Conviene che tutti si documentino un attimo prima di esprimere opinioni su argomenti poco conosciuti. I contributi all'editoria sono pressoché inesistenti. Quelli diretti riguardano esclusivamente piccole testate locali, giornali per ipovedenti e cose così. Quelli indiretti riguardano prevalentemente bandi di gara (che lo stato pubblica sulle testate giornalistiche) e pubblicità (che lo stato compra sui giornali in concorrenza con i privati).
Le grandi testate italiane, e parlo per far un esempio de La Repubblica, non prendono sovvenzioni dirette da oltre 6 anni (correva l'anno 2012). I contributi all'editoria, diretta e con riferimento agli ultimi 10 anni (2006-2017), sono inferiori ai 800 milioni e tendono a tutelare le piccole realtà.
Ovviamente i 5 stelle questo lo sanno (?) ma è un ottimo modo per fare le vittime anche nei confronti dei giornali, dopo l'Europa, dopo i mercati, dopo il Presidente della Repubblica, dopo le opposizioni, dopo gli analisti e le agenzie di rating.
Ovviamente in un paese democratico ognuno è libero di dire la sua, ed è per questo che ancora si da credito a chi parla di "manine" e di denunce poi mai pervenute per cause ovvie a chi non ha una visione già precostituita.
Edit. fra i contributi indiretti dimenticavo l'iva agevolata, ma sarete d'accordo che su tutti gli strumenti culturali (libri, musica, giornali..etc..) sia un grande passo avanti l'iva agevolata...
ps. parlare di 4 miliardi bruciati finiti in giornali ed editori fa quantomeno sorridere. Vengo da un mondo dove la cultura era qualcosa di buono, in investimento sul nostro futuro. Ora scopro che 4 miliardi in dieci anni sui giornali (che badate bene, non sono solo quelli di tendenza politica) sono uno spreco... ma del resto, se per diventare ministro non serve neanche una laurea, a cosa servirà mai questa cultura al giorno d'oggi?! forse hanno ragione loro...