Penso lui intendesse più essere competitivi e giocarsela pure al rischio di non vincere. Che poi chi vince di solito gioca anche bene, solo che troppo spesso per giocare bene si intende un po troppo lo stile "joga bonito brasiliano", ai danni di un calcio magari più organizzato e strategico. Diciamo che l'ideale sarebbe un buon bilanciamento tra estro tecnico e tattico, e li servono grandi calciatori, non solo coi piedi ma anche e soprattutto di testa. Il Milan che qui abbiamo tanto amato e che tutti ricordiamo forse è stato l'esempio migliore di questo concetto.
Poi in italia abbiamo estremizzato il concetto di vincere a tutti i costi, più che altro la juve lo ha fatto, tanto a loro che gli fregava di giocare male, i punti arrivavano comunque. E questo purtroppo ha coinciso anche con un medioevo calcistico italiano, dove l'aspetto tecnico è diventato sempre meno prioritario, in gran parte per colpa dei "garanti del brand" a capo del sistema calcio italiano.
Ho divagato un po mi sa