Le compagnie pubbliche statali cinesi, ovvero controllate dall’Amministrazione centrale, da singoli ministeri, da articolazioni organizzative, centrali o territoriali, della pubblica amministrazione cinese, operano regolarmente con o attraverso società aventi sede, e/o poste sotto la legge di Paesi che noi definiremmo paradisi fiscali (Cayman Islands, British Virgin Islands, Bermuda, Turcu and Caicos, Panama, Hong Kong, Singapore, altre) nell’ambito di operazioni societarie di acquisizione/fusione, capitalizzazione, ricapitalizzazione di società aventi sede e ricadenti sotto la legge di Stati esteri, in operazioni cc.dd. estero su estero. La Repubblica Popolare non riconosce tali Stati come compresi in una sorta di lista nera, anzi con alcuni di essi ha sottoscritto accordi per la regolazione di procedure di conversione di valuta nell’ottica di una fiscalità di vantaggio in favore delle compagnie cinesi, protetta, questa, con una clausola di salvaguardia pluriennale, riconosciuta dalla legge interna di questi Paesi, che mantiene essa ai contratti già sottoscritti da queste compagnie nell’ipotesi di eventuale mutamento futuro della politica fiscale di questi Stati. Una scelta politica di Pechino in ottica di contrasto con la giurisdizione della WTO, controllata da Washington, sul circuito bancario e finanziario occidentale.
La circostanza, assurgente a fatto notorio per chi abbia esperienza di questo tipo di vicende contrattuali e societarie, è peraltro dimostrata da un precedente già noto a questo forum, ovvero l’operazione, riportata in un documento ufficiale della borsa di Hong Kong, citato per estratti nella versione in lingua inglese in un post di un thread pubblicato alcuni mesi fa, di aumento di capitale di una società, quotata alla borsa di Hong Kong, da parte di Haixia Capital Management Co., Ltd., presumibilmente il medesimo soggetto, partecipante al fondo SES, citato da Fininvest nel comunicato ufficiale del 5 agosto scorso, mediante impiego di un fondo, Sino Water, da essa controllato, e definito nel documento ‘exempted limited partnership registered under the laws of Cayman Islands’, e gestito tramite la general partner, Haixia Light Limited, definita nel documento ‘an exempted company with limited liability incorporated under the laws of Cayman Islands’, anch’essa controllata da Haixia Capital Management Co., Ltd., che nel testo citato è infine definita come ‘controlled by State Development & Investment Corp. (SDIC)’. Un esempio, tra i tanti, di una operazione finanziaria, tra quelle oggetto di autorizzazione preventiva, su una società quotata ad Hong Kong, dunque in territorio già transfrontaliero per la Repubblica Popolare, tramite impiego di capitali di un fondo piazzato presso le isole Cayman e controllato, tramite una sussidiaria avente anch’essa sede in Cayman, da una società di diritto cinese controllata da SDIC, che, come noto, a differenza di Huarong, non è controllata da un ente ministeriale cinese: in un senso molto concreto, è lo Stato cinese.