Il Re dell'Est
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Come riporta Marco Bellinazzo in esclusiva su Goal.com, la cessione del Milan è tutt'altro che svanita. Prima di essere sanzionato per il mancato rispetto dei dettami imposti dalla UEFA, il Milan ha avviato un Voluntary Agreement per illustrare il piano di crescita su base triennale. In questo modo la società rossonera potrà avere maggiore elasticità di spesa, a patto che la UEFA dia risposta positiva a maggio.
Tuttavia il Milan deve fare chiarezza prima di tutto sul fronte societario. Mr Bee è stato più volte sul punto di chiudere l'affare ma Berlusconi ha cambiato idea il 1° maggio 2015, mettendo sul piatto il 49% anziché il promesso 51%. Questa decisione non è piaciuta ai soci individuati da Bee, che ha dovuto quindi fare i conti con diversi ripensamenti e con nuovi partners poco graditi al governo di Pechino. Ad oggi Bee non ha ancora ottenuto le opportune garanzie per coprire i 480M richiesti da Berlusconi e i telefoni restano muti.
Ecco perché Fininvest nelle ultime settimane ha portato avanti in gran segreto una trattativa parallela con una cordata di investitori cinesi pronti a prendere il posto di Bee. L'accordo è ormai in fase avanzata ma restano due "piccoli" nodi da sciogliere: questa cordata è disposta ad entrare in minoranza ma valuta l'intero asset del Milan (100%) circa 1/3 in meno di Bee. Quindi 650M.
Inoltre pretendono dei ruoli di rilievo all'interno del nuovo organigramma societario con poteri di interdizione e condivisione a cui Berlusconi fa ancora fatica a rinunciare. Ecco perché il patron rossonero in cuor suo spera che Bee batta un colpo da qui alla fine della stagione.
Tuttavia il Milan deve fare chiarezza prima di tutto sul fronte societario. Mr Bee è stato più volte sul punto di chiudere l'affare ma Berlusconi ha cambiato idea il 1° maggio 2015, mettendo sul piatto il 49% anziché il promesso 51%. Questa decisione non è piaciuta ai soci individuati da Bee, che ha dovuto quindi fare i conti con diversi ripensamenti e con nuovi partners poco graditi al governo di Pechino. Ad oggi Bee non ha ancora ottenuto le opportune garanzie per coprire i 480M richiesti da Berlusconi e i telefoni restano muti.
Ecco perché Fininvest nelle ultime settimane ha portato avanti in gran segreto una trattativa parallela con una cordata di investitori cinesi pronti a prendere il posto di Bee. L'accordo è ormai in fase avanzata ma restano due "piccoli" nodi da sciogliere: questa cordata è disposta ad entrare in minoranza ma valuta l'intero asset del Milan (100%) circa 1/3 in meno di Bee. Quindi 650M.
Inoltre pretendono dei ruoli di rilievo all'interno del nuovo organigramma societario con poteri di interdizione e condivisione a cui Berlusconi fa ancora fatica a rinunciare. Ecco perché il patron rossonero in cuor suo spera che Bee batta un colpo da qui alla fine della stagione.
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