Dopo le febbri malariche

, volevo evitare i paventati torrenti di parole e cercare di essere più stringato.
Se proprio devo credere che veramente esiste un problema di autorizzazioni, secondo me è quasi certo che dipenda da un
giudizio negativo sull'affare in sé, probabilmente ritenuto mal congegnato e avventuristico. Questo purtroppo spiegherebbe tante cose, effettivamente. Ciò che non mi ha mai convinto è la tesi opposta, quella del “destino cinico e baro”, quella “delle nuove norme”, che neppure ancora esistono e che verrebbero magicamente applicate retroattivamente troncando a metà affari ben solidi e razionali già praticamente conclusi (le norme nuove dovrebbero valere solo per la transazioni nuove): la Cina non è attualmente uno stato di diritto, ma neppure è la più grande repubblica delle banane della storia umana, per lo meno è un Paese serio. Forchielli è da mesi che ripete un concetto del genere, ed è solo un tizio che, malgrado i fastidiosi modi sguaiati, ha costituito assieme ad altri il più grosso fondo di private equity sino-europeo, che vede come investitori di spicco banche statali cinesi.
Sperando che si trattasse di un'espressione da non prendere alla lettera, la mia colpa è di avere rimosso il tema del "fondo di investimento" appositamente costituito per acquisire il Milan (anche in rapporto alla questione autorizzatoria) che francamente tra le tante anomalie è la più grossa di tutte, a pensarci bene. Magari anche il governo cinese la trova strana la cosa, chissà... si saranno detti: notoriamente il mondo è strapieno di "fondi di investimento"
appositamente e preventivamente costituiti per rilevare una singola impresa, (con tanti saluti al concetto di diversificazione), se la singola impresa è un club calcistico poi non ne parliamo, ne sono piene le fosse

... magari il governo avrà chiesto conto di cotanta originalità e le risposte non sono state ritenute soddisfacenti... Non è un problema formale ma di sostanza: chi sceglie uno strumento del genere (e non una comunissima holding di partecipazione), apparentemente così inadeguato a gestire una società di calcio, indirettamente segnala l’intenzione di fare una speculazione finanziaria, che può essere giudicata rischiosa e inopportuna e comunque non in linea con la politica del governo, che forse si aspetta che un grande gruppo imprenditoriale desideroso di investire nel calcio europeo si assuma la responsabilità diretta di un club e se lo carichi sulle spalle, in vista di un progetto di lungo termine. Se il Milan non ha ancora raggiunto l'autosufficienza economica quando il fondo si esaurisce, cosa fanno, si mettono a piangere in aramaico antico? che il governo cinese si sia fatto una domanda del genere, chiedendo spiegazioni sulle caratteristiche di questa operazione che potrebbero dipendere da assunzioni troppo ottimistiche? Il closing in sé non sarà un evento in grado di dare le risposte alle domande che i tifosi si pongono, si tratterà di aspettare qualche mese in più, e non sarà necessario attendere il mercato, basterà guardare come gestiscono il problema del rafforzamento patrimoniale e finanziario della società, quello dirà tutto; è scocciante dirlo ma Suning ha messo da una parte 142 M di rafforzamento patrimoniale (aumento di capitale) e dall'altra 180 M di assistenza finanziaria (prestiti) a tassi lievemente al di sotto di quelli di mercato, e questo solo nei primissimi mesi dopo il closing. Sarei felicissimo di vedere la stessa cosa per noi da questo punto di vista.
PS
Nel lungo termine sono favorevolissimo all'autofinanziamento, ma ciò deve essere frutto di un programma realista e non avventato, altrimenti sono guai.