Ho visto ieri una intervista che Don Vito Caddanale ha rilasciato poco tempo fa in USA, insieme a Behdad Eghbali e già sentendoli parlare si capisce come le due visioni siano diametralmente opposte. Eghbali sosteneva come business e vittorie sul campo andassero di pari passo, pertanto per lui era prioritario vincere perchè solo così si valorizza il brand, facendo l’esempio di Michael Jordan. Uno speciale su Jordan viene seguito perché Jordan è stato un vincente, quindi non puoi avere un business fiorente se i risultati sportivi sono scadenti.
Cardinale invece si lamentava del fatto che in America ci sono dei vincoli stringenti per acquisire un club, ossia se non hai un patrimonio di decine di miliardi non ti permettono di diventare proprietario di un club di NFL (ma guarda un po’…). In Europa c’è più mercato libero, ma di contro il prezzo da pagare sono il sistema di retrocessione e (udite udite) la campagna trasferimenti. Allora se già uno vede la campagna trasferimenti come un peso, un fardello di cui farebbe volentieri a meno cosa potevamo aspettarci se non un mercato come quello di gennaio? E vediamo a giugno, chissà che obbrobrio che ci attende.