Cardinale:"Lo stadio, il mercato, Elliott e l'Inter...".

KILPIN_91

Member
Registrato
31 Luglio 2017
Messaggi
15,197
Reaction score
8,352
Cardinale al Financial Times:"Quando guardi al brand del Milan e guardi a dove dovrebbe essere la Serie A, dove tutti e 20 i proprietari delle squadre di Serie A dovrebbero essere, un’area che non è utilizzata e che non è sfruttata a dovere per portare eventi ai fan. Dovrebbero avere accesso ad una struttura “world class”. Stiamo valutando diversi siti per costruire il nuovo stadio, inclusa un’area vicino San Siro, per capire cos’è possibile fare. Lo stiamo facendo insieme al Municipio di Milano e alla Regione Lombardia. Devo dare credito a LeBron James che mi ha detto che mancava un pezzo alla mia visione (Sport e media, ndr), ed è la cultura. Negli USA la cultura è “urban”, in Italia è “fashion”. Siamo a Milano e non possiamo portare uno degli spettacoli di Live Nation, uno dei nostri partner, ai tifosi e agli appassionati perché non c’è dove farlo. Non possiamo portare altre forme di spettacolo alla community”.

"La nostra priorità è rimanere nel Comune di Milano, se possiamo restare all’interno lo faremo ma deve funzionare per tutti. Valuteremo, capiremo quale è la migliore opportunità per tutti. Farlo da soli? Abbiamo una grande esperienza nel lavoro riguardante i nuovi impianti"

«Superlega? Il progetto è fallito e non c’è motivo di parlarne. Il punto è che bisogna però capire il perché era stato proposto, c’è una divergenza tra Inghilterra e il resto dell’Europa. La Superlega era stata strutturata male ma mettere equilibrio competitito è una cosa giusta. Io voglio che tutta Serie A sia competitiva, la domanda è come farlo: se la Serie A mette le sue cose in ordine insieme a Liga e Ligue 1 può collaborare per fare cose per bene»
, ha concluso.

"San Siro è stato costruito nel 1926 e ristrutturato nel corso degli anni. Voglio dire che vogliamo che il Milan e la Serie A tornino ai livelli top, dove io credo che meritino di stare, bisogna fare un debrief a 360 gradi. E per tornare al top c’è bisogno delle infrastrutture. Voglio dare ai nostri tifosi un prodotto al top. Vedremo se riusciremo a trovare la giusta opportunità. Deve però funzionare per i tifosi, per l’Amministrazione del Comune di Milano e per la Regione Lombardia, per la Serie A, oltre che per noi”

"Noi e l'Inter insieme? Abbiamo le esperienze con lo Yankees Stadium, il Dallas Cowboys Stadium. Abbiamo esperienza nel costruire stadi e nel differenziare le varie entrate da questo tipo di infrastruttura. Sono un grande sostenitore dell’essere indipendenti, ma al momento non c’è niente che escludiamo a prescindere. Però sai, penso che l’Inter al momento sia pensando a quello che sarà il loro futuro e noi ci concentriamo sul nostro e quale può essere la migliore soluzione per noi”.

"Elliott? Ho grande rispetto per i Singer, non li conoscevo prima. Sono rimasto impressionato per quello che hanno fatto in quattro anni, anche perché non avevano esperienza nello sport. Sono uno dei fondi più strutturati nel mondo. Uno dei punti del business plan è la continuità con Elliott, RedBird ha il 100% delle quote. Per andare avanti e arrivare al prossimo step abbiamo preso due top manager che arrivano da Elliott ma che si sono offerti loro alzando la mano e parlo di Furlani, che sostituisce Ivan Gazidis che ha fatto grande lavoro, come AD e di Cocirio come CFO. Non è qualcosa che mi riguarda, ho manager talentuosi intorno a me. Ci sono persone che arrivano nello sport a pistole spianate. Non dico a Pioli chi mettere in campo. Non è “rocket science”, non curiamo il cancro, ma bisogna fare le cose per bene. Noi sfruttiamo i dati, credo che il modo in cui li usiamo sia diverso dal solito. Si tratta di efficienza in termini di gol, e di come i giocatori si posizionano per aumentare il loro impatto sulle possibilità di fare gol».

"Abbiamo investito nello sport per oltre 20 anni, il nostro business è sempre stato quello dello sport, dagli Yankees in poi. Cinque anni fa è iniziato il nostro viaggio nel calcio europeo. Grande credito a Billy Beane che mi ha convinto che il calcio europeo sia “Moneyball”, abbiamo l’opportunità per migliorare il nostro business a livello anche digitale. Non siamo investitori che arrivano e comprano, tutto riguarda il business plan perché in tanti hanno i soldi. Il Milan è uno dei più grandi brand in Europa. Il club rossonero non lo conoscevo fino a quattro o cinque anni fa, solo il Real Madrid ha più Champions, una grande opportunità per fare quello che sappiamo fare, portare conoscenze e capitale in un ecosistema migliorato. Come ci differenziamo? C’è stata una bolla sullo sport, non è una novità, quello che ho sentito mi preoccupa un po".

"Il mercato? Sono entrato nello sport con George Steinbrenner (patron degli Yankees dal 1973 alla morte nel 2010, ndr), ho imparato molto. Il vero segreto è che non puoi comprare i campionati. Il nostro lavoro è ridurre la parte di imprevedibilità per performare sempre e il valore del club cresce. Tutti vogliono vincere, ma se vincesse sempre lo stesso anche per l’ecosistema cosa succederebbe? Io voglio che tutti competano. Quello che puoi controllare è la costanza e questo è quello che cambia tutto".

"Superlega?Il progetto è fallito e non c’è motivo di parlarne. Il punto è che bisogna però capire il perché era stato proposto, c’è una divergenza tra Inghilterra e il resto dell’Europa. La Superlega era stata strutturata male ma mettere equilibrio competitito è una cosa giusta. Io voglio che tutta Serie A sia competitiva, la domanda è come farlo: se la Serie A mette le sue cose in ordine insieme a Liga e Ligue 1 può collaborare per fare cose per bene".

"Perchè non vado sempre allo stadio? Non si tratta di me. "Personalized ownership" non ha senso per me. Se ognuno fa il suo lavoro avremo successo: ma tutti devono fare il proprio lavoro. Dobbiamo portare una team mentality. Sono al telefono ogni giorno con il mio managing team, mi sveglio con questo pensiero e mi addormento con questo pensiero. Farmi vedere non cambia, il mio compito è portare le risorse per competere. Nessuno è più competitivo di me, vorrei vincere Scudetto e Champions ogni anno, ma non possiamo controllare tutto ed è uno sforzo di gruppo, non solo mio".

"Gli investimenti dei fondi di private equity nella Lega Serie A? Non sono d’accordo, non vedo perché ipotecare il futuro. Se ci sarà una discussione, diremo che possiamo farlo da noi. Ci sono tante cose su cui possiamo incidere. Abbiamo tanto da fare, ma non dobbiamo guardare fuori dal nostro ecosistema per essere efficienti, per quanto mi riguarda non accadrà mai".
Mah.
 

Dexter

Senior Member
Registrato
28 Agosto 2012
Messaggi
9,642
Reaction score
4,813
Ah ma quindi é la competitività la chiave! Basta che ci accordiamo per fare vincere il campionato al Sassuolo il prossimo anno, alla Roma quello successivo, poi alla Lazio...e alla fine superiamo la Premier! Incredibile non averci pensato prima! E io che credevo dipendesse invece dagli investimenti (perché tali sono...) sul mercato che portano avanti le 4-5 big del campionato...che alla lunga costruiscono squadre appunto competitive fra loro, ma molto forti...attirando sponsor e aumentando indirettamente i ricavi delle piccole, che, indovinate un po', investono sul mercato..che scemo che sono, gli investimenti non servono proprio a niente: pensate se a Giugno ogni club di A avesse il proprio stadio nuovo di zecca, e le prime 6 del campionato 200 milioni di budget sul mercato...pensate se Halaand andasse dai cornuti e Mbappe venisse al Milan, chi seguirebbe il campionato di A? Nessuno ,guarderebbero tutti la Premier. E sapete perché? Per la competitività, perché vince l'Arsenal... 👍
 

Mauricio

Junior Member
Registrato
8 Febbraio 2018
Messaggi
2,616
Reaction score
2,088
Nessuno critica la considerazione che la serie A debba essere più competitiva. Sarebbe idota anche solo pensare che non sarebbe una cosa giusta. Il Napoli già comincia a rompere le balle, ma non critico loro, critico chi non ha investito o investito male.
Vi sfugge il contesto della risposta, la domanda, e come l'ha usata per giustificare cose che lui non sarà in grado di fare.

Se qualcuno in società mi dice che non prendiamo Mbappé (nome a caso, in realtànon ha i soldi nemmeno per un'unghia) perché la Juve o l'Inter quest'anno deve vincere, e fare rotazione di trofei, io lo insulto e gli dò del traditore.

Se qualcuno mi dice che investrà tanto sul mercato per fare una squadra forte e vincente sul campo, ma auspicando che tutto il livello della serie A si alzi (e ci deve pensare IL SISTEMA, non noi Milan), io gli stringo la mano.
Ma non ha detto per niente al mondo la seconda cosa.

Quello che possiamo fare noi, come singola squadra, per dare un contributo alla Serie A è costruire un grandissimo Milan vincente. E serve investire sul mercato. Il nome e la fama del Milan, anche a livello internazionale, nessuno ce l'ha. Porterebbe grande pubblicità a tutto il movimento. Sicuramente non le squadrette insignificanti, romette, golbi e melme, che Cardinale vorrebbe vincessero a rotazione.
Scusa qual era il contesto? E la domanda precisa? Perchè da quanto riportato qui, è vero che non ha detto la seconda affermazione che riporti, ma nemmeno la prima. È una tua interpretazione.
Anche avesse detto esplicitamente quello che pensi, però, secondo me sbagli sui soggetti che si devono attivare.
Il sistema non deve far alzare il livello della serie A, deve fare di tutto per creare le condizioni affinché le squadre possano farlo. Dovrebbe quindi garantire arbitri preparati e onesti. Adoperarsi affinché le squadre siano in grado di costruire i propri impianti senza lungaggini burocratiche inutili. Impegnarsi a controllare che la competizione sia leale.

Tuttavia abbiamo i Serra, altri arbitri che hanno commesso “errori” incredibili al tempo del VAR (il rigore di Belotti contro l’Inter l’anno scorso te lo ricordi?) che vengono puniti con qualche giornata di sospensione, poi tornano ad arbitrare quando le acque si sono calmate. In Inghilterra invece dopo un paio di partite pessime, hanno licenziato l’arbitro, per dirne una.
Non sto qui a riportare i fatti della Juve, e son abbastanza convinto che anche questa volta non prenderanno chissà quale punizione esemplare, anzi.
Il problema in Italia è che il sistema è marcio ma non c’è la vera volontà di ripulirlo perchè bene o male quasi tutto ci vivono. Per cui è vero che non saremo mai come la Premier, ma per queste ragioni, non per altre.
 

UDG

Junior Member
Registrato
30 Ottobre 2012
Messaggi
3,554
Reaction score
1,798
Una volta il campionato italiano era il campionato più bello del mondo ed era un punto di arrivo per un calciatore, ora invece siamo quello più corrotto ed un punto di partenza. Chissà perché
 

danjr

Senior Member
Registrato
30 Agosto 2012
Messaggi
11,445
Reaction score
3,173
Questa roba per me è la morte, calcisticamente parlando. E' come se avesse parlato di spararmi nei testicoli.
Infatti l’Nba non la guarda nessuno. A me sinceramente l’epoca dei 9 scudetti ha fatto proprio schifo, al di la che fosse la Juve. avrei seguito il campionato con poco interesse anche se ci fosse stato il Milan, almeno dopo il 4 scudetto di fila. Ragazzi non scherziamo, gli avversari da battere sono importantissimi… siamo i primi poi a dire che la Juventus ha vinto contro nessuno
 
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
3,589
Reaction score
1,832
Il club rossonero non lo conoscevo fino a quattro o cinque anni fa
Questo il calcio non sa neppure cosa sia. Penso che persino un bambino all'estero conosca il Milan, tanto più fino a 5 anni fa.
Ho il dubbio non guardi manco le partite... vedasi anche l'imbarazzante frase sui gol, forse ha visto qualche episodio di Holly&Benji al massimo.
 

Swaitak

Senior Member
Registrato
22 Aprile 2019
Messaggi
23,818
Reaction score
15,005
Piu la rileggo, piu mi sembrano risposte estrapolate da film ammerigani. Personaggio molto ambiguo
 

Lineker10

Senior Member
Registrato
20 Giugno 2017
Messaggi
27,421
Reaction score
11,675
Cardinale al Financial Times:"Quando guardi al brand del Milan e guardi a dove dovrebbe essere la Serie A, dove tutti e 20 i proprietari delle squadre di Serie A dovrebbero essere, un’area che non è utilizzata e che non è sfruttata a dovere per portare eventi ai fan. Dovrebbero avere accesso ad una struttura “world class”. Stiamo valutando diversi siti per costruire il nuovo stadio, inclusa un’area vicino San Siro, per capire cos’è possibile fare. Lo stiamo facendo insieme al Municipio di Milano e alla Regione Lombardia. Devo dare credito a LeBron James che mi ha detto che mancava un pezzo alla mia visione (Sport e media, ndr), ed è la cultura. Negli USA la cultura è “urban”, in Italia è “fashion”. Siamo a Milano e non possiamo portare uno degli spettacoli di Live Nation, uno dei nostri partner, ai tifosi e agli appassionati perché non c’è dove farlo. Non possiamo portare altre forme di spettacolo alla community”.

"La nostra priorità è rimanere nel Comune di Milano, se possiamo restare all’interno lo faremo ma deve funzionare per tutti. Valuteremo, capiremo quale è la migliore opportunità per tutti. Farlo da soli? Abbiamo una grande esperienza nel lavoro riguardante i nuovi impianti"

«Superlega? Il progetto è fallito e non c’è motivo di parlarne. Il punto è che bisogna però capire il perché era stato proposto, c’è una divergenza tra Inghilterra e il resto dell’Europa. La Superlega era stata strutturata male ma mettere equilibrio competitito è una cosa giusta. Io voglio che tutta Serie A sia competitiva, la domanda è come farlo: se la Serie A mette le sue cose in ordine insieme a Liga e Ligue 1 può collaborare per fare cose per bene»
, ha concluso.

"San Siro è stato costruito nel 1926 e ristrutturato nel corso degli anni. Voglio dire che vogliamo che il Milan e la Serie A tornino ai livelli top, dove io credo che meritino di stare, bisogna fare un debrief a 360 gradi. E per tornare al top c’è bisogno delle infrastrutture. Voglio dare ai nostri tifosi un prodotto al top. Vedremo se riusciremo a trovare la giusta opportunità. Deve però funzionare per i tifosi, per l’Amministrazione del Comune di Milano e per la Regione Lombardia, per la Serie A, oltre che per noi”

"Noi e l'Inter insieme? Abbiamo le esperienze con lo Yankees Stadium, il Dallas Cowboys Stadium. Abbiamo esperienza nel costruire stadi e nel differenziare le varie entrate da questo tipo di infrastruttura. Sono un grande sostenitore dell’essere indipendenti, ma al momento non c’è niente che escludiamo a prescindere. Però sai, penso che l’Inter al momento sia pensando a quello che sarà il loro futuro e noi ci concentriamo sul nostro e quale può essere la migliore soluzione per noi”.

"Elliott? Ho grande rispetto per i Singer, non li conoscevo prima. Sono rimasto impressionato per quello che hanno fatto in quattro anni, anche perché non avevano esperienza nello sport. Sono uno dei fondi più strutturati nel mondo. Uno dei punti del business plan è la continuità con Elliott, RedBird ha il 100% delle quote. Per andare avanti e arrivare al prossimo step abbiamo preso due top manager che arrivano da Elliott ma che si sono offerti loro alzando la mano e parlo di Furlani, che sostituisce Ivan Gazidis che ha fatto grande lavoro, come AD e di Cocirio come CFO. Non è qualcosa che mi riguarda, ho manager talentuosi intorno a me. Ci sono persone che arrivano nello sport a pistole spianate. Non dico a Pioli chi mettere in campo. Non è “rocket science”, non curiamo il cancro, ma bisogna fare le cose per bene. Noi sfruttiamo i dati, credo che il modo in cui li usiamo sia diverso dal solito. Si tratta di efficienza in termini di gol, e di come i giocatori si posizionano per aumentare il loro impatto sulle possibilità di fare gol».

"Abbiamo investito nello sport per oltre 20 anni, il nostro business è sempre stato quello dello sport, dagli Yankees in poi. Cinque anni fa è iniziato il nostro viaggio nel calcio europeo. Grande credito a Billy Beane che mi ha convinto che il calcio europeo sia “Moneyball”, abbiamo l’opportunità per migliorare il nostro business a livello anche digitale. Non siamo investitori che arrivano e comprano, tutto riguarda il business plan perché in tanti hanno i soldi. Il Milan è uno dei più grandi brand in Europa. Il club rossonero non lo conoscevo fino a quattro o cinque anni fa, solo il Real Madrid ha più Champions, una grande opportunità per fare quello che sappiamo fare, portare conoscenze e capitale in un ecosistema migliorato. Come ci differenziamo? C’è stata una bolla sullo sport, non è una novità, quello che ho sentito mi preoccupa un po".

"Il mercato? Sono entrato nello sport con George Steinbrenner (patron degli Yankees dal 1973 alla morte nel 2010, ndr), ho imparato molto. Il vero segreto è che non puoi comprare i campionati. Il nostro lavoro è ridurre la parte di imprevedibilità per performare sempre e il valore del club cresce. Tutti vogliono vincere, ma se vincesse sempre lo stesso anche per l’ecosistema cosa succederebbe? Io voglio che tutti competano. Quello che puoi controllare è la costanza e questo è quello che cambia tutto".

"Superlega?Il progetto è fallito e non c’è motivo di parlarne. Il punto è che bisogna però capire il perché era stato proposto, c’è una divergenza tra Inghilterra e il resto dell’Europa. La Superlega era stata strutturata male ma mettere equilibrio competitito è una cosa giusta. Io voglio che tutta Serie A sia competitiva, la domanda è come farlo: se la Serie A mette le sue cose in ordine insieme a Liga e Ligue 1 può collaborare per fare cose per bene".

"Perchè non vado sempre allo stadio? Non si tratta di me. "Personalized ownership" non ha senso per me. Se ognuno fa il suo lavoro avremo successo: ma tutti devono fare il proprio lavoro. Dobbiamo portare una team mentality. Sono al telefono ogni giorno con il mio managing team, mi sveglio con questo pensiero e mi addormento con questo pensiero. Farmi vedere non cambia, il mio compito è portare le risorse per competere. Nessuno è più competitivo di me, vorrei vincere Scudetto e Champions ogni anno, ma non possiamo controllare tutto ed è uno sforzo di gruppo, non solo mio".

"Gli investimenti dei fondi di private equity nella Lega Serie A? Non sono d’accordo, non vedo perché ipotecare il futuro. Se ci sarà una discussione, diremo che possiamo farlo da noi. Ci sono tante cose su cui possiamo incidere. Abbiamo tanto da fare, ma non dobbiamo guardare fuori dal nostro ecosistema per essere efficienti, per quanto mi riguarda non accadrà mai".
Tanti spunti interessanti.
Si vede che viene da un altro mondo.
Alcune idee sono talmente rivoluzionarie da suonare ingenue.

In ogni caso a questo punto sta iniziando a gettare un po' la maschera:
Fino a 4 o 5 anni fa non conoscevo il Milan...
Farlo da soli? Abbiamo una grande esperienza nel lavoro riguardante i nuovi impianti... Abbiamo esperienze con Yankees Stadium e Dallas Cowboys Stadium...
Non siamo investitori che arrivano e comprano, tutto riguarda il business plan perché in tanti hanno i soldi... fare quello che sappiamo fare, portare conoscenze e capitale in un ecosistema migliorato.
Io voglio che tutta Serie A sia competitiva, la domanda è come farlo: se la Serie A mette le sue cose in ordine insieme a Liga e Ligue 1 può collaborare per fare cose per bene.
Il vero segreto è che non puoi comprare i campionati. Il nostro lavoro è ridurre la parte di imprevedibilità per performare sempre e il valore del club cresce. Tutti vogliono vincere, ma se vincesse sempre lo stesso anche per l’ecosistema cosa succederebbe? Io voglio che tutti competano. Quello che puoi controllare è la costanza e questo è quello che cambia tutto.


Direi che ha detto molto per farci un'idea del perchè sia li e cosa abbia in mente di fare, almeno come modello.
Mi aspetto da lui un ruolo molto politico a questo punto, anche grazie all'appoggio mafioso di Elliott.

Io rimango scettico perchè ha comprato una squadra in uno dei paesi piu disastrati amorali e corrotti del mondo sviluppato, avrà costantemente i bastoni tra le ruote per fare qualunque cosa di quello che sta dicendo (già il fatto che per lo stadio si sia dovuto incontrare con personaggi della levatura di Sala e Fontana, gente che non ha le capacità neanche per costruire una gabbia per le galline, dovrebbe far riflettere, e ancora non ha dovuto parlare con nessuno del Governo, quando succederà ci sarà da ridere). Ad oggi vedo molto difficile gestire una squadra italiana di vertice senza dover buttare ogni anno decine se non centinaia di milioni nel pozzo e quasi impossibile riuscire a sviluppare addirittura la Serie A in generale.

Se dovesse riuscire a fare quello che dice, diventerebbe uno dei personaggi piu importanti e influenti dell'economia italiana, quindi figuriamoci... mi scappa da ridere.
 
Ultima modifica:

Similar threads

Alto
head>