me, è che siano riusciti a passarli subito ai giocatori, in cosi pochi giorni.

I due goal sono da polli ma per dormite, la tattica non c'entra nulla.

Sul goal di Taremi per esempio i due centrali stanno altissimi come sono stati benissimo per tutta la partita, ma fanno l'errore di non cercare l'uomo, in due contro uno. Si fanno infilare in mezzo. Ma concettualmente sul piano tattico non è un errore, scappano indietro a palla scoperta, solo che appunto devono marcare.

Il difetto grosso che è rimasto sono le marcature preventive, su quelle c'è parecchio da lavorare. Ma per il resto il miglioramento è pauroso, sinceramente non ho mai visto una cosa del genere in cosi pochi giorni.
L'interrogativo è se questo abbia già seminato qualcosa oppure se è un fuoco di paglia, nel senso che certi concetti di gioco ancora non siano stati assimilati nel profondo e nel momento in cui la tensione si abbasserà torneremo ai vecchi difetti. Pero io ne dubito, perchè in realtà Conceicao è partito semplificando tante cose sul piano tattico, tornando alle basi, per cui almeno in teoria i giocatori dovrebbero assimilarli piu facilmente, ma vedremo.

PS: nell'occasione di Frattesi, per dire, Thiaw è posizionato alla grande e proprio per questo riesce ad andare pulito in spaccata.
 

Lineker10

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Dovrebbe essere molto preparato infatti, definirlo un motivatore è riduttivo nei sui confronti, anche perché con la sola motivazione non vai da nessuna parte.
E' comunque presto per giudicarlo.
Forza Conceicao
Ma si dai è una caxxata codesta. Basta conoscerlo e vedere come giocava il Porto.
In queste due partite si sono già intravisti i suoi principi di gioco, è riuscito in pochissimo tempo a dare già la sua impronta, in modo sorprendente in cosi pochi giorni.

Le sue squadre sono organizzatissime, compatte, hanno idee chiare e principi di gioco dove non si improvvisa nulla. Questo è Conceicao.
Poi è anche un motivatore, ma questo viene dopo e di conseguenza.
Se la squadra gioca come un gregge di pecore hai voglia a motivare... i giocatori si motivano allenandoli bene, in questo modo diventano convinti di quello che fanno e si gasano.

Ora la sfida è riproporre le cose nel campionato italiano e contro le solite avversarie tignose e i bravi allenatori del nostro calcio. Non è scontato ed è il grande passo che deve dimostrare di fare Sergio. Una cosa è giocare col Paco Ferreira, altra cosa è contro il Cagliari.
 

FreddieM83

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Ma si dai è una caxxata codesta. Basta conoscerlo e vedere come giocava il Porto.
In queste due partite si sono già intravisti i suoi principi di gioco, è riuscito in pochissimo tempo a dare già la sua impronta, in modo sorprendente in cosi pochi giorni.

Le sue squadre sono organizzatissime, compatte, hanno idee chiare e principi di gioco dove non si improvvisa nulla. Questo è Conceicao.
Poi è anche un motivatore, ma questo viene dopo e di conseguenza.
Se la squadra gioca come un gregge di pecore hai voglia a motivare... i giocatori si motivano allenandoli bene, in questo modo diventano convinti di quello che fanno e si gasano.

Ora la sfida è riproporre le cose nel campionato italiano e contro le solite avversarie tignose e i bravi allenatori del nostro calcio. Non è scontato ed è il grande passo che deve dimostrare di fare Sergio. Una cosa è giocare col Paco Ferreira, altra cosa è contro il Cagliari.
Sacrosanto! La cosa confortante è che Sergio Conceicao è il primo ad esserne consapevole. Basta rileggersi al sua conferenza post-vittoria. E questo fa ben sperare.
 

Giek

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Paolo Condò dal CorSera in edicola:"Quando gli allenatori ci spiegano che i numeri dei moduli contano relativamente perché è l’atteggiamento a fare la differenza, intendono esattamente quanto di strepitoso ha fatto vedere il Milan nella grande rimonta di Riad.

Il primo trofeo stagionale ha la sua importanza «fisica», l’alzata della Supercoppa è una foto che rinfresca le antiche glorie, ma sono gli orizzonti che riapre in un momento di forte depressione a contare davvero. La capacità di ripartire dal punto in cui era arrivato con la Juve; il pressing alto (accettandone i rischi) per togliere ossigeno all’avvio della manovra interista; la forza mentale per aumentare i colpi anziché mollare dopo aver subito il 2-0.

Sergio Conceicao ha riattivato tutto questo in pochi giorni, riscuotendo la fondamentale adesione dei due talenti superiori che ha in rosa: buttato dentro all’intervallo, Leao ha subito accelerato oltre le possibilità di venire fermato in modo regolare. Punizione, e l’altro gran cruccio di Fonseca, Theo Hernandez, ha scaricato in porta il 2-1 esorcizzando qualsiasi tentazione di darsi per vinti. Il pareggio di Pulisic è giunto in capo a venti minuti divertentissimi, con palle-gol a ogni rovesciamento di fronte e vistoso sacrificio della tattica a favore di un’interpretazione ardente.

A un certo punto si sentiva Inzaghi urlare «hanno quattro attaccanti», a significare che ragionando con freddezza l’Inter avrebbe potuto trovare autostrade nello schieramento stravolto di Conceicao. Ma questa era una finale, e giunto a quel punto l’underdog rossonero era disposto a tutto pur di portarla a casa. È esploso ancora Leao ad apparecchiare il 3-2 di Abraham, e il colpo ha fatto molto male all’Inter, che sul 2-0 si era sentita al sicuro e grande sul serio, perché stava vincendo la finale in modo opposto alla semifinale: grande squadra piccolo Lautaro con l’Atalanta, piccola squadra grande Lautaro ieri. Ora, sacchi di sabbia alle finestre: sconfitte del genere vanno gestite perché ti scuotono nel profondo"

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io continuo a non capire l'astio nei confronti di Fonseca per aver panchinato Leao. Ha fatto quello che avrebbero fatto l'80% dei tifosotti milanisti che imprecavano e bestemmiavano a ogni partita in cui Rafa non segnava almeno un gol e forniva almeno un assist.
 

DavMilan

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io continuo a non capire l'astio nei confronti di Fonseca per aver panchinato Leao. Ha fatto quello che avrebbero fatto l'80% dei tifosotti milanisti che imprecavano e bestemmiavano a ogni partita in cui Rafa non segnava almeno un gol e forniva almeno un assist.
se un allenatore pensa di risolvere i problemi panchinando i migliori giocatori della rosa è semplicemnte inadatto e va fatto sparire il prima possibile.
 
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