Cerruti:"Maldini come puoi parlare voto 8 alla stagione, hai speso male 50 mln"

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rossonerosud

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Molto semplice: questa pseudo-proprietà vuole far fuori Maldini e la stampa appecoronata (se non peggio...) è partita all'attacco. Ho criticato aspramente Maldini per il mercato fatto, ma nello scontro Maldini Vs proprietà non ho proprio dubbi da che parte stare, e cioè dalla parte di Maldini.
 
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Su Maldini ci contavo, però devo ricredermi di molto, su trattare giocatori della difesa non ha rivali, sa come muoversi... ma per il resto delusione totale. Origi voluto a tutti i costi e strapagato 4 milioni l'anno grida vendetta così come il prolungamento in fretta e furia del contratto (faraonico) per Piollo.

L'ideale sarebbe affiancargli Giuntoli da cui potrebbe imparare al meglio "il mestiere", oppure richiamare Boban, che però sicuramente declinerebbe l'invito...
 
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È vero purtroppo, a memoria non ricordo una simile involuzione in una squadra con lo scudetto sul petto, al netto degli errori di mercato. Eppure, a ben vedere, questa squadra ha anche sfornato ottime prestazioni durante la stagione, anche recentemente, basti pensare allo 0-4 del Maradona in campionato oppure alla doppia sfida negli ottavi e tutto sommato anche nei quarti.
Quello che è assurdo è come si possa passare da partite giocate benissimo a scempi ai quali troppo spesso abbiamo assistito in questa folle stagione, dalle sconfitte o pareggi tirati contro squadre di bassa classifica fino alla figuraccia internazionale in semifinale.
In questo mi sembra ovvio che la guida tecnica abbia grosse responsabilità che esulano anche dagli errori (anche questi ovviamente gravi) della società...
Ragazzi, ma per arrivare a sfoderare quelle prestazioni con i napoletani siamo dovuti arrivare ad APRILE per giocare col 4-3-3 dello scudetto.

Ovvero abbiamo trovato la quadra quando ormai era TARDI perché in campionato comunque hai dovuto fare ampio turnover e poi nel momento di approcciare la semifinale ti si rompono due titolari come Leao e Bennacer.

Se avessimo proposto la formazione GIUSTA da Gennaio, o magari da Novembre, magari uscivamo comunque ai quarti o semifinali di CL ma saremmo secondi-terzi tranquillamente in campionato.
 

El picinin

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Molto semplice: questa pseudo-proprietà vuole far fuori Maldini e la stampa appecoronata (se non peggio...) è partita all'attacco. Ho criticato aspramente Maldini per il mercato fatto, ma nello scontro Maldini Vs proprietà non ho proprio dubbi da che parte stare, e cioè dalla parte di Maldini.
anche io non ho dubbi,ora il Mercato di Maldini e stato negativo,gli hanno dato 50 milioni, che non sono pochissimi,ma se gli dai anche discreti budget,e poi lo riempi di vincoli, e molt
 

El picinin

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Molto più facile sbagliare,ma questa è solo una scusa,non gli va di avere qualcuno che gli ricorda che bisogna uscire i soldi,e lo fa in pubblico,per chi critica Paolo si ricordi che una volta andato via lui non avranno altri ostacoli per il loro progetto.
 

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Attacco da parte di Alberto Cerruti a Maldini in un editoriale a Calciomercato.com

"Paolo Maldini è stato un grandissimo giocatore che avrebbe meritato il “Pallone d’Oro” come il suo erede Fabio Cannavaro, anche se il Mondiale lo ha perso e non vinto ai rigori. Nessuno ha vinto cinque coppe dei Campioni/Champions con la maglia del Milan come lui e per questo è ancora amato dai tifosi rossoneri che lo considerano il custode della gloriosa storia del club.

Purtroppo, però, Maldini ha lasciato il calcio in un pomeriggio di quattordici anni fa, dopo la sua ultima partita a Firenze. E il “purtroppo” non è legato alla facile nostalgia per il passato, bensì al fatto che non basta essere stato grande come giocatore per esserlo anche come dirigente. Gli esempi in tal senso sono tantissimi, ma per rimanere al Milan ricordiamo un altro capitano e Pallone d’Oro come lui: Gianni Rivera che guarda caso ha vinto le due coppe dei Campioni rossonere prima di Maldini. Subito dopo aver festeggiato lo scudetto della “stella” nel 1979, proprio con Liedholm in panchina, che sei anni più tardi avrebbe fatto esordire “il figlio di Cesare” in serie A, Rivera fu promosso addirittura vicepresidente e per due volte non riuscì a impedire la retrocessione dei rossoneri, facendo valere come dirigente la sua esperienza di giocatore.

Maldini al confronto è un gigante, perché grazie anche a lui il Milan ha rivinto uno scudetto dopo undici anni ed è arrivato in semifinale di Champions dopo sedici. Proprio perché ha vinto tutto in campo, però, non può dire che la stagione del Milan sarà da 8 se la squadra arriverà al quarto posto, per tornare in Champions. Bisogna infatti ricordare che quest’anno il Milan partiva con lo scudetto sulle maglie ma non è mai stato in corsa per rivincerlo, ha perso 3-0 la Supercoppa contro l’Inter, è uscito dalla coppa Italia in casa contro il Torino, è stato battuto negli ultimi quattro derby senza segnare almeno un gol, come non era mai accaduto nella sua storia, e come se non bastasse tutto ciò oggi è quinto in campionato, con sedici punti meno rispetto all’anno scorso, una retromarcia inferiore soltanto a quella del Verona in lotta per salvarsi.

Proprio perché ha vinto tutto con il Milan e nel 1994, con Capello, ha addirittura festeggiato scudetto e Champions contemporaneamente, Maldini esagera quando dice che questa può essere una stagione da 8. Il voto sembra quindi un messaggio di autodifesa indirizzato alla proprietà, non a caso accompagnato dalle sue parole pronunciate subito dopo l’eliminazione dalla Champions: “Il fatto di essere arrivati a questi livelli deve essere sfruttato, investendo per rimanere tra le prime quattro e fare bene in Italia”. Sembra un invito a scucire altri milioni per rinforzare la squadra, anche se non bisogna dimenticare che l’estate scorsa Maldini e Massara hanno già avuto cinquanta milioni a disposizione, spesi nel peggiore dei modi perché il calo in campionato e l’ultimo, doppio, kappaò con l’Inter in Champions sono la conseguenza di una fallimentare campagna acquisti, testimoniata dal fatto che il giocatore più costoso, De Ketelaere, è sempre rimasto in panchina nelle sfide più importanti, per non parlare di Origi entrato soltanto per disperazione e Ibrahimovic nemmeno inserito nella lista Uefa per partecipare alla Champions.

Ripetuti errori di progettazione che non sono certamente da imputare né a Pioli, né tantomeno alla proprietà che infatti sta pensando di cambiare l’area tecnica e non l’allenatore. In attesa di sapere come finirà questo giochino dello scaricabarile, con o senza quarto posto finale, i tifosi del Milan, che hanno sempre riempito San Siro, meritano di applaudire una squadra più forte di quella intravista quest’anno, che in fondo è la stessa che aveva vinto uno scudetto considerato inatteso da tutti. Ben vengano, quindi, nuovi investimenti ma a patto che siano accompagnati da una indispensabile competenza nelle scelte. E soprattutto con un vero gioco di squadra anche fuori dal campo."


NB: PER FAVORE CRITICARE CI STA MA NON INSULTI, INOLTRE SE DOVEVE ENTRARE SOLO PER LANCIARE LE SOLITE PROVOCAZIONI PASSATE CHE NON SERVONO A NULLA ALLORA POTETE EVITARE DI COMMENTARE.

Cerruti è **** e camicia con i due delinquenti. Il figlio da Mediaset è passato a fare l'ufficio stampa dell'Edilnord.
 
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Attacco da parte di Alberto Cerruti a Maldini in un editoriale a Calciomercato.com

"Paolo Maldini è stato un grandissimo giocatore che avrebbe meritato il “Pallone d’Oro” come il suo erede Fabio Cannavaro, anche se il Mondiale lo ha perso e non vinto ai rigori. Nessuno ha vinto cinque coppe dei Campioni/Champions con la maglia del Milan come lui e per questo è ancora amato dai tifosi rossoneri che lo considerano il custode della gloriosa storia del club.

Purtroppo, però, Maldini ha lasciato il calcio in un pomeriggio di quattordici anni fa, dopo la sua ultima partita a Firenze. E il “purtroppo” non è legato alla facile nostalgia per il passato, bensì al fatto che non basta essere stato grande come giocatore per esserlo anche come dirigente. Gli esempi in tal senso sono tantissimi, ma per rimanere al Milan ricordiamo un altro capitano e Pallone d’Oro come lui: Gianni Rivera che guarda caso ha vinto le due coppe dei Campioni rossonere prima di Maldini. Subito dopo aver festeggiato lo scudetto della “stella” nel 1979, proprio con Liedholm in panchina, che sei anni più tardi avrebbe fatto esordire “il figlio di Cesare” in serie A, Rivera fu promosso addirittura vicepresidente e per due volte non riuscì a impedire la retrocessione dei rossoneri, facendo valere come dirigente la sua esperienza di giocatore.

Maldini al confronto è un gigante, perché grazie anche a lui il Milan ha rivinto uno scudetto dopo undici anni ed è arrivato in semifinale di Champions dopo sedici. Proprio perché ha vinto tutto in campo, però, non può dire che la stagione del Milan sarà da 8 se la squadra arriverà al quarto posto, per tornare in Champions. Bisogna infatti ricordare che quest’anno il Milan partiva con lo scudetto sulle maglie ma non è mai stato in corsa per rivincerlo, ha perso 3-0 la Supercoppa contro l’Inter, è uscito dalla coppa Italia in casa contro il Torino, è stato battuto negli ultimi quattro derby senza segnare almeno un gol, come non era mai accaduto nella sua storia, e come se non bastasse tutto ciò oggi è quinto in campionato, con sedici punti meno rispetto all’anno scorso, una retromarcia inferiore soltanto a quella del Verona in lotta per salvarsi.

Proprio perché ha vinto tutto con il Milan e nel 1994, con Capello, ha addirittura festeggiato scudetto e Champions contemporaneamente, Maldini esagera quando dice che questa può essere una stagione da 8. Il voto sembra quindi un messaggio di autodifesa indirizzato alla proprietà, non a caso accompagnato dalle sue parole pronunciate subito dopo l’eliminazione dalla Champions: “Il fatto di essere arrivati a questi livelli deve essere sfruttato, investendo per rimanere tra le prime quattro e fare bene in Italia”. Sembra un invito a scucire altri milioni per rinforzare la squadra, anche se non bisogna dimenticare che l’estate scorsa Maldini e Massara hanno già avuto cinquanta milioni a disposizione, spesi nel peggiore dei modi perché il calo in campionato e l’ultimo, doppio, kappaò con l’Inter in Champions sono la conseguenza di una fallimentare campagna acquisti, testimoniata dal fatto che il giocatore più costoso, De Ketelaere, è sempre rimasto in panchina nelle sfide più importanti, per non parlare di Origi entrato soltanto per disperazione e Ibrahimovic nemmeno inserito nella lista Uefa per partecipare alla Champions.

Ripetuti errori di progettazione che non sono certamente da imputare né a Pioli, né tantomeno alla proprietà che infatti sta pensando di cambiare l’area tecnica e non l’allenatore. In attesa di sapere come finirà questo giochino dello scaricabarile, con o senza quarto posto finale, i tifosi del Milan, che hanno sempre riempito San Siro, meritano di applaudire una squadra più forte di quella intravista quest’anno, che in fondo è la stessa che aveva vinto uno scudetto considerato inatteso da tutti. Ben vengano, quindi, nuovi investimenti ma a patto che siano accompagnati da una indispensabile competenza nelle scelte. E soprattutto con un vero gioco di squadra anche fuori dal campo."


NB: PER FAVORE CRITICARE CI STA MA NON INSULTI, INOLTRE SE DOVEVE ENTRARE SOLO PER LANCIARE LE SOLITE PROVOCAZIONI PASSATE CHE NON SERVONO A NULLA ALLORA POTETE EVITARE DI COMMENTARE.
a parte il discorso sulle paraculate che è sacrosanto, non deve passare un maldini silurato per 1 stagione.

il degrado non è iniziato da 12 mesi... è una parabola discendente molto ben visibile nascosta dalla maturazione dei ragazzi che abbiamo preso giovanissimi vari anni fa.

ma poi non limitiamoci al mercato.... da quando c'è maldini non c'è comunicazione coi media e sono saltati tutti i rapporti società-squadra. gli arbitraggi sono sempre peggio, i media non ci risparmiano niente.
è un disastro su tutta la linea.
 
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Pazzesco, è semplicemente pazzsco
Sembra quasi che lo scudetto ci ha fatto più male che bene

Ma è normale sta cosa? Solo a noi le vittorie ci fanno male..

Eh la papera di Radu.............................
succede quando si guarda solo il risultato.
dire che abbiamo fatto 2 punti in più del'inter è una cosa,
dire noi abbiamo vinto e loro perso è un'altra cosa.

la prima serve a crescere, la seconda serve a morire e basta ma piace a parecchi, perchè è una frase ad effetto da giornalaio.
 
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Attacco da parte di Alberto Cerruti a Maldini in un editoriale a Calciomercato.com

"Paolo Maldini è stato un grandissimo giocatore che avrebbe meritato il “Pallone d’Oro” come il suo erede Fabio Cannavaro, anche se il Mondiale lo ha perso e non vinto ai rigori. Nessuno ha vinto cinque coppe dei Campioni/Champions con la maglia del Milan come lui e per questo è ancora amato dai tifosi rossoneri che lo considerano il custode della gloriosa storia del club.

Purtroppo, però, Maldini ha lasciato il calcio in un pomeriggio di quattordici anni fa, dopo la sua ultima partita a Firenze. E il “purtroppo” non è legato alla facile nostalgia per il passato, bensì al fatto che non basta essere stato grande come giocatore per esserlo anche come dirigente. Gli esempi in tal senso sono tantissimi, ma per rimanere al Milan ricordiamo un altro capitano e Pallone d’Oro come lui: Gianni Rivera che guarda caso ha vinto le due coppe dei Campioni rossonere prima di Maldini. Subito dopo aver festeggiato lo scudetto della “stella” nel 1979, proprio con Liedholm in panchina, che sei anni più tardi avrebbe fatto esordire “il figlio di Cesare” in serie A, Rivera fu promosso addirittura vicepresidente e per due volte non riuscì a impedire la retrocessione dei rossoneri, facendo valere come dirigente la sua esperienza di giocatore.

Maldini al confronto è un gigante, perché grazie anche a lui il Milan ha rivinto uno scudetto dopo undici anni ed è arrivato in semifinale di Champions dopo sedici. Proprio perché ha vinto tutto in campo, però, non può dire che la stagione del Milan sarà da 8 se la squadra arriverà al quarto posto, per tornare in Champions. Bisogna infatti ricordare che quest’anno il Milan partiva con lo scudetto sulle maglie ma non è mai stato in corsa per rivincerlo, ha perso 3-0 la Supercoppa contro l’Inter, è uscito dalla coppa Italia in casa contro il Torino, è stato battuto negli ultimi quattro derby senza segnare almeno un gol, come non era mai accaduto nella sua storia, e come se non bastasse tutto ciò oggi è quinto in campionato, con sedici punti meno rispetto all’anno scorso, una retromarcia inferiore soltanto a quella del Verona in lotta per salvarsi.

Proprio perché ha vinto tutto con il Milan e nel 1994, con Capello, ha addirittura festeggiato scudetto e Champions contemporaneamente, Maldini esagera quando dice che questa può essere una stagione da 8. Il voto sembra quindi un messaggio di autodifesa indirizzato alla proprietà, non a caso accompagnato dalle sue parole pronunciate subito dopo l’eliminazione dalla Champions: “Il fatto di essere arrivati a questi livelli deve essere sfruttato, investendo per rimanere tra le prime quattro e fare bene in Italia”. Sembra un invito a scucire altri milioni per rinforzare la squadra, anche se non bisogna dimenticare che l’estate scorsa Maldini e Massara hanno già avuto cinquanta milioni a disposizione, spesi nel peggiore dei modi perché il calo in campionato e l’ultimo, doppio, kappaò con l’Inter in Champions sono la conseguenza di una fallimentare campagna acquisti, testimoniata dal fatto che il giocatore più costoso, De Ketelaere, è sempre rimasto in panchina nelle sfide più importanti, per non parlare di Origi entrato soltanto per disperazione e Ibrahimovic nemmeno inserito nella lista Uefa per partecipare alla Champions.

Ripetuti errori di progettazione che non sono certamente da imputare né a Pioli, né tantomeno alla proprietà che infatti sta pensando di cambiare l’area tecnica e non l’allenatore. In attesa di sapere come finirà questo giochino dello scaricabarile, con o senza quarto posto finale, i tifosi del Milan, che hanno sempre riempito San Siro, meritano di applaudire una squadra più forte di quella intravista quest’anno, che in fondo è la stessa che aveva vinto uno scudetto considerato inatteso da tutti. Ben vengano, quindi, nuovi investimenti ma a patto che siano accompagnati da una indispensabile competenza nelle scelte. E soprattutto con un vero gioco di squadra anche fuori dal campo."


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Se non basta essere stato un grande giocatore per essere automaticamente un grande dirigente allora non può nemmeno parlare di calcio chi non ha giocato.


Questi scienziati non capiscono che più la buttano sul 'tecnico' più sono fuori luogo.

Parla di tagliatelle al pesto , ché meglio.
 
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"Paolo Maldini è stato un grandissimo giocatore che avrebbe meritato il “Pallone d’Oro” come il suo erede Fabio Cannavaro, anche se il Mondiale lo ha perso e non vinto ai rigori. Nessuno ha vinto cinque coppe dei Campioni/Champions con la maglia del Milan come lui e per questo è ancora amato dai tifosi rossoneri che lo considerano il custode della gloriosa storia del club.

Purtroppo, però, Maldini ha lasciato il calcio in un pomeriggio di quattordici anni fa, dopo la sua ultima partita a Firenze. E il “purtroppo” non è legato alla facile nostalgia per il passato, bensì al fatto che non basta essere stato grande come giocatore per esserlo anche come dirigente. Gli esempi in tal senso sono tantissimi, ma per rimanere al Milan ricordiamo un altro capitano e Pallone d’Oro come lui: Gianni Rivera che guarda caso ha vinto le due coppe dei Campioni rossonere prima di Maldini. Subito dopo aver festeggiato lo scudetto della “stella” nel 1979, proprio con Liedholm in panchina, che sei anni più tardi avrebbe fatto esordire “il figlio di Cesare” in serie A, Rivera fu promosso addirittura vicepresidente e per due volte non riuscì a impedire la retrocessione dei rossoneri, facendo valere come dirigente la sua esperienza di giocatore.

Maldini al confronto è un gigante, perché grazie anche a lui il Milan ha rivinto uno scudetto dopo undici anni ed è arrivato in semifinale di Champions dopo sedici. Proprio perché ha vinto tutto in campo, però, non può dire che la stagione del Milan sarà da 8 se la squadra arriverà al quarto posto, per tornare in Champions. Bisogna infatti ricordare che quest’anno il Milan partiva con lo scudetto sulle maglie ma non è mai stato in corsa per rivincerlo, ha perso 3-0 la Supercoppa contro l’Inter, è uscito dalla coppa Italia in casa contro il Torino, è stato battuto negli ultimi quattro derby senza segnare almeno un gol, come non era mai accaduto nella sua storia, e come se non bastasse tutto ciò oggi è quinto in campionato, con sedici punti meno rispetto all’anno scorso, una retromarcia inferiore soltanto a quella del Verona in lotta per salvarsi.

Proprio perché ha vinto tutto con il Milan e nel 1994, con Capello, ha addirittura festeggiato scudetto e Champions contemporaneamente, Maldini esagera quando dice che questa può essere una stagione da 8. Il voto sembra quindi un messaggio di autodifesa indirizzato alla proprietà, non a caso accompagnato dalle sue parole pronunciate subito dopo l’eliminazione dalla Champions: “Il fatto di essere arrivati a questi livelli deve essere sfruttato, investendo per rimanere tra le prime quattro e fare bene in Italia”. Sembra un invito a scucire altri milioni per rinforzare la squadra, anche se non bisogna dimenticare che l’estate scorsa Maldini e Massara hanno già avuto cinquanta milioni a disposizione, spesi nel peggiore dei modi perché il calo in campionato e l’ultimo, doppio, kappaò con l’Inter in Champions sono la conseguenza di una fallimentare campagna acquisti, testimoniata dal fatto che il giocatore più costoso, De Ketelaere, è sempre rimasto in panchina nelle sfide più importanti, per non parlare di Origi entrato soltanto per disperazione e Ibrahimovic nemmeno inserito nella lista Uefa per partecipare alla Champions.

Ripetuti errori di progettazione che non sono certamente da imputare né a Pioli, né tantomeno alla proprietà che infatti sta pensando di cambiare l’area tecnica e non l’allenatore. In attesa di sapere come finirà questo giochino dello scaricabarile, con o senza quarto posto finale, i tifosi del Milan, che hanno sempre riempito San Siro, meritano di applaudire una squadra più forte di quella intravista quest’anno, che in fondo è la stessa che aveva vinto uno scudetto considerato inatteso da tutti. Ben vengano, quindi, nuovi investimenti ma a patto che siano accompagnati da una indispensabile competenza nelle scelte. E soprattutto con un vero gioco di squadra anche fuori dal campo."


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Le parole di Maldini sono indifendibili, e fin qui ci siamo. Mi puzza che queste cose, ovvie già ad agosto a chi di calcio ne capisce qualcosa, saltino fuori solo ora. O è il giochino del momento sparare a zero sul Milan, oppure qualcuno dall'interno ha smosso la stampa per gettare fango sull'operato di Maldini.
 
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