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Claudio Lippi "on fire". A 78 anni, il presentatore si scaglia contro tutto e tutti, come è suo solito fare da qualche anno a questa parte. Lippi, che sarebbe, secondo alcune agenzie di stampa, vicino al ritorno in Rai, in quanto ben voluto dalla nuova dirigenza meloniana di Viale Mazzini capitanata dall'AD Roberto Sergio, ha dichiarato all'agenzia Dire: "Fazio e Littizzetto? Se ne sono andati loro. Fabio Fazio ha detto bugie, dicendo che la pubblicità faceva incassare il triplo di quanto costava il programma. Ma se costava 450 mila euro a puntata, incassava 1 milione e 200 mila di pubblicità? Ma dai…Fazio è stato un farabutto, lui e la sua sorellina avevano già pronto un contratto milionario con Discovery. Ma sa che c’è? Basta pigiare il nove sul telecomando per vederli ancora, qual è il problema?".
Sulla Annunziata: "Propaganda, ‘kultura’ con la k. Ora basta. L’ha vista l’intervista alla ministra Roccella? Cattiva, aggressiva. Non è Rai quella".
Sulla politica in generale e sulla tv come deve essere per lui: "Meloni, Salvini e Berlusconi hanno idee molto diverse, ma è importante che trovino dei punti comuni. Giorgia? La conosco. È una donna che studia, molto convinta delle proprie idee. Generosa: ha rinunciato prima alla sua gioventù e ora alla famiglia per fare quello in cui crede. Anche il compagno è una brava persona...Come deve essere la tv? Serve un linguaggio popolare. Giorgia, non mi fraintenda, è una ‘popolana di Garbatella’. Ci ha vinto le elezioni parlando agli italiani e alle italiane. Serve quel linguaggio. Le opposizioni? Quali opposizioni? Litigano tutte. Il Pd prende ancora il 20%, incredibile. Ma chi li vota? Boh. Calenda si mette nelle mani di Renzi. Sembrano il gatto e la volpe. Poi, sinceramente, Calenda può fare politica? Al massimo può fare l’opinionista al bar”.
Un aneddoto su Salvini e Meloni: "Circa cinque anni fa, sia Salvini che Giorgia mi chiesero una mano: volevano avere un parere, uno sguardo esterno sulla Rai, da chi la tv la conosce. Che gli ho detto io? Che ci vuole il sorriso. La Rai deve entrare nelle case degli italiani dicendo ‘buonasera’. Con leggerezza e intelligenza, non con la propaganda ma nemmeno con le ‘isole’, i vip, uomini e donne…".
L'ultima esperienza tv con Elisa Isoardi alla Prova del Cuoco, che secondo l'intervistato all'epoca faceva coppia con Salvini: "No (Lippi lo corregge n.d.s.) era appena finita. Ci metteva tanta buona volontà lei, io ho dovuto fare l’assistente sociale…".
Il possibile ritorno in Rai ed i nuovi progetti televisivi: "“Ma finché non firmo il contratto non ci credo. Sto lavorando a due programmi. Uno, in prima serata su Rai1, lo vorrei chiamare ‘Condominio Italia’. Parliamo di cause condominiali: quanto tempo, denaro e bile costano. Forse è meglio risolverle con un aperitivo fra condomini, no... Poi c’è ‘Ieri, oggi’, è un vecchio programma che parla di televisione, usa degli spezzoni d’archivio. Ne ho visto uno bellissimo dove c’è Sophia Loren che si ‘offre’ a un vigilante di Cinecittà per entrare e provare col cinema. Tutti li fanno i compromessi, ma poi solo il talento ti porta avanti. Ecco, è il momento di portare il talento in Rai. Ma ci dobbiamo credere altrimenti resta un’utopia. Certo, finora non è andata così. Casalino, per esempio, si crede un grande ufficio stampa?”.
Stoccata alla Rai "gay", dell'ormai ex direttore Coletta: "Ma ci dobbiamo credere- osserva- altrimenti resta un’utopia. Certo, finora non è andata così. Casalino, per esempio, si crede un grande ufficio stampa?.. Andrea Coletta (errore di Lippi o della testata, in quanto il suo nome è Stefano n.d.s.), il direttore che per fortuna non c’è più, ha fatto lavorare gay e gaie solo per il motivo di esserlo. Tanti e tante che non avevano alcuna competenza, la Rai usata per fare coming out. Ma le pare? Allora anche noi etero dovremmo fare coming out, no? Vabbè, basta, dirà che sto delirando…”
Sulla Annunziata: "Propaganda, ‘kultura’ con la k. Ora basta. L’ha vista l’intervista alla ministra Roccella? Cattiva, aggressiva. Non è Rai quella".
Sulla politica in generale e sulla tv come deve essere per lui: "Meloni, Salvini e Berlusconi hanno idee molto diverse, ma è importante che trovino dei punti comuni. Giorgia? La conosco. È una donna che studia, molto convinta delle proprie idee. Generosa: ha rinunciato prima alla sua gioventù e ora alla famiglia per fare quello in cui crede. Anche il compagno è una brava persona...Come deve essere la tv? Serve un linguaggio popolare. Giorgia, non mi fraintenda, è una ‘popolana di Garbatella’. Ci ha vinto le elezioni parlando agli italiani e alle italiane. Serve quel linguaggio. Le opposizioni? Quali opposizioni? Litigano tutte. Il Pd prende ancora il 20%, incredibile. Ma chi li vota? Boh. Calenda si mette nelle mani di Renzi. Sembrano il gatto e la volpe. Poi, sinceramente, Calenda può fare politica? Al massimo può fare l’opinionista al bar”.
Un aneddoto su Salvini e Meloni: "Circa cinque anni fa, sia Salvini che Giorgia mi chiesero una mano: volevano avere un parere, uno sguardo esterno sulla Rai, da chi la tv la conosce. Che gli ho detto io? Che ci vuole il sorriso. La Rai deve entrare nelle case degli italiani dicendo ‘buonasera’. Con leggerezza e intelligenza, non con la propaganda ma nemmeno con le ‘isole’, i vip, uomini e donne…".
L'ultima esperienza tv con Elisa Isoardi alla Prova del Cuoco, che secondo l'intervistato all'epoca faceva coppia con Salvini: "No (Lippi lo corregge n.d.s.) era appena finita. Ci metteva tanta buona volontà lei, io ho dovuto fare l’assistente sociale…".
Il possibile ritorno in Rai ed i nuovi progetti televisivi: "“Ma finché non firmo il contratto non ci credo. Sto lavorando a due programmi. Uno, in prima serata su Rai1, lo vorrei chiamare ‘Condominio Italia’. Parliamo di cause condominiali: quanto tempo, denaro e bile costano. Forse è meglio risolverle con un aperitivo fra condomini, no... Poi c’è ‘Ieri, oggi’, è un vecchio programma che parla di televisione, usa degli spezzoni d’archivio. Ne ho visto uno bellissimo dove c’è Sophia Loren che si ‘offre’ a un vigilante di Cinecittà per entrare e provare col cinema. Tutti li fanno i compromessi, ma poi solo il talento ti porta avanti. Ecco, è il momento di portare il talento in Rai. Ma ci dobbiamo credere altrimenti resta un’utopia. Certo, finora non è andata così. Casalino, per esempio, si crede un grande ufficio stampa?”.
Stoccata alla Rai "gay", dell'ormai ex direttore Coletta: "Ma ci dobbiamo credere- osserva- altrimenti resta un’utopia. Certo, finora non è andata così. Casalino, per esempio, si crede un grande ufficio stampa?.. Andrea Coletta (errore di Lippi o della testata, in quanto il suo nome è Stefano n.d.s.), il direttore che per fortuna non c’è più, ha fatto lavorare gay e gaie solo per il motivo di esserlo. Tanti e tante che non avevano alcuna competenza, la Rai usata per fare coming out. Ma le pare? Allora anche noi etero dovremmo fare coming out, no? Vabbè, basta, dirà che sto delirando…”