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Perdonami ma questo è falso e continui a ripeterlo. Avvenire è il 5° quotidiano più letto in Italia (4° generalista se togliamo la Gazzetta) e prende la bellezza di 4 mln di euro. A seguire il manifesto che prende 2 mln (dimmi te se devo pagare tasse per un giornale scritto e letto da qualche ************ anarchico nel 2018), 3° in questa speciale classifica libero che prende 1,5 milioni. Dopo questi ci sono ancora alcuni quotidiani e periodici nazionali, seguiti da quelli locali.

E in tutto ciò nessuno cita radio radicale, al quale verrà tolto l'attuale contributo di 4 mln annuo. Finalmente direi, visto che è una follia che il partito più liberista italiano basi la propria radio su contributi pubblici (come quei professoroni bocconiani che insultano 'il pubblico' salvo avere lo stipendio grazie ai contributi statali alle università private).

Ho detto grandi giornali e giornali di partito. Tu citi tre quotidiani che messi insieme hanno una tiratura inferiore a quella di repubblica e che non sono giornali di partito.
 
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Perdonami ma questo è falso e continui a ripeterlo. Avvenire è il 5° quotidiano più letto in Italia (4° generalista se togliamo la Gazzetta) e prende la bellezza di 4 mln di euro. A seguire il manifesto che prende 2 mln (dimmi te se devo pagare tasse per un giornale scritto e letto da qualche ************ anarchico nel 2018), 3° in questa speciale classifica libero che prende 1,5 milioni. Dopo questi ci sono ancora alcuni quotidiani e periodici nazionali, seguiti da quelli locali.

E in tutto ciò nessuno cita radio radicale, al quale verrà tolto l'attuale contributo di 4 mln annuo. Finalmente direi, visto che è una follia che il partito più liberista italiano basi la propria radio su contributi pubblici (come quei professoroni bocconiani che insultano 'il pubblico' salvo avere lo stipendio grazie ai contributi statali alle università private).
Ah ecco, grazie

Tra l altro gli ultras della politica vogliono far passare il M5s come un racconta favole, quando è risaputo della presenza nella realtà italiana dei giornali di parte, pesantemente di parte. Il M5s ha fatto esperienza diretta di questa realtà, ma la menzogna dei giornali nel raccontare esiste da prima.

Beatrice Lorenzin , ministro della salute dal 2013 fino a 4 mesi fa (1 Giugno 2018), titolo di studio:diploma di maturità.

Prima non volava una mosca su questo argomento, adesso di colpo qualcuno si è ricordato che senza laurea è uno scandalo fare il ministro. Dove eri fino a 4 mesi fa?
Rep.

Discorso trito e ritrito questo del titolo.
Non solo c'erano ministri passati senza laurea, ma dando un'occhiata rapida ai saggi ministri con la laurea, si dovrebbe prendere coscienza del fatto che magari la discriminante tra un politico di qualità e uno non di qualità non è unicamente il titolo di laurea, ma semmai è uno dei tanti fattori e tutti andrebbero considerati

Scilipoti: laureato e specializzato in medicina e chirurgia.
Boschi laurea giurisprudenza 110 e lode
...Renzi giurisprudenza
.....Berlusconi! Ha la laurea!

Questa è la follia ultras quotidiana: se anche Di Maio per magia dovesse risollevare le sorti del paese, il detrattore, vittima dell orgoglio e dell ego, a denti stretti sbavera' "grrr vi sbagliate, è un incompetente, manco la laurea, vendeva le bibite"
 
R

rivotto

Guest
Ho detto grandi giornali e giornali di partito. Tu citi tre quotidiani che messi insieme hanno una tiratura inferiore a quella di repubblica e che non sono giornali di partito.

Ma scusa, appunto! Proprio perché sono 3 giornali di ***** sono contento che gli tolgono il finanziamento. Praticamente i giornalisti possono scrivere qualsiasi ****** tanto sanno che lo stipendio è pagato dallo stato. Stessa cosa per radio radicale, inutile santificare il libero mercato se poi il tuo stipendio è pagato dallo stato "brutto e corrotto".

Detto ciò per quanto riguarda i piccoli non ti preoccupare che quelli fatti bene non chiuderanno (la provincia di Como/Varese/Sondrio). E' il libero mercato, se non ti comprano cambia mestiere. Inutile invocare la libertà di stampa, proprio perché deve essere libera tutti devono essere uguali, ergo chi è bravo sopravvive nel mercato. Oggi è pieno di siti news web fatti bene con ottimi report che vivono grazie alle pubblicità.
Non parliamo mica di un bene di prima necessità come quello energetico gas e luce (dove per me anche solo pensare di togliere il mercato tutelato è follia).
 

MarcoG

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Beatrice Lorenzin , ministro della salute dal 2013 fino a 4 mesi fa (1 Giugno 2018), titolo di studio:diploma di maturità.

Prima non volava una mosca su questo argomento, adesso di colpo qualcuno si è ricordato che senza laurea è uno scandalo fare il ministro. Dove eri fino a 4 mesi fa?

Ero incavolato nero anche 4 mesi fa, e non è vero che non volava una mosca, ricordo ancora i vari articoli sulle testate giornalistiche sulla Fedeli che parlavano di come essere stata attiva nel sindacato non corrispondesse ad una laurea (lei aveva avuto il coraggio di dire questo).
Ora abbiamo però fatto un ulteriore passo avanti. Di Maio non solo non ha studiato, ma non ha mai neanche "lavorato davvero" prima, ed è ora ministro del lavoro, vicepremier, e ad un passo dall'essere premier. Decide in materia previdenziale, di lavoro ed economica.

Dico di più, che lo si facesse prima non vuol dire che fosse giusto, anzi, a maggior ragione che è successo prima non dovrebbe risuccedere. I grillini dovrebbero finirla di giustificare ogni errore dei nuovi governanti con un "era meglio prima allora", se si sbaglia si sbaglia. Il governo "del cambiamento" forse dovrebbe iniziare proprio da là, tornando alla meritocrazia vera.
In un paese mio ideale, ministro della salute deve essere un medico con grande esperienza in gestione ospedaliera, ministro del lavoro uno che ha 30 anni di esperienza in ambito lavorativo e sindacale (non conta che sia laureato), ministro dell'economia un laureato e specializzato che abbia dimostrato di conoscere bene ogni aspetto finanziario... e così via. La laurea è solo un aspetto, qui si manca in cultura (laurea) ed esperienza (lavoro), quindi questo o è nato genio che sa far tutto, o si trova davanti a cose che non sa fare e che qualcuno farà per lui, qualche manina...

[MENTION=4524]rivotto[/MENTION]
il problema è che se togli le sovvenzioni alle piccole testate, queste in un momento difficile come questo non stanno a galla, per svariate ragioni commerciali e legate al momento storico che prescindono dalla qualità stessa della testata. Contano anche elementi commerciali e di marketing. La riforma va fatta togliendo i 3 quotidiani e forse un altro paio, che tra l'altro prendono da soli il 50% delle sovvenzioni... Ma questo non intaccherà minimamente le testate che danno rogne ai Grillini, serve solo come slogan vittimista di un partito che fa campagna elettorale mentre governa.
 
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Ero incavolato nero anche 4 mesi fa, e non è vero che non volava una mosca, ricordo ancora i vari articoli sulle testate giornalistiche sulla Fedeli che parlavano di come essere stata attiva nel sindacato non corrispondesse ad una laurea (lei aveva avuto il coraggio di dire questo).
Ora abbiamo però fatto un ulteriore passo avanti. Di Maio non solo non ha studiato, ma non ha mai neanche "lavorato davvero" prima, ed è ora ministro del lavoro, vicepremier, e ad un passo dall'essere premier. Decide in materia previdenziale, di lavoro ed economica.

Dico di più, che lo si facesse prima non vuol dire che fosse giusto, anzi, a maggior ragione che è successo prima non dovrebbe risuccedere. I grillini dovrebbero finirla di giustificare ogni errore dei nuovi governanti con un "era meglio prima allora", se si sbaglia si sbaglia. Il governo "del cambiamento" forse dovrebbe iniziare proprio da là, tornando alla meritocrazia vera.
In un paese mio ideale, ministro della salute deve essere un medico con grande esperienza in gestione ospedaliera, ministro del lavoro uno che ha 30 anni di esperienza in ambito lavorativo e sindacale (non conta che sia laureato), ministro dell'economia un laureato e specializzato che abbia dimostrato di conoscere bene ogni aspetto finanziario... e così via. La laurea è solo un aspetto, qui si manca in cultura (laurea) ed esperienza (lavoro), quindi questo o è nato genio che sa far tutto, o si trova davanti a cose che non sa fare e che qualcuno farà per lui, qualche manina...
"In un paese mio ideale..."
Capisco cosa dici, ma appunto parli di paese ideale. Nel mio non esiste criminalità, ognuno guarda all'altro come un fratello, si vive in armonia con il pianeta, ognuno esprime i proprio talenti, etc.
Poi c'è la realtà, la politica italiana è una scia di mostri da decenni e oggi offre questo.


"questo o è nato genio che sa far tutto, o si trova davanti a cose che non sa fare e che qualcuno farà per lui, qualche manina..."
Abbiamo sempre l'idea che debba essere il singolo geniale e fuori dal comune che da solo risolverà ogni cosa. Perchè?? Dal basso delle mie esperienze e per quello che si ascolta dagli altri, a qualsiasi livello, che si tratti di ricerca scientifica o una caserma, si lavora di squadra, di gruppo. Perchè non deve essere così anche in politica? C'è davvero questo bisogno del leader maximo stile Putin, stile Papa? Di Maio ha lavorato sul da farsi insieme al Movimento 5 Stelle, ovvero molte molte persone, da un'idea di partenza, anch'essa pensata in gruppo. Come Ministro non lavora da solo, ma insieme ad una squadra di tecnici. Avete visto la figura da ignoranti che come italiani medi abbiamo fatto nel caso del famoso articolo 9 del decreto? Tutti hanno accusato Di Maio di non leggere neppure il decreto ma la realtà è diversa: come aveva fatto notare MilanForever quindi qualcuno con un minimo d'esperienza nel settore, e lo stesso Di Maio, si è "scoperto" che il singolo Ministro non sta mai a leggere tutte e 50 pagine di un decreto, tutti gli articoli e commi relativi.

Tu dici "ministro del lavoro uno che ha 30 anni di esperienza in ambito lavorativo e sindacale (non conta che sia laureato)".
A questo punto prova qualcosa di simile, ancora più essenziale: non contano lauree ed esperienze, ma solo che il risultato finale sia raggiunto. Semplicemente conta che riesca a fare il suo lavoro, ovvero il bene del paese, tutto il resto non conta.
Capisco le riserve sulle competenze del politico x, ma perchè non imparare qualcosa dal passato, lontano e recente? Ad esempio non dare priorità alle riserve circa lo status del politico x, la sua effettiva integrità. Senza quella, non ci sarà nessun bene, perchè manca in partenza l'intenzione di farlo
 
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