Essendo un po' che non scrivo quasi mi dispiace di ricomparire solo per aggiungermi al coro dei pessimisti, ma onestamente questa storia del ritardo delle autorizzazioni pare una balla colossale, basta documentarsi un po' sulle regole che disciplinano il regime attuale degli investimenti diretti all'estero da parte cinese, recentemente riformate in senso liberale, per rendersene conto e sottolineo il concetto di "investimento diretto" in senso tecnico (ovvero acquisizioni di partecipazioni durevoli, qualificate o di controllo, in aziende estere dietro cui c'è un progetto imprenditoriale), diverso da quello di "investimento di portafoglio", ossia "hot money" e in seguito posso anche approfondire la questione se lo si ritiene necessario. Se non si chiude il 13 è per mancanza di fondi, non certo di autorizzazioni, siamo seri. Sarebbe il caso quindi di farsi qualche domanda sulla reale consistenza di questi misteriosi "investitori", che hanno avuto mesi per completare il lavoro.
PS
La storiella dei conti vincolati ad Hong Kong per certi aspetti è indecente, spero che non la diffondano per vie ufficiali: Hong Kong è gia estero sul piano valutario per la Cina per i fini che a noi interessano, ancora oggi è così, quindi se veramente vogliono costituire un escrow account presso un agent locale non lo fanno certo in attesa di autorizzazioni dalla madrepatria, visto che Hong Kong non è soggetto alle restrizioni sul movimento dei capitali che valgono nella Cina continentale, tese a difendere il valore dello Yuan, mentre il dollaro di HK è peggato al dollaro americano.
