Sinceramente io mi sento garantito e tutelato non solo e non tanto dalle figure in quanto tali di Ricketts e Commisso, ma soprattutto dalla loro fattispecie intrinseca di magnati americani.
Intendo dire che da un lato agiscono in un tessuto normativo e di controllo finanziario, quello USA, che dall'alto del loro patrimonio non può che ricercare nella trasparenza un requisito essenziale, che per esempio le torbide vicende cinesi o thailandesi non hanno permesso.
Dall'altro lato parliamo di due che ce l'hanno fatta e che non hanno crisi economica interna o della propria produzione e devono quindi inventarsi qualcosa. Per farla breve, non hanno bisogno del Milan per i propri affari diretti, se non in modo simile in cui lo ebbe Silvietto all'epoca per la sua immagine.
Poi tutto può essere, per esempio mi immaginerei un ruolo di Commisso anche nella politica calcistica italiana sfruttando le sue conoscenze a livello di media e promozione mediatica, ma provenienza e caratteristiche intrinseche di questi due soggetti non possono che rassicurare.
Se non sono loro, cambia tutto.