Cerruti:"Milan, tanto FU-MO. Mirabelli bis".

Giek

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Alberto Cerruti a calciomercato.com:"Domani il Milan partirà per la trasferta negli Stati Uniti senza Origi, Rebic e Ballo-Tourè per scelta tecnica di Pioli, ma anche senza un nuovo centravanti di ruolo per l’incapacità della coppia Furlani-Moncada di trovare una valida alternativa a Giroud. Ben vengano, infatti, Loftus- Cheek, Pulisic, Romero e Reijnders per rinforzare soprattutto a livello muscolare il centrocampo privo di Tonali e fino a gennaio di Bennacer, e ben verrà forse il jolly in arrivo dalla Spagna, Musah, ma un vero attaccante centrale, capace di garantire gli stessi gol di Giroud, consentendogli di non fare gli straordinari tra campionato e Champions, manca ancora nel nuovo organico a disposizione di Pioli.

E siccome questa doveva essere la priorità, il rischio è di essere tornati ai tempi della coppia Fassone-Mirabelli capaci di regalare un acquisto dopo l’altro, ma senza rinforzare la squadra perché quantità non fa automaticamente rima con qualità. L’impressione è quella di avere assistito fin qui a una festa in cui si servono tanti aperitivi, con antipasti dolci e salati, ma sempre in attesa di un piatto forte, primo o secondo che sia, meglio se con dolce finale. L’appetito così può anche essere appagato inizialmente, ma alla distanza manca qualcosa da ricordare, come i gol che decidono le partite appunto. Si può anche avere anche il miglior centrocampo del mondo, infatti, ma senza l’esperienza e la concretezza di un grande attaccante non si vincono le partite e i campionati. Ricordare, per credere, in questi caldi giorni di luglio, la lezione che diede l’Italia di Bearzot al grande Brasile del 1982 in cui davano spettacolo Zico, Socrates e Falcao, davanti ai quali però c’era il modesto centravanti Serginho, non a caso tutti puniti dalla tripletta dello specialista Pablito Rossi.

E’ vero che il Milan un anno fa ha vinto lo scudetto grazie agli undici gol Giroud, ma allora Ibrahimovic diede un buon contributo segnandone soltanto tre di meno. Senza lo svedese, nell’ultimo campionato Giroud è riuscito a fare ancora meglio raggiungendo quota tredici in trentatré partite, ma nessuno può battere il tempo e il prossimo 30 settembre il francese compirà 37 anni che non sono pochi, malgrado il suo fisico e la sua grande professionalità. Per questo, ricordando che il Napoli, oltre al capocannoniere Osimhen, ha Raspadori e Simeone, mentre l’Inter non si accontenta di Lautaro e Thuram e cerca il sostituto di Lukaku, non si capisce perché il Milan abbia aspettato così tanto per migliorare l’attacco. E’ vero che il mercato chiude l’1 settembre ed è vero che il primo Ibrahimovic arrivò al Milan quando il campionato era già incominciato, ma soprattutto è vero che le squadre si costruiscono adesso e in questo senso la trasferta americana sarà già un bel banco di prova per gli ultimi arrivati. E siccome Danjuma sicuramente non partirà per gli Usa, ammesso che prima o poi arrivi a Milanello e non sparisca dai radar rossoneri come i vari Morata, Openda, Arnautovic, per adesso esiste soltanto una certezza: Pioli lavora senza un nuovo centravanti di ruolo, più che di scorta, di cui ha tanto bisogno il nuovo Milan. Tanto Fu-Mo, insomma, offerto dalla attivissima coppia Furlani-Moncada, ma poco arrosto.
Ha ragione.
Aggiungo poi che il centrocampo è di una pochezza tecnica disarmante.
Chi è il regista? Chi sa tenere palla quando gli avversari pressano alti? Chi sa lanciare e non andare sempre con passaggi bassi e orizzontali di pochi metri?
Manca qualità, si è visto l’anno scorso.
Appena il ritmo diminuisce vengono fuori tutti i limiti qualitativi della nostra linea mediana.
 
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Alberto Cerruti a calciomercato.com:"Domani il Milan partirà per la trasferta negli Stati Uniti senza Origi, Rebic e Ballo-Tourè per scelta tecnica di Pioli, ma anche senza un nuovo centravanti di ruolo per l’incapacità della coppia Furlani-Moncada di trovare una valida alternativa a Giroud. Ben vengano, infatti, Loftus- Cheek, Pulisic, Romero e Reijnders per rinforzare soprattutto a livello muscolare il centrocampo privo di Tonali e fino a gennaio di Bennacer, e ben verrà forse il jolly in arrivo dalla Spagna, Musah, ma un vero attaccante centrale, capace di garantire gli stessi gol di Giroud, consentendogli di non fare gli straordinari tra campionato e Champions, manca ancora nel nuovo organico a disposizione di Pioli.

E siccome questa doveva essere la priorità, il rischio è di essere tornati ai tempi della coppia Fassone-Mirabelli capaci di regalare un acquisto dopo l’altro, ma senza rinforzare la squadra perché quantità non fa automaticamente rima con qualità. L’impressione è quella di avere assistito fin qui a una festa in cui si servono tanti aperitivi, con antipasti dolci e salati, ma sempre in attesa di un piatto forte, primo o secondo che sia, meglio se con dolce finale. L’appetito così può anche essere appagato inizialmente, ma alla distanza manca qualcosa da ricordare, come i gol che decidono le partite appunto. Si può anche avere anche il miglior centrocampo del mondo, infatti, ma senza l’esperienza e la concretezza di un grande attaccante non si vincono le partite e i campionati. Ricordare, per credere, in questi caldi giorni di luglio, la lezione che diede l’Italia di Bearzot al grande Brasile del 1982 in cui davano spettacolo Zico, Socrates e Falcao, davanti ai quali però c’era il modesto centravanti Serginho, non a caso tutti puniti dalla tripletta dello specialista Pablito Rossi.

E’ vero che il Milan un anno fa ha vinto lo scudetto grazie agli undici gol Giroud, ma allora Ibrahimovic diede un buon contributo segnandone soltanto tre di meno. Senza lo svedese, nell’ultimo campionato Giroud è riuscito a fare ancora meglio raggiungendo quota tredici in trentatré partite, ma nessuno può battere il tempo e il prossimo 30 settembre il francese compirà 37 anni che non sono pochi, malgrado il suo fisico e la sua grande professionalità. Per questo, ricordando che il Napoli, oltre al capocannoniere Osimhen, ha Raspadori e Simeone, mentre l’Inter non si accontenta di Lautaro e Thuram e cerca il sostituto di Lukaku, non si capisce perché il Milan abbia aspettato così tanto per migliorare l’attacco. E’ vero che il mercato chiude l’1 settembre ed è vero che il primo Ibrahimovic arrivò al Milan quando il campionato era già incominciato, ma soprattutto è vero che le squadre si costruiscono adesso e in questo senso la trasferta americana sarà già un bel banco di prova per gli ultimi arrivati. E siccome Danjuma sicuramente non partirà per gli Usa, ammesso che prima o poi arrivi a Milanello e non sparisca dai radar rossoneri come i vari Morata, Openda, Arnautovic, per adesso esiste soltanto una certezza: Pioli lavora senza un nuovo centravanti di ruolo, più che di scorta, di cui ha tanto bisogno il nuovo Milan. Tanto Fu-Mo, insomma, offerto dalla attivissima coppia Furlani-Moncada, ma poco arrosto.
Chissà cosa avremmo letto se questo mercato lo avesse fatto la Juve o le schifezze neroblu...
 

Lineker10

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Alberto Cerruti a calciomercato.com:"Domani il Milan partirà per la trasferta negli Stati Uniti senza Origi, Rebic e Ballo-Tourè per scelta tecnica di Pioli, ma anche senza un nuovo centravanti di ruolo per l’incapacità della coppia Furlani-Moncada di trovare una valida alternativa a Giroud. Ben vengano, infatti, Loftus- Cheek, Pulisic, Romero e Reijnders per rinforzare soprattutto a livello muscolare il centrocampo privo di Tonali e fino a gennaio di Bennacer, e ben verrà forse il jolly in arrivo dalla Spagna, Musah, ma un vero attaccante centrale, capace di garantire gli stessi gol di Giroud, consentendogli di non fare gli straordinari tra campionato e Champions, manca ancora nel nuovo organico a disposizione di Pioli.

E siccome questa doveva essere la priorità, il rischio è di essere tornati ai tempi della coppia Fassone-Mirabelli capaci di regalare un acquisto dopo l’altro, ma senza rinforzare la squadra perché quantità non fa automaticamente rima con qualità. L’impressione è quella di avere assistito fin qui a una festa in cui si servono tanti aperitivi, con antipasti dolci e salati, ma sempre in attesa di un piatto forte, primo o secondo che sia, meglio se con dolce finale. L’appetito così può anche essere appagato inizialmente, ma alla distanza manca qualcosa da ricordare, come i gol che decidono le partite appunto. Si può anche avere anche il miglior centrocampo del mondo, infatti, ma senza l’esperienza e la concretezza di un grande attaccante non si vincono le partite e i campionati. Ricordare, per credere, in questi caldi giorni di luglio, la lezione che diede l’Italia di Bearzot al grande Brasile del 1982 in cui davano spettacolo Zico, Socrates e Falcao, davanti ai quali però c’era il modesto centravanti Serginho, non a caso tutti puniti dalla tripletta dello specialista Pablito Rossi.

E’ vero che il Milan un anno fa ha vinto lo scudetto grazie agli undici gol Giroud, ma allora Ibrahimovic diede un buon contributo segnandone soltanto tre di meno. Senza lo svedese, nell’ultimo campionato Giroud è riuscito a fare ancora meglio raggiungendo quota tredici in trentatré partite, ma nessuno può battere il tempo e il prossimo 30 settembre il francese compirà 37 anni che non sono pochi, malgrado il suo fisico e la sua grande professionalità. Per questo, ricordando che il Napoli, oltre al capocannoniere Osimhen, ha Raspadori e Simeone, mentre l’Inter non si accontenta di Lautaro e Thuram e cerca il sostituto di Lukaku, non si capisce perché il Milan abbia aspettato così tanto per migliorare l’attacco. E’ vero che il mercato chiude l’1 settembre ed è vero che il primo Ibrahimovic arrivò al Milan quando il campionato era già incominciato, ma soprattutto è vero che le squadre si costruiscono adesso e in questo senso la trasferta americana sarà già un bel banco di prova per gli ultimi arrivati. E siccome Danjuma sicuramente non partirà per gli Usa, ammesso che prima o poi arrivi a Milanello e non sparisca dai radar rossoneri come i vari Morata, Openda, Arnautovic, per adesso esiste soltanto una certezza: Pioli lavora senza un nuovo centravanti di ruolo, più che di scorta, di cui ha tanto bisogno il nuovo Milan. Tanto Fu-Mo, insomma, offerto dalla attivissima coppia Furlani-Moncada, ma poco arrosto.
E' piu o meno quello che penso io del mercato finora.

Aggiungo che hanno costruito una mediana scarsa tecnicamente, che di certo non aiuta se poi non sei forte davanti. Stasera giochiamo con Loftus+Krunic+Pobega nel 433 e l'unico che manca è la scommessa Reijnders, penso che l'evidenza delle cose sia sotto gli occhi di chi la vuole vedere.

Mancano ancora diverse settimane, vediamo se prendono almeno un centravanti di livello.
Poi manca anche l'ala destra.

Per ora siamo una squadra senza capo ne coda e ancora Leao dipendenti.
 
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1a premessa: Mirabelli ha fatto una campagna acquisti da -200 milioni riuscendo quasi a non rinforzare la squadra. Ad oggi noi abbiamo una campagna acquisti a zero, o ancora avanza qualcosa dalla cessione di Tonali. Quindi già i paragoni economici sono completamente fuori dal mondo.
2a premessa: a mio avviso, ad oggi, non c'è un upgrade e concordo con l'articolo. Ma non mi sento di dire che rejnders-loftus-pulisic-musah siano inferiori a Tonali-Vrankx-Baka-Diaz. Non c'è upgrade ma a mio avviso ci sono più opzioni.
3a premessa: in attacco va assolutamente fatto qualcosa e mi aspetto l'uscita di Rebic e Origi e l'acquisto di punta ed esterno destro, quantomeno con potenziale futuro. poi darò una valutazione.
 

Jack92

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Secondo me era fondamentale prendere prima ì centrocampisti, ruolo che occorre ambientamento e conoscenza di squadra, per l’attacco si puo prendere pure all’ultimo, considerando che appena probabilmente andremo a prendere un attaccante esperto.
 

Daniele87

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Chi conosce Cerruti, sa che in ogni articolo rincara la dose rispetto a quello precedente. Fa così da quando non collabora più con la società e sinceramente è vergognoso che diano ancora spazio alle sue frustrazioni personali.
Detto questo, non sono d'accordo sui concetti espressi. Ad oggi abbiamo perso il leader del centrocampo ma è stato sostituito con una certezza come può essere Loftus Cheeck che se non ha noie fisiche ti garantisce un rendimento altissimo per intensità e velocità di sviluppo della manovra, Reijdners che personalmente non conosco ma da quanto letto e visto nell'ultimo periodo dovrebbe permettere a Bennacer di poter tornare senza affanni, mancherebbe un terzo centrocampista come può essere Musah a garantire ulteriori muscoli e opzioni alla mediana.
In avanti Luka Romero è ingiudicabile (almeno da me) e non credo che comunque possa essere determinante già da quest'anno ma Pulisic, come per Loftus, se sta bene è un'alternativa di lusso sulla trequarti, sia dall'inizio che a partite in corso. Evidente che manca la punta e l'esterno e le trattative vanno tutte in quella direzione per portare a Milano il prima possibile questi profili. Siamo a luglio, queste considerazioni andrebbero fatte tra un mese se la situazione rimarrà la stessa ma penso che appena sbloccheremo qualche giocatore fuori progetto verranno presi anche gli ultimi profili necessari. Avremo fatto un buon mercato? Questo lo dirà il tempo ma devo ammettere, anch'io che ero tra i più diffidenti, che son stati presi giocatori funzionali al gioco di Pioli e di ottima esperienza internazionale per alcuni o con ottima potenzialità (vedi Romero e Reijdners). Per adesso do un 7 alla gestione del mercato di questi primi 20 giorni.
 
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Alberto Cerruti a calciomercato.com:"Domani il Milan partirà per la trasferta negli Stati Uniti senza Origi, Rebic e Ballo-Tourè per scelta tecnica di Pioli, ma anche senza un nuovo centravanti di ruolo per l’incapacità della coppia Furlani-Moncada di trovare una valida alternativa a Giroud. Ben vengano, infatti, Loftus- Cheek, Pulisic, Romero e Reijnders per rinforzare soprattutto a livello muscolare il centrocampo privo di Tonali e fino a gennaio di Bennacer, e ben verrà forse il jolly in arrivo dalla Spagna, Musah, ma un vero attaccante centrale, capace di garantire gli stessi gol di Giroud, consentendogli di non fare gli straordinari tra campionato e Champions, manca ancora nel nuovo organico a disposizione di Pioli.

E siccome questa doveva essere la priorità, il rischio è di essere tornati ai tempi della coppia Fassone-Mirabelli capaci di regalare un acquisto dopo l’altro, ma senza rinforzare la squadra perché quantità non fa automaticamente rima con qualità. L’impressione è quella di avere assistito fin qui a una festa in cui si servono tanti aperitivi, con antipasti dolci e salati, ma sempre in attesa di un piatto forte, primo o secondo che sia, meglio se con dolce finale. L’appetito così può anche essere appagato inizialmente, ma alla distanza manca qualcosa da ricordare, come i gol che decidono le partite appunto. Si può anche avere anche il miglior centrocampo del mondo, infatti, ma senza l’esperienza e la concretezza di un grande attaccante non si vincono le partite e i campionati. Ricordare, per credere, in questi caldi giorni di luglio, la lezione che diede l’Italia di Bearzot al grande Brasile del 1982 in cui davano spettacolo Zico, Socrates e Falcao, davanti ai quali però c’era il modesto centravanti Serginho, non a caso tutti puniti dalla tripletta dello specialista Pablito Rossi.

E’ vero che il Milan un anno fa ha vinto lo scudetto grazie agli undici gol Giroud, ma allora Ibrahimovic diede un buon contributo segnandone soltanto tre di meno. Senza lo svedese, nell’ultimo campionato Giroud è riuscito a fare ancora meglio raggiungendo quota tredici in trentatré partite, ma nessuno può battere il tempo e il prossimo 30 settembre il francese compirà 37 anni che non sono pochi, malgrado il suo fisico e la sua grande professionalità. Per questo, ricordando che il Napoli, oltre al capocannoniere Osimhen, ha Raspadori e Simeone, mentre l’Inter non si accontenta di Lautaro e Thuram e cerca il sostituto di Lukaku, non si capisce perché il Milan abbia aspettato così tanto per migliorare l’attacco. E’ vero che il mercato chiude l’1 settembre ed è vero che il primo Ibrahimovic arrivò al Milan quando il campionato era già incominciato, ma soprattutto è vero che le squadre si costruiscono adesso e in questo senso la trasferta americana sarà già un bel banco di prova per gli ultimi arrivati. E siccome Danjuma sicuramente non partirà per gli Usa, ammesso che prima o poi arrivi a Milanello e non sparisca dai radar rossoneri come i vari Morata, Openda, Arnautovic, per adesso esiste soltanto una certezza: Pioli lavora senza un nuovo centravanti di ruolo, più che di scorta, di cui ha tanto bisogno il nuovo Milan. Tanto Fu-Mo, insomma, offerto dalla attivissima coppia Furlani-Moncada, ma poco arrosto.

In realtà è molto diverso da quel mercato.
Allora, andammo a comprare giocatori tutto sommato, affermati, anche se non campionissimi.

Oggi stiamo prendendo giocatori ( almeno per l' utOnto medio come me) sconosciuti.

Una bella differenza.

Oggi giocatori affermati costano 40/50 milioni solo per risponderti al telefono.
 

Solo

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Alberto Cerruti a calciomercato.com:"Domani il Milan partirà per la trasferta negli Stati Uniti senza Origi, Rebic e Ballo-Tourè per scelta tecnica di Pioli, ma anche senza un nuovo centravanti di ruolo per l’incapacità della coppia Furlani-Moncada di trovare una valida alternativa a Giroud. Ben vengano, infatti, Loftus- Cheek, Pulisic, Romero e Reijnders per rinforzare soprattutto a livello muscolare il centrocampo privo di Tonali e fino a gennaio di Bennacer, e ben verrà forse il jolly in arrivo dalla Spagna, Musah, ma un vero attaccante centrale, capace di garantire gli stessi gol di Giroud, consentendogli di non fare gli straordinari tra campionato e Champions, manca ancora nel nuovo organico a disposizione di Pioli.

E siccome questa doveva essere la priorità, il rischio è di essere tornati ai tempi della coppia Fassone-Mirabelli capaci di regalare un acquisto dopo l’altro, ma senza rinforzare la squadra perché quantità non fa automaticamente rima con qualità. L’impressione è quella di avere assistito fin qui a una festa in cui si servono tanti aperitivi, con antipasti dolci e salati, ma sempre in attesa di un piatto forte, primo o secondo che sia, meglio se con dolce finale. L’appetito così può anche essere appagato inizialmente, ma alla distanza manca qualcosa da ricordare, come i gol che decidono le partite appunto. Si può anche avere anche il miglior centrocampo del mondo, infatti, ma senza l’esperienza e la concretezza di un grande attaccante non si vincono le partite e i campionati. Ricordare, per credere, in questi caldi giorni di luglio, la lezione che diede l’Italia di Bearzot al grande Brasile del 1982 in cui davano spettacolo Zico, Socrates e Falcao, davanti ai quali però c’era il modesto centravanti Serginho, non a caso tutti puniti dalla tripletta dello specialista Pablito Rossi.

E’ vero che il Milan un anno fa ha vinto lo scudetto grazie agli undici gol Giroud, ma allora Ibrahimovic diede un buon contributo segnandone soltanto tre di meno. Senza lo svedese, nell’ultimo campionato Giroud è riuscito a fare ancora meglio raggiungendo quota tredici in trentatré partite, ma nessuno può battere il tempo e il prossimo 30 settembre il francese compirà 37 anni che non sono pochi, malgrado il suo fisico e la sua grande professionalità. Per questo, ricordando che il Napoli, oltre al capocannoniere Osimhen, ha Raspadori e Simeone, mentre l’Inter non si accontenta di Lautaro e Thuram e cerca il sostituto di Lukaku, non si capisce perché il Milan abbia aspettato così tanto per migliorare l’attacco. E’ vero che il mercato chiude l’1 settembre ed è vero che il primo Ibrahimovic arrivò al Milan quando il campionato era già incominciato, ma soprattutto è vero che le squadre si costruiscono adesso e in questo senso la trasferta americana sarà già un bel banco di prova per gli ultimi arrivati. E siccome Danjuma sicuramente non partirà per gli Usa, ammesso che prima o poi arrivi a Milanello e non sparisca dai radar rossoneri come i vari Morata, Openda, Arnautovic, per adesso esiste soltanto una certezza: Pioli lavora senza un nuovo centravanti di ruolo, più che di scorta, di cui ha tanto bisogno il nuovo Milan. Tanto Fu-Mo, insomma, offerto dalla attivissima coppia Furlani-Moncada, ma poco arrosto.
Aldilà di come finirà il mercato la nostra stagione partira subito con una bella spada di Damocle sul capo. Con quel calendario lì se parti male tra stampa e tifosi col dente avvelenato si scatenerà la terza guerra mondiale col rischio che la stagione vada alla deriva come quella del Chelsea...
 

DaveD

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Secondo me era fondamentale prendere prima ì centrocampisti, ruolo che occorre ambientamento e conoscenza di squadra, per l’attacco si puo prendere pure all’ultimo, considerando che appena probabilmente andremo a prendere un attaccante esperto.

Esatto, per scelta di Pioli soprattutto. E condivisibile, in quanto l'attaccante centrale e il portiere sono forse i due ruoli dove meno occorre un lavoro tattico certosino.

Dite a Cerruti che il mercato finisce il 1 settembre e l'attaccante lo prendiamo, stia tranquillo. I conti si fanno all fine...non del calciomercato, ma della stagione.
 
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Alberto Cerruti a calciomercato.com:"Domani il Milan partirà per la trasferta negli Stati Uniti senza Origi, Rebic e Ballo-Tourè per scelta tecnica di Pioli, ma anche senza un nuovo centravanti di ruolo per l’incapacità della coppia Furlani-Moncada di trovare una valida alternativa a Giroud. Ben vengano, infatti, Loftus- Cheek, Pulisic, Romero e Reijnders per rinforzare soprattutto a livello muscolare il centrocampo privo di Tonali e fino a gennaio di Bennacer, e ben verrà forse il jolly in arrivo dalla Spagna, Musah, ma un vero attaccante centrale, capace di garantire gli stessi gol di Giroud, consentendogli di non fare gli straordinari tra campionato e Champions, manca ancora nel nuovo organico a disposizione di Pioli.

E siccome questa doveva essere la priorità, il rischio è di essere tornati ai tempi della coppia Fassone-Mirabelli capaci di regalare un acquisto dopo l’altro, ma senza rinforzare la squadra perché quantità non fa automaticamente rima con qualità. L’impressione è quella di avere assistito fin qui a una festa in cui si servono tanti aperitivi, con antipasti dolci e salati, ma sempre in attesa di un piatto forte, primo o secondo che sia, meglio se con dolce finale. L’appetito così può anche essere appagato inizialmente, ma alla distanza manca qualcosa da ricordare, come i gol che decidono le partite appunto. Si può anche avere anche il miglior centrocampo del mondo, infatti, ma senza l’esperienza e la concretezza di un grande attaccante non si vincono le partite e i campionati. Ricordare, per credere, in questi caldi giorni di luglio, la lezione che diede l’Italia di Bearzot al grande Brasile del 1982 in cui davano spettacolo Zico, Socrates e Falcao, davanti ai quali però c’era il modesto centravanti Serginho, non a caso tutti puniti dalla tripletta dello specialista Pablito Rossi.

E’ vero che il Milan un anno fa ha vinto lo scudetto grazie agli undici gol Giroud, ma allora Ibrahimovic diede un buon contributo segnandone soltanto tre di meno. Senza lo svedese, nell’ultimo campionato Giroud è riuscito a fare ancora meglio raggiungendo quota tredici in trentatré partite, ma nessuno può battere il tempo e il prossimo 30 settembre il francese compirà 37 anni che non sono pochi, malgrado il suo fisico e la sua grande professionalità. Per questo, ricordando che il Napoli, oltre al capocannoniere Osimhen, ha Raspadori e Simeone, mentre l’Inter non si accontenta di Lautaro e Thuram e cerca il sostituto di Lukaku, non si capisce perché il Milan abbia aspettato così tanto per migliorare l’attacco. E’ vero che il mercato chiude l’1 settembre ed è vero che il primo Ibrahimovic arrivò al Milan quando il campionato era già incominciato, ma soprattutto è vero che le squadre si costruiscono adesso e in questo senso la trasferta americana sarà già un bel banco di prova per gli ultimi arrivati. E siccome Danjuma sicuramente non partirà per gli Usa, ammesso che prima o poi arrivi a Milanello e non sparisca dai radar rossoneri come i vari Morata, Openda, Arnautovic, per adesso esiste soltanto una certezza: Pioli lavora senza un nuovo centravanti di ruolo, più che di scorta, di cui ha tanto bisogno il nuovo Milan. Tanto Fu-Mo, insomma, offerto dalla attivissima coppia Furlani-Moncada, ma poco arrosto.
Non giudico i nuovi, non li ho ancora visti in campo. Ma sulla punta ha ragionissima. È un ruolo troppo fondamentale. Chi la deciderà quando lo spezia di turno si arrocca dietro e ti fa giocare male?

Inoltre, la fascia destra è troppo importante, anche lì bisogna fare il salto di qualità. Sono due ruoli cruciali.
 

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