Lo psicologo Paolo Crepet, nell'occhio del ciclone delle femministe e della sinistra:
"La violenza è maschile ma anche femminile. Vogliamo andare a vedere in una separazione in Tribunale chi tra l’uomo e la donna è più crudele, più aggressivo, chi fa più ricatti?
Questa ragazza che è morta davvero avrebbe voluto dividere il mondo con un pregiudizio così profondo, così totalizzante? Secondo me non avrebbe voluto essere motivo di tutto questo. Invece c’è questa vittimizzazione maschile per cui siamo tutti lì con il capo cosparso di cenere e non possiamo dire niente.
Se si parla di una figura come la madre che può diventare negativa, poi, apriti cielo. E perché? Non posso parlare male di una madre diseducativa? Nella mia esperienza ne ho vista una quantità esorbitante. Sto dicendo madre ma potrei dire padre, ovviamente. Sto dicendo che nessuno si può tirare indietro."