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Più che altro ci vorrebbe una regolamentazione diversa, più flessibile. Abolirlo del tutto non so se converrebbe, perché City e PSG potrebbero spendere un miliardo non una tantum, ma un miliardo per ogni finestra di mercato. Hanno stati alle spalle, per davvero, potremmo trovarci tra 20 anni a scommettere su quale tra PSG o CITY vincerà la CL nel 2040/2041 sapendo al 100% che una delle due la vincerà perché così sarà stato nel ventennio antecedente.
Quindi io quando parlavo di far saltare il banco parlavo di portare l’FPF ad essere ciò che doveva essere al principio, cioè un sistema per tutelare i clubs dal crack finanziario, quindi dando più spazio a strumenti come il voluntary agreement, dilatando i tempi per il break-even, magari alzare la quota di autosponsorizzazioni che una proprietà può mettere e così via. In questo modo tuteli i clubs senza impedirne la crescita e allo stesso tempo però metti dei paletti, per quanto meno rigidi rispetto a quelli attuali, che impediscano ad una singola entità di fagocitare tutto.
Ma una abolizione totale temo che ci farebbe finire dalla padella nella brace e che tutti i clubs che non si chiamano PSG o CITY lotterebbero solo per lo scudetto nazionale, e in Premier e in Ligue 1 manco per quello, perché diventerebbero campionati totalmente monopolizzati.
In Ligue 1 è già così da anni ed anni, e in quel modo si ammazzerebbe anche la Premier perché è impossibile competere con clubs che potrebbero realmente avere Mbappè come terza riserva. Ci troveremmo a pagare delle mezzetacche come Piatek 130 milioni di euro con l’inflazione dei cartellini -già mostruosa- che provocherebbero se lasciati a briglia sciolta, ragazzi, non avete idea della potenza di fuoco che hanno questi qua, provocherebbero una inflazione tale che anche con lo stadio di proprietà rischieremo di poterci permettere solo i Ciccio Caputo della situazione, che per la cronaca saranno arrivati a costare più di 100 milioni di euro.
Come sempre, in medio stat virtus. Non è più come una volta dove il più ricco del calcio era Belluccone e quindi anche senza la minima regolamentazione c’era competizione, ora i più ricchi sono persone che potrebbero prendere CR7 e dargli 130 milioni non di cartellino, ma di stipendio netto annuo solo per farlo giocare in esibizioni itineranti stile Harlem Globetrotters.
Il concetto é giusto. Ed é il vero motivo per cui nasce il fpf.
Se vogliamo il disegno di fondo é tutelare i tifosi dallo strapotere degli sceicchi. Il fpf fa si che siano le squadre con tanti tifosi ad avere potere economico e quindi possibilitá di vincere, impedendo che le competizioni siano monopolizzate da squadre con 10 tifosi, ma due Stati sovrani alle spalle. Questo taglia sicuramente le possibilitá di competere di squadre con tifoserie piú piccole, anche se piccoli miracoli come Ajax e Atalanta sono sempre possibili. Ma se vogliamo fa si che i tifosi delle 15 squadre piú popolari, che rappresentano il 80% dei tifosi al mondo, possano sempre sperare nella vittoria.
Di tutte le squadre top come tifosi, ormai solo qualche italiana ed in particolare il Milan, é rimasto fuori dal gioco per grossolani errori di programmazione dell’ultimo Berlusconi, troppo preso dalle Olgettine mentre il calcio cambiava sotto i suoi occhi.
Come anche dicevi tu, deve esserci lo spazio per crescere peró, se uno vuole inserirsi. Ma ricordiamo che il concetto deve essere salvaguardato. Quindi il progetto deve essere quello sulla falsariga di quanto prevede il VA. Ovvero... parto da una realtá che é in equilibrio e ha 100 tifosi che portano 10 di ricavi e quindi spendo 10 (sono quindi in equilibrio) . E voglio portarmi, con un piano di investimenti a medio termine, ad una realtá che ha 150 tifosi e ricava 20 spendendo 20.
Lascio spazio per investimenti strutturali (lo stadio ad esempio é giá fuori dal fpf) e anche sulla competitivitá della rosa ma:
1) I conti devono essere in ordine all’inizio del processo ed esserlo anche all fine, nel mezzo si puó sgarrare secondo un piano concordato
2) Nel transitorio i mezzi possono essere messi dalla proprietá, ma a regime i ricavi devono essere garantiti dai tifosi, quindi se non riesci ad aumentare il numero di tifosi e quanto ricavi dal singolo tifoso il progetto fallisce.
Quindi se arriva un magnate e valuta che il potenziale dell’Union Berlin é inespresso, può prendere la squadra, con i conti a posto, ma un budget di 80 milioni l’anno, costruire uno stadio nuovo, portare giocatori importanti che in 5 anni gli permettono di competere per la Bundesliga e il passaggio del girone di CL. Ma alla fine del processo i tifosi devono riempire lo stadio nuovo, comprarsi le magliette dell’Union di Reus e,pagare gli abbonamenti televisivi a DAZN Germania. In questo modoml’Union Berlin puó trovare il suo nuovo punto di equilibrio non a 80 milioni, ma a 250-300. Ma alla fine é sempre il potenziale dato dai tuoi tifosi (anche potenziali) a fissare il punto di arrivo, non il potenziale della tua proprietá.
Chiaramente il futuro é fatto da competizioni in cui ogni squadra competerá con quelle pari livello, quindi Real, Bayern, UTD e Milan nellla competizione A.... Napoli, Lazio, Bilbao, Eintacht, Leicester, Anderlecht nella competizione di livello B.... Udinese, Getafe, Bournmounth, Fortuna, Lille,in quella Di livello C è cosí via. All’interno del livello ogni tifoso potrá sperare nella vittoria. Un pó come oggi i tifosi dei Celtics possono sperare nella vittoria della NBA, quelli del Maccari la vittoria dell’Eurolega, quelli della Virtus Bologna quella del campionato italiano di basket. Basta tifoserie che se la stagione é fantastica arrivano none e se va male quindicesime e da lì non ci si schioda, senza sogni reali. Meglio che ogni realtá partecipi a campionati che puó vincere senza sognare che la Virtus Bologna possa vincere la NBA.