Torniamo al solito problema del trattamento dei capitali in uscita dalla Cina. Essi, pubblici o privati che siano, sono soggetti alla imposizione fiscale della Repubblica Popolare Cinese e, successivamente, la autorizzazione all'espatrio tramite quella complessa e variegata procedura, di cui si è detto tante volte, che fa capo alla SAFE. Dopo quel passaggio, il denaro può migrare ovunque, in UE, Stati Uniti, Russia, ovvero, anche in quei Paesi cc.dd. offshore, che, nella opposizione del segreto bancario, offrono tuttora (probabilmente ancora per poco) un debole contributo alla lotta della evasione fiscale ed al riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Queste stazioni sono cert sospette per le autorità fiscali italiane, non per quelle cinesi, che stabilmente cooperano con questi Stati (Cayman, Vergini Britanniche, ecc.), non relegandoli nel novero delle black lists cui invece li confinano gran parte degli Stati occidentali. La scelta di Pechino è politica, sovrana, insindacabile. La quasi totalità delle imprese pubbliche statali cinesi, prima tra esse SDIC, controllano centinaia di società con sede in questi paradisi fiscali, senza che ciò costituisca un illecito rilevante. L'assunto è: il capitale è tassato in Cina, la destinazione e finalità sono dichiarate alle autorità cinesi peima della loro esportazione, il plurimo vaglio pubblico su nascita, consistenza e destinazione fei flussi finanziari in uscita sono noti dallonStato o da questo autorizzati. Si comprende come sia difficilmente configurabile una intenzione criminale nella determinazione di un imprenditore di esportare capitali all'estero su autorizzazione e licenza pubblica statale, verso piazze finanziarie che non costituiscano di per sé, secondo l'ordinamento del Paese di provenienza, siti di riciclaggio illecito di denaro frutto di operazioni presunte sospette. Il problema, lo sappiamo, è politico, di mutamento di assetti legislativi dei Paesi stazione di queste operazioni sospette, la cui permanenza, allo stato, impinendo comportamenti obbligati agli operatori finanziari, o tollerando comportamenti alternativi, svolge una funziibe esimente della responsabilità di questi ultimi. Guarderemo, tuttavia, con rispetto ed attenzione queste attività inquirenti.