Closing: tra 10 giorni Fininvest riceverà i soldi. Poi assemblea.

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Nel primo punto il solito condizionale mah.

Gli altri punti tutte supposizioni di Biasin, mamma che ridere..
 

Henry

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Fabrizio Biasin, nel consueto editoriale su TMW, riporta degli aggiornamenti ricevuti dal lato cinese riguardanti il closing del Milan. Eccoli elencati:

1) Si lavora senza problemi in vista del closing che arriverà entro il 3 marzo. Tutto fila liscio e nella settimana dal 6 al 10 febbraio Fininvest potrà constatare l'arrivo dei soldi per poi convocare l'assemblea e ratificare il closing.

2) I soldi a meno di miracoli arriveranno via Honk Kong per il solito problema delle autorizzazioni. Quindi transiteranno in Lussemurgo e poi finiranno nelle casse di Fininvest.

3) Il cambio Cina-Hong Kong ha modificato un 20% del fondo che non aveva capitali fuori dalla Cina. L'80% invece è rimasto invariato.

4) Fininvest conosce tutti gli investitori, così come li conoscono Fassone e Mirabelli e al closing verranno svelati, anche per mere questioni legate alle normative FIGC.

5) Le cifre sono quelle note: 200M già versati + altri 320M + altri 220M per i debiti e altri 80M per il ripiano della gestione 2016/2017.

6) Nel corso del mercato Fassone non è stato mai d'intralcio tranne che per Orsolini. I nuovi manager, infatti, stanno organizzando il nuovo Milan sulla base di profili molto diversi da quelli attuali ed appartengono ad una fascia decisamente più alta.

7) A gennaio sarebbero potuti arrivare due giocatori "importanti" ma Fininvest ha detto legittimamente: "E se poi dovesse saltare tutto chi se li accolla?". Operazioni quindi rimandate.

8) A giugno Fassone e Mirabelli disporranno di più di 100M netti per rinforzare la squadra. Questa somma è comprensiva anche di quella che si sarebbe dovuta spendere a gennaio.



Per un commento più generale, l'ultimo prima del 3 marzo da parte mia sul tema cessione.
Ormai è giusto attendere lo sviluppo degli eventi, visto che manca così poco e non vale più la pena di rimarcare i punti oscuri e/o controversi della vicenda, che pure sono molti, e quindi su quelli alfine mi taccio. Anche in caso di closing personalmente non posso dire di avere una grandissima "fiducia" in un drastico miglioramento della nostra condizione nel medio termine, ma un filo di “speranza” che ciò avvenga sì, alla fine quella almeno sì, tanto per come siamo messi ora :)...

Punto 7). L’unica cosa che non riesco ancora a digerire è la spiegazione che viene data per giustificare l’inerzia di mercato a gennaio. Qui bisogna intendersi e distinguere la verità dalla mezze verità di comodo. Se SES avesse detto a Fininvest: “fate voi il mercato, tanto tra due mesi subentriamo noi”, si potrebbe comprendere il “rischio” che l’attuale azionista non si è voluto assumere; se invece si dà credito a talune voci secondo cui SES avrebbe messo a disposizione dei soldi che sarebbero stati rifiutati, beh, allora, tale esito è del tutto inconcepibile, dato che esistono facili soluzioni tecniche in grado di mettere al riparo Fininvest da qualsiasi rischio, in caso di mancato closing. Una delle tante:
girare subito un piccolissimo pacchetto (anche una singola azione volendo) a SES e quindi darle lo status di socio. Poi un prestito di SES al Milan per, mettiamo, 50 milioni, con una clausola che stabilisse che in caso di fallimento del passaggio di proprietà - per inadempimento del compratore o assenza di autorizzazioni cinesi - il prestito, tramite rinuncia, si trasformasse in un generico versamento a copertura perdite future. Evidentemente, ad essere buoni, per una qualche ragione SES non era affatto sicura del closing e quindi non ha messo a repentaglio questi ulteriori 50 M attraverso una soluzione di tal genere, nemmeno in vista di uno scopo importante come la qualificazione in CL, al massimo avrà chiesto a Fininvest di aumentare l’indebitamento bancario del Milan per finanziare gli acquisti, e qui sì che emerge il “rischio” di cui si parla.
Faccio notare che nel caso dell’esempio, invece, Fininvest avrebbe avuto un rischio zero sul piano finanziario e addirittura nel breve termine un vantaggio sul piano economico-contabile, perché la trasformazione di un prestito socio di 50 M in un versamento a fondo perduto sempre di 50 M comporta un aumento del patrimonio netto del Milan per una cifra corrispondente. E ovviamente una campagna acquisti con un esborso finanziario di 50 M per i cartellini comporta un aumento dei costi annuali di ammortamento - e quindi "ceteris paribus" delle perdite - ben inferiore a quella cifra: se si tratta di contratti quinquennali il costo economico è 10 M all’anno - mentre successivamente si poteva compensare il maggior costo per stipendi aggiuntivi con operazioni in uscita, senza contare l'eliminazione dei costi di ammortamento residui, se cedi giocatori non a scadenza - pur senza ottenere plusvalenze.
Se cominciassero raccontando balle non si distinguerebbero per nulla da quelli li precedono.

Punti 2) e 3). La vorticosa rotazione dei sottoscrittori confermerebbe, almeno in apparenza, la loro totale "fungibilità" e quindi la peculiare natura di "fondo di investimento" del soggetto che rileverebbe il Milan. Inoltre, in termini di potenziali apporti di capitale, il Milan - a quanto pare sembra che ci si debba arrendere a questo assai sgradevole fatto - potrà contare solo su asset detenuti fuori dalla Cina dai membri di questo fondo, al di là degli auspicati incrementi dei ricavi, anche di provenienza cinese. Un fondo però deve avere una sede, a questo punto impossibile che la sede sia in Cina, come si pensava originariamente.

Punto 8). Secondo me, servono almeno circa 200 M da parte dei soci (il versamento a fondo perduto di 70/80 M che riguarda il vecchio esercizio: esso copre sul piano contabile la perdita del 2016 e sul piano finanziario ripaga la parte bancaria del debito che si aggira più o meno su quella cifra - la grossa parte restante del vecchio debito finanziario si basa sul factoring e potrebbe essere rinnovata senza problemi alle stesse condizioni - e in aggiunta almeno 130 M come nuovo prestito socio), per fare una campagna acquisti di 150 M al lordo delle cessioni con rateazioni usuali, visto che ormai gli incassi della qualificazione in CL sono una chimera (ho ottenuto tale cifra usando l'ottimo cruscotto creato da Il Re dell'Est nel suo blog, peggiorando, anche di molto, alcuni assunti che mi sembravano troppo ottimistici). In seguito, almeno a metà di quel prestito da 130 M il fondo controllante sarebbe costretto a rinunciare per coprire le perdite, che sotto le mie ipotesi risultano di circa 65 M per il 2017 (qualcosina di più forse, perché le perdite di esercizio di AC Milan spa per ragioni tecniche generalmente sono leggermente più alte di quelle consolidate.


PS
Rimane singolare comunque la apparente straordinaria asimmetria in termini di forza contrattuale in questa vicenda: un venditore fortissimo e un compratore debolissimo, disposto ad accettare condizioni veramente draconiane.
 
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martinmilan

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Sono più ansioso di quando eravamo in prossimità delle finali di champions:)
Finalmente siamo alla fine di questo enorme buco nero
 
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Se pensate che con questo principio faremo operazioni superiori al totale di cartellino di 150 milioni vi sbagliate..nessuno le fa..un motivo ci sarà...perché comunque i soldi poi li devi cacciare, se devi pagare in 3 rate il cartellino da 70 milioni o li hai o te li fai prestare, am 70 milioni li devi scucire..

Poi il bilancio è un'altra cosa..ma si paga coi soldi non con i bilanci

Ma che ragionamento.... Se devi dare a uno 6 milioni di ingaggio, sono 12 milioni l'anno e in 5 anni sono 60 milioni. Come dici tu o li hai o te li fai prstare, ma 60 milioni devi scucire. La differenza é che questi....puffff! Non li vedi piú i 70 puoin ivendere il giocatore e recuperarli in tutto o in parte. Quindi é piú facile farsi prestare i soldi per i cartellini che per gli ingaggi.
I cartellini contano moooooooooooolto meno degli ingaggi!!! Riuscite a capirlo o é un concetto troppo difficile?
 

Il Re dell'Est

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A club is eligible to apply to enter into a voluntary agreement if it:
i) has been granted a valid licence to enter the UEFA club competitions by its national licensor but has not qualified for a UEFA club competition in the season that precedes the entry into force of the voluntary agreement; or
ii) has qualified for a UEFA club competition and fulfils the break-even requirement in the monitoring period that precedes the entry into force of the voluntary agreement; or
iii) has been subject to a significant change in ownership and/or control within the 12 months preceding the application deadline.

Personalmente darei questa lettura alle norme: pur qualificandosi per l'EL, se il Milan passa di mano veramente il 3 marzo, la nuova proprietà potrà chiedere un VA entro il 31 dicembre del 2017 senza temere nel frattempo una misura disciplinare o in alternativa essere costretta a stipulare un SA - tra l'altro, se si accede alla interpretazione più restrittiva va detto che non ci sarebbe via di uscita, perché anche subire sanzioni non concordate precluderebbe per tre anni la possibilità di chiedere un VA. (The club must not have been party to a voluntary agreement (as defined in this annex) or subject to a disciplinary measure or settlement agreement (as foreseen in the Procedural rules governing the UEFA Club Financial Control Body) within the last three reporting periods). Per di più l'esperienza insegna che andare a giudizio senza chiedere patteggiamenti comporta squalifiche sicure, quindi si spera che valga l'interpretazione che ho segnalato, che taglierebbe la testa al toro evitando in radice potenziali esiti alternativi peggiori.

Sono tre le ipotesi alternative di quella formula normativa che ho riportato sopra, il Milan la scorsa stagione ricadeva nella prima, sub i), ma ha preferito non dar seguito ai primi approcci e non fare richiesta formale; in questa stagione, anche se ci qualifichiamo alla EL, ricadiamo comunque nella terza sub iii), se cambia la proprietà.
Come si può vedere, l'assenza di qualificazione nella stagione precedente quella in cui entra in vigore il VA è condizione indispensabile per accedere al VA stesso solo nel primo caso; l'assenza di perdite di bilancio pregresse in violazione dei parametri è condizione indispensabile solo nel secondo caso; nel terzo caso l'unica condizione è il cambio di proprietà. Bisogna assolutamente chiedere il VA entro il 31 dicembre del 2017, in tal caso, sempre che venga concesso visto che è un atto discrezionale, sono convinto che eviterebbe ed assorbirebbe qualsiasi altro provvedimento, mi sembra questa la ratio della norma, mentre l'interpretazione alternativa, più restrittiva e che non ci lascerebbe comunque scampo, mi sembra disfunzionale con gli scopi dichiarati, altro che pacchetto di benvenuto. :) Altro discorso poi è la precisa latitudine di questi accordi, ancora non esistono precedenti, saremmo i primi.

PS
Se pure quest'anno alla fine non ci qualificassimo per l'EL e ci fosse il passaggio di proprietà, avremmo titolo per chiedere il VA sia per il motivo sub i) sia per quello sub iii)

Beh si, se non ci qualificassimo per la EL taglieremmo la testa al toro e avremmo "meno probemi". Per il resto come dici sarebbe strano se con il Welcome Package ti infliggessero comunque delle sanzioni, ma non mi sento di escluderlo totalmente.
In ogni caso il problema è relativo perché potremmo comunque accedere alla EL 2017/2018 (se qualcuno ci tiene così tanto :p ).
Quindi, fermo restando che non sappiamo se hanno già presentato un VA entro il 31.12.2016, lo faranno certamente quest'anno permettendoci di spingere sull'acceleratore fin da subito :)

Punto 8). Secondo me, servono almeno circa 200 M da parte dei soci (il versamento a fondo perduto di 70/80 M che riguarda il vecchio esercizio: esso copre sul piano contabile la perdita del 2016 e sul piano finanziario ripaga la parte bancaria del debito che si aggira più o meno su quella cifra - la grossa parte restante del vecchio debito finanziario si basa sul factoring e potrebbe essere rinnovata senza problemi alle stesse condizioni - e in aggiunta almeno 130 M come nuovo prestito socio), per fare una campagna acquisti di 150 M al lordo delle cessioni con rateazioni usuali, visto che ormai gli incassi della qualificazione in CL sono una chimera (ho ottenuto tale cifra usando l'ottimo cruscotto creato da Il Re dell'Est nel suo blog, peggiorando, anche di molto, alcuni assunti che mi sembravano troppo ottimistici). In seguito, almeno a metà di quel prestito da 130 M il fondo controllante sarebbe costretto a rinunciare per coprire le perdite, che sotto le mie ipotesi risultano di circa 65 M per il 2017 (qualcosina di più forse, perché le perdite di esercizio di AC Milan spa per ragioni tecniche generalmente sono leggermente più alte di quelle consolidate.


PS
Rimane singolare comunque la apparente straordinaria asimmetria in termini di forza contrattuale in questa vicenda: un venditore fortissimo e un compratore debolissimo, disposto ad accettare condizioni veramente draconiane.

Quel cruscotto è uno strumento formidabile per rendersi conto di cosa servirebbe a livello finanziario, e credo non si trovi da nessun'altra parte. La sua "unicità" è proprio la possibilità di personalizzarlo in base alle proprie idee e prospettive.
Consiglio a tutti di utilizzarlo :)
 
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Sand

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Posso dire la mia?
Secondo me il closing ci sarà, non so quando ci sarà.
E anche in quest'anno, ci sono cose molto positive.
Gigio, Romagnoli, Locatelli, Suso, ragazzi che sono sbocciati tipo Marchisio nell'anno in B della Juve.
Ragazzi milanisti che poi andranno a fare da spina dorsale in futuro, che per me è più che roseo.
Forza Milan.
 

Baresinho

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Beh si, se non ci qualificassimo per la EL taglieremmo la testa al toro e avremmo "meno probemi". Per il resto come dici sarebbe strano se con il Welcome Package ti infliggessero comunque delle sanzioni, ma non mi sento di escluderlo totalmente.
In ogni caso il problema è relativo perché potremmo comunque accedere alla EL 2017/2018 (se qualcuno ci tiene così tanto :p ).
Quindi, fermo restando che non sappiamo se hanno già presentato un VA entro il 31.12.2016, lo faranno certamente quest'anno permettendoci di spingere sull'acceleratore fin da subito :)



Quel cruscotto è uno strumento formidabile per rendersi conto di cosa servirebbe a livello finanziario, e credo non si trovi da nessun'altra parte. La sua "unicità" è proprio la possibilità di personalizzarlo in base alle proprie idee e prospettive.
Consiglio a tutti di utilizzarlo :)

Felice per favore me lo potresti linkare?
Complimenti
 

Old.Memories.73

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Per un commento più generale, l'ultimo prima del 3 marzo da parte mia sul tema cessione.
Ormai è giusto attendere lo sviluppo degli eventi, visto che manca così poco e non vale più la pena di rimarcare i punti oscuri e/o controversi della vicenda, che pure sono molti, e quindi su quelli alfine mi taccio. Anche in caso di closing personalmente non posso dire di avere una grandissima "fiducia" in un drastico miglioramento della nostra condizione nel medio termine, ma un filo di “speranza” che ciò avvenga sì, alla fine quella almeno sì, tanto per come siamo messi ora :)...

Punto 7). L’unica cosa che non riesco ancora a digerire è la spiegazione che viene data per giustificare l’inerzia di mercato a gennaio. Qui bisogna intendersi e distinguere la verità dalla mezze verità di comodo. Se SES avesse detto a Fininvest: “fate voi il mercato, tanto tra due mesi subentriamo noi”, si potrebbe comprendere il “rischio” che l’attuale azionista non si è voluto assumere; se invece si dà credito a talune voci secondo cui SES avrebbe messo a disposizione dei soldi che sarebbero stati rifiutati, beh, allora, tale esito è del tutto inconcepibile, dato che esistono facili soluzioni tecniche in grado di mettere al riparo Fininvest da qualsiasi rischio, in caso di mancato closing. Una delle tante:
girare subito un piccolissimo pacchetto (anche una singola azione volendo) a SES e quindi darle lo status di socio. Poi un prestito di SES al Milan per, mettiamo, 50 milioni, con una clausola che stabilisse che in caso di fallimento del passaggio di proprietà - per inadempimento del compratore o assenza di autorizzazioni cinesi - il prestito, tramite rinuncia, si trasformasse in un generico versamento a copertura perdite future. Evidentemente, ad essere buoni, per una qualche ragione SES non era affatto sicura del closing e quindi non ha messo a repentaglio questi ulteriori 50 M attraverso una soluzione di tal genere, nemmeno in vista di uno scopo importante come la qualificazione in CL, al massimo avrà chiesto a Fininvest di aumentare l’indebitamento bancario del Milan per finanziare gli acquisti, e qui sì che emerge il “rischio” di cui si parla.
Faccio notare che nel caso dell’esempio, invece, Fininvest avrebbe avuto un rischio zero sul piano finanziario e addirittura nel breve termine un vantaggio sul piano economico-contabile, perché la trasformazione di un prestito socio di 50 M in un versamento a fondo perduto sempre di 50 M comporta un aumento del patrimonio netto del Milan per una cifra corrispondente. E ovviamente una campagna acquisti con un esborso finanziario di 50 M per i cartellini comporta un aumento dei costi annuali di ammortamento - e quindi "ceteris paribus" delle perdite - ben inferiore a quella cifra: se si tratta di contratti quinquennali il costo economico è 10 M all’anno - mentre successivamente si poteva compensare il maggior costo per stipendi aggiuntivi con operazioni in uscita, senza contare l'eliminazione dei costi di ammortamento residui, se cedi giocatori non a scadenza - pur senza ottenere plusvalenze.
Se cominciassero raccontando balle non si distinguerebbero per nulla da quelli li precedono.

Punti 2) e 3). La vorticosa rotazione dei sottoscrittori confermerebbe, almeno in apparenza, la loro totale "fungibilità" e quindi la peculiare natura di "fondo di investimento" del soggetto che rileverebbe il Milan. Inoltre, in termini di potenziali apporti di capitale, il Milan - a quanto pare sembra che ci si debba arrendere a questo assai sgradevole fatto - potrà contare solo su asset detenuti fuori dalla Cina dai membri di questo fondo, al di là degli auspicati incrementi dei ricavi, anche di provenienza cinese. Un fondo però deve avere una sede, a questo punto impossibile che la sede sia in Cina, come si pensava originariamente.

Punto 8). Secondo me, servono almeno circa 200 M da parte dei soci (il versamento a fondo perduto di 70/80 M che riguarda il vecchio esercizio: esso copre sul piano contabile la perdita del 2016 e sul piano finanziario ripaga la parte bancaria del debito che si aggira più o meno su quella cifra - la grossa parte restante del vecchio debito finanziario si basa sul factoring e potrebbe essere rinnovata senza problemi alle stesse condizioni - e in aggiunta almeno 130 M come nuovo prestito socio), per fare una campagna acquisti di 150 M al lordo delle cessioni con rateazioni usuali, visto che ormai gli incassi della qualificazione in CL sono una chimera (ho ottenuto tale cifra usando l'ottimo cruscotto creato da Il Re dell'Est nel suo blog, peggiorando, anche di molto, alcuni assunti che mi sembravano troppo ottimistici). In seguito, almeno a metà di quel prestito da 130 M il fondo controllante sarebbe costretto a rinunciare per coprire le perdite, che sotto le mie ipotesi risultano di circa 65 M per il 2017 (qualcosina di più forse, perché le perdite di esercizio di AC Milan spa per ragioni tecniche generalmente sono leggermente più alte di quelle consolidate.


PS
Rimane singolare comunque la apparente straordinaria asimmetria in termini di forza contrattuale in questa vicenda: un venditore fortissimo e un compratore debolissimo, disposto ad accettare condizioni veramente draconiane.
Ancora complimenti [MENTION=2513]Henry[/MENTION] per l'ennesima esposizione che fai con la solità obbiettività...
Ho qualcosa da chiederti...ovviamente da perfetto ignorante in materia quale sono...
Vengo al dunque....i Cinesi potrebbero acquistare il Milan facendosi prestare il capitale necessario e dando in pegno e garanzia le stesse azioni che comprano?
In caso affermativo quali serebbero i pro e i contro di tale operazione?
Grazie in anticipo per la risposta :)
 

Julian

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l'unica cosa certa è che non hanno speso niente neanche in questa sessione.... ora mi chiedo ma se il closing è imminente perchè non hanno speso qualcosina??? non dico 60 milioni ma un 20 milioni magari per un centrocampista oppure potevano chiedere un prestito con obbligo per un giocatore di livello tanto poi arrivano loro invece niente.... cioè quello che voglio dire è che se si voleva davvero investire un modo si trovava...
 

corvorossonero

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Per un commento più generale, l'ultimo prima del 3 marzo da parte mia sul tema cessione.
Ormai è giusto attendere lo sviluppo degli eventi, visto che manca così poco e non vale più la pena di rimarcare i punti oscuri e/o controversi della vicenda, che pure sono molti, e quindi su quelli alfine mi taccio. Anche in caso di closing personalmente non posso dire di avere una grandissima "fiducia" in un drastico miglioramento della nostra condizione nel medio termine, ma un filo di “speranza” che ciò avvenga sì, alla fine quella almeno sì, tanto per come siamo messi ora :)...

Punto 7). L’unica cosa che non riesco ancora a digerire è la spiegazione che viene data per giustificare l’inerzia di mercato a gennaio. Qui bisogna intendersi e distinguere la verità dalla mezze verità di comodo. Se SES avesse detto a Fininvest: “fate voi il mercato, tanto tra due mesi subentriamo noi”, si potrebbe comprendere il “rischio” che l’attuale azionista non si è voluto assumere; se invece si dà credito a talune voci secondo cui SES avrebbe messo a disposizione dei soldi che sarebbero stati rifiutati, beh, allora, tale esito è del tutto inconcepibile, dato che esistono facili soluzioni tecniche in grado di mettere al riparo Fininvest da qualsiasi rischio, in caso di mancato closing. Una delle tante:
girare subito un piccolissimo pacchetto (anche una singola azione volendo) a SES e quindi darle lo status di socio. Poi un prestito di SES al Milan per, mettiamo, 50 milioni, con una clausola che stabilisse che in caso di fallimento del passaggio di proprietà - per inadempimento del compratore o assenza di autorizzazioni cinesi - il prestito, tramite rinuncia, si trasformasse in un generico versamento a copertura perdite future. Evidentemente, ad essere buoni, per una qualche ragione SES non era affatto sicura del closing e quindi non ha messo a repentaglio questi ulteriori 50 M attraverso una soluzione di tal genere, nemmeno in vista di uno scopo importante come la qualificazione in CL, al massimo avrà chiesto a Fininvest di aumentare l’indebitamento bancario del Milan per finanziare gli acquisti, e qui sì che emerge il “rischio” di cui si parla.
Faccio notare che nel caso dell’esempio, invece, Fininvest avrebbe avuto un rischio zero sul piano finanziario e addirittura nel breve termine un vantaggio sul piano economico-contabile, perché la trasformazione di un prestito socio di 50 M in un versamento a fondo perduto sempre di 50 M comporta un aumento del patrimonio netto del Milan per una cifra corrispondente. E ovviamente una campagna acquisti con un esborso finanziario di 50 M per i cartellini comporta un aumento dei costi annuali di ammortamento - e quindi "ceteris paribus" delle perdite - ben inferiore a quella cifra: se si tratta di contratti quinquennali il costo economico è 10 M all’anno - mentre successivamente si poteva compensare il maggior costo per stipendi aggiuntivi con operazioni in uscita, senza contare l'eliminazione dei costi di ammortamento residui, se cedi giocatori non a scadenza - pur senza ottenere plusvalenze.
Se cominciassero raccontando balle non si distinguerebbero per nulla da quelli li precedono.

Punti 2) e 3). La vorticosa rotazione dei sottoscrittori confermerebbe, almeno in apparenza, la loro totale "fungibilità" e quindi la peculiare natura di "fondo di investimento" del soggetto che rileverebbe il Milan. Inoltre, in termini di potenziali apporti di capitale, il Milan - a quanto pare sembra che ci si debba arrendere a questo assai sgradevole fatto - potrà contare solo su asset detenuti fuori dalla Cina dai membri di questo fondo, al di là degli auspicati incrementi dei ricavi, anche di provenienza cinese. Un fondo però deve avere una sede, a questo punto impossibile che la sede sia in Cina, come si pensava originariamente.

Punto 8). Secondo me, servono almeno circa 200 M da parte dei soci (il versamento a fondo perduto di 70/80 M che riguarda il vecchio esercizio: esso copre sul piano contabile la perdita del 2016 e sul piano finanziario ripaga la parte bancaria del debito che si aggira più o meno su quella cifra - la grossa parte restante del vecchio debito finanziario si basa sul factoring e potrebbe essere rinnovata senza problemi alle stesse condizioni - e in aggiunta almeno 130 M come nuovo prestito socio), per fare una campagna acquisti di 150 M al lordo delle cessioni con rateazioni usuali, visto che ormai gli incassi della qualificazione in CL sono una chimera (ho ottenuto tale cifra usando l'ottimo cruscotto creato da Il Re dell'Est nel suo blog, peggiorando, anche di molto, alcuni assunti che mi sembravano troppo ottimistici). In seguito, almeno a metà di quel prestito da 130 M il fondo controllante sarebbe costretto a rinunciare per coprire le perdite, che sotto le mie ipotesi risultano di circa 65 M per il 2017 (qualcosina di più forse, perché le perdite di esercizio di AC Milan spa per ragioni tecniche generalmente sono leggermente più alte di quelle consolidate.


PS
Rimane singolare comunque la apparente straordinaria asimmetria in termini di forza contrattuale in questa vicenda: un venditore fortissimo e un compratore debolissimo, disposto ad accettare condizioni veramente draconiane.

Personalmente la cosa che mi turba adesso è: come faranno la quotazione in borsa se i soldi vengono dai paradisi fiscali? Shenzen e Shangai saltono a questo punto.
 
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