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Ecco, la rieducazione e il garantismo, altri due cavalli di battaglia del pensiero pro-violenti, che finisce per danneggiare le persone perbene. Tutte alchimie retoriche per fare sconti ai prepotenti.
Che differenza c'è tra "punire" e rieducare"? Non è forse il rieducare una punizione per un pensiero o un atto non consono? Ah, giusto, ma sia mai detto che si risponde proporzionalmente all'entità della violazione, "rieducare" suona molto meglio, più politically-corrected.
Per il garantismo, ovviamente non è ammissibile punire un'innocente. Ma al solito questa è un'arma strumentalizzata per liquidare in poche parole quanto avvenuto. Una giustizia da usare con la precisione di un'accetta. Siccome non si vuole perdere tempo a riflettere e valutare bene, si usano principi draconiani e quindi, con il solito politically-corrected, alla fine deve vincere il buonismo generalizzato.
Tutti argomenti che ovviamente favoriscono il prosperamento del male.
Questi discorsi qui poi mi sono stati fatti spesso proprio da chi fa l'avvocato di mestiere, ma anche da "profani" (inutile dire a quale parte politica appartenessero, guarda caso sempre quella). "La legge..." come se la legge o meglio le leggi fossero fatte da Dio in persona, non pensano o non vogliono pensare che le leggi sono fatte dagli uomini e in quanto tali sono fallibili e quindi possono essere messe in discussione continuamente. Soprattutto quando poi si dimostrano fallimentari o ingiuste alla prova dei fatti.