Capello:"Rangnick al Milan è un rischio".

Lineker10

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Se l’Inter del 2014/2015 ha avuto un Mancini non vedo perché noi non dovremmo poter avere uno Spalletti, proprio mi sfugge il motivo (se non la mancanza di volontà di metterci quel quid in più da parte della proprietà).

Spalletti ci sta, ma il discorso cambia poco. Sarebbe un rischio anche lui.

A me sfugge il problema dell'allenatore straniero... a parte che i vari Boskov Liedholm Eriksson Mourinho smentiscono questo luogo comune, per me è un discorso di competenze e soprattutto di coerenza con la gestione generale della società.

Dire che Rangnick sia un rischio perchè è straniero è un commento proprio terra terra... per come la vedo io. Se è un rischio lo è per altre ragioni.
 

A.C Milan 1899

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Spalletti ci sta, ma il discorso cambia poco. Sarebbe un rischio anche lui.

A me sfugge il problema dell'allenatore straniero... a parte che i vari Boskov Liedholm Eriksson Mourinho smentiscono questo luogo comune, per me è un discorso di competenze e soprattutto di coerenza con la gestione generale della società.

Dire che Rangnick sia un rischio perchè è straniero è un commento proprio terra terra... per come la vedo io. Se è un rischio lo è per altre ragioni.

Mmmhhh, che cambi poco non direi. Nel senso che tra uno Spalletti e un De Zerbi o lo stesso Giampaolo per me c’è un abisso. Spalletti è praticamente abbonato al quarto posto, e prenderlo significherebbe molto anche in ottica investimenti (che, dopo il Covid, potrebbero essere molto meno onerosi rispetto al “pre”, per fare una squadra da quarto posto, come dicevo in un topic da me aperto oggi).

Concordo però su Ragnarok. Io non lo prenderei come allenatore ma come DS, non perché “è straniero” (motivazione che regge poco, come dicevi tu), ma perché ha dimostrato molte più capacità lì che da allenatore.
 

Lineker10

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Mmmhhh, che cambi poco non direi. Nel senso che tra uno Spalletti e un De Zerbi o lo stesso Giampaolo per me c’è un abisso. Spalletti è praticamente abbonato al quarto posto, e prenderlo significherebbe molto anche in ottica investimenti (che, dopo il Covid, potrebbero essere molto meno onerosi rispetto al “pre”, per fare una squadra da quarto posto, come dicevo in un topic da me aperto oggi).

Concordo però su Ragnarok. Io non lo prenderei come allenatore ma come DS, non perché “è straniero” (motivazione che regge poco, come dicevi tu), ma perché ha dimostrato molte più capacità lì che da allenatore.

Le conseguenze del Covid 19 sul calcio sono imprevedibili allo stato attuale delle cose, soprattutto qualora le competizioni non dovessero essere completate e le partite rimanenti giocate.

Riguardo a Spalletti sono gusti personali. Ci sta. Per me comporta i medesimi rischi di chiunque altro se non viene costruita la squadra in modo completo e coerente.

La scelta di Rangnick sarebbe radicale, si è capito, porta una certa filosofia di gestione e un metodo testato in altre società. Poi a riguardo ognuno ha la propria preferenza.
 

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Le conseguenze del Covid 19 sul calcio sono imprevedibili allo stato attuale delle cose, soprattutto qualora le competizioni non dovessero essere completate e le partite rimanenti giocate.

Riguardo a Spalletti sono gusti personali. Ci sta. Per me comporta i medesimi rischi di chiunque altro se non viene costruita la squadra in modo completo e coerente.

La scelta di Rangnick sarebbe radicale, si è capito, porta una certa filosofia di gestione e un metodo testato in altre società. Poi a riguardo ognuno ha la propria preferenza.

Beh oddio, a volerla dire tutta anche Ancelotti sarebbe stato una incognita con in mano un Milan come quello del 2019/2020 pre-Ibra.

Però Spalletti se gli fai un mercato un minimo decente è uno che quarto ti ci fa arrivare, perlomeno la sua storia in tal senso parla abbastanza chiaro.

La domanda è se ci siano le possibilità per fargli un mercato decente. Con la situazione pre-Covid avrei detto di no, per il Milan attuale fare un mercato decente quando i 2002 talentuosi costa(va)no 60 milioni è improponibile. L’unica cosa che puoi fare in un mercato del genere è prendere giovani promesse e lanciare la monetina, qualunque profilo di livello superiore (e con questo intendo non solo i profili internazionali già rodati, ma anche i giovani davvero di prima scelta) ci era automaticamente precluso.

In uno scenario come quello che sembra profilarsi però, con i Depay a 20 milioni e i Jovic e gli Icardi a 35 milioni e 40 milioni le possibilità di fare una squadra da più di 70 punti dovrebbero aumentare parecchio. E con parecchio intendo parecchio. Chiaramente c’è sempre la possibilità che lo strozzino, invece di approfittarne, decida di abbassare ulteriormente il budget, portando così il nostro potere d’acquisto nel post-Covid allo stesso livello di quello pre-Covid. Ma sarebbe malafede talmente evidente che penso che perfino lui non arriverà a tanto.
 

Lineker10

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Beh oddio, a volerla dire tutta anche Ancelotti sarebbe stato una incognita con in mano un Milan come quello del 2019/2020 pre-Ibra.

Però Spalletti se gli fai un mercato un minimo decente è uno che quarto ti ci fa arrivare, perlomeno la sua storia in tal senso parla abbastanza chiaro.

La domanda è se ci siano le possibilità per fargli un mercato decente. Con la situazione pre-Covid avrei detto di no, per il Milan attuale fare un mercato decente quando i 2002 talentuosi costa(va)no 60 milioni è improponibile. L’unica cosa che puoi fare in un mercato del genere è prendere giovani promesse e lanciare la monetina, qualunque profilo di livello superiore (e con questo intendo non solo i profili internazionali già rodati, ma anche i giovani davvero di prima scelta) ci era automaticamente precluso.

In uno scenario come quello che sembra profilarsi però, con i Depay a 20 milioni e i Jovic e gli Icardi a 35 milioni e 40 milioni le possibilità di fare una squadra da più di 70 punti dovrebbero aumentare parecchio. E con parecchio intendo parecchio. Chiaramente c’è sempre la possibilità che lo strozzino, invece di approfittarne, decida di abbassare ulteriormente il budget, portando così il nostro potere d’acquisto nel post-Covid allo stesso livello di quello pre-Covid. Ma sarebbe malafede talmente evidente che penso che perfino lui non arriverà a tanto.

Per quale motivo il Milan non dovrebbe essere affetto dai medesimi problemi di tutte le altre squadre, scusa?

Se parti dal presupposto che per contrazione dei fatturati le altre squadre siano costrette ad abbassare i prezzi dei loro giocatori, per quale motivo noi al Milan dovremmo avere il medesimo potere di spesa che avevamo prima del covid?

Parlando dello strozzino, per permettere che il Milan ESISTA dopo il Covid, dunque che noi ce lo guardiamo in tv, che scriviamo in un forum, eccetera... dovranno versare a occhio e croce 200 milioni di euro. Ripeto, solo per evitare il fallimento, pagando i dipendenti e i fornitori.

Quindi di che budget vogliamo parlare??

Intanto dovranno assicurare che il Milan esista. Che questo non implichi conseguenze perenni per il FPF (vera incognita in relazione alla sospensione delle competizioni) e eviti cause dei giocatori o dipendenti verso la società. Poi vedremo se riusciranno anche a mettere in piedi una campagna acquisti e in che modo.

Inoltre, cosa non da poco, se le competizioni non riprendono a breve, gli sponsor e le tv non pagheranno le società, incluso il Milan (che ha il 60% del proprio fatturato dalle TV), le quali intenteranno cause e nel frattempo sospenderanno i pagamenti ai giocatori (mi pare logico). se anche dovessero ripartire, forse i rapporti con le TV rimarrebbero sostanzialmente simili (ma non è detto), sicuramente non quelli con gli sponsor che giustamente non intenderebbero pagare le medesime somme con gli stadi chiusi.

Insomma, le conseguenze del Covid sul calcio e lo sport in generale sono totalmente imprevedibili, allo stato attuale delle cose, per cui partire dal presupposto dal quale parti tu mi pare come minimo miope.
 
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Per quale motivo il Milan non dovrebbe essere affetto dai medesimi problemi di tutte le altre squadre, scusa?

Se parti dal presupposto che per contrazione dei fatturati le altre squadre siano costrette ad abbassare i prezzi dei loro giocatori, per quale motivo noi al Milan dovremmo avere il medesimo potere di spesa che avevamo prima del covid?

Parlando dello strozzino, per permettere che il Milan ESISTA dopo il Covid, dunque che noi ce lo guardiamo in tv, che scriviamo in un forum, eccetera... dovranno versare a occhio e croce 200 milioni di euro. Ripeto, solo per evitare il fallimento, pagando i dipendenti e i fornitori.

Quindi di che budget vogliamo parlare??

Intanto dovranno assicurare che il Milan esista. Che questo non implichi conseguenze perenni per il FPF (vera incognita in relazione alla sospensione delle competizioni) e eviti cause dei giocatori o dipendenti verso la società. Poi vedremo se riusciranno anche a mettere in piedi una campagna acquisti e in che modo.

Inoltre, cosa non da poco, se le competizioni non riprendono a breve, gli sponsor e le tv non pagheranno le società, incluso il Milan (che ha il 60% del proprio fatturato dalle TV), le quali intenteranno cause e nel frattempo sospenderanno i pagamenti ai giocatori (mi pare logico). se anche dovessero ripartire, forse i rapporti con le TV rimarrebbero sostanzialmente simili (ma non è detto), sicuramente non quelli con gli sponsor che giustamente non intenderebbero pagare le medesime somme con gli stadi chiusi.

Insomma, le conseguenze del Covid sul calcio e lo sport in generale sono totalmente imprevedibili, allo stato attuale delle cose, per cui partire dal presupposto dal quale parti tu mi pare come minimo miope.
Concordo.
Il problema principale è che alla contrazione del fatturato non corrisponderà una corrispondente riduzione della spesa relativa ai contratti già in essere. Se non sbaglio, per gli stipendi spendiamo il 40% del fatturato: in valore assoluto l'esborso resterà identico, ma con un fatturato inferiore.
Si prospettano tempi ancor più difficili di quanto già non lo fossero. La "speranza" è che le piccole(dal punto di vista del fatturato) che sul campo ci hanno messo i piedi in testa negli ultimi anni abbiano un forte ridimensionamento, ma dover sperare nelle disgrazie altrui non è il massimo della vita.
Di certo il divario con le big italiane è destinato a diventare ancor più incolmabile per parecchi anni.
 
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Concordo.
Il problema principale è che alla contrazione del fatturato non corrisponderà una corrispondente riduzione della spesa relativa ai contratti già in essere. Se non sbaglio, per gli stipendi spendiamo il 40% del fatturato: in valore assoluto l'esborso resterà identico, ma con un fatturato inferiore.
Si prospettano tempi ancor più difficili di quanto già non lo fossero. La "speranza" è che le piccole(dal punto di vista del fatturato) che sul campo ci hanno messo i piedi in testa negli ultimi anni abbiano un forte ridimensionamento, ma dover sperare nelle disgrazie altrui non è il massimo della vita.
Di certo il divario con le big italiane è destinato a diventare ancor più incolmabile per parecchi anni.

Ma figurati, per giocare a pallone bastano 11 ragazzi, un campo , un pallone e un arbitro.
Quello che hanno allestito non è sport ma un'industria genera-denaro.
L'industria rischia di crollare, lo sport però potrebbe resuscitare.
 

Lineker10

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Il problema principale è che alla contrazione del fatturato non corrisponderà una corrispondente riduzione della spesa relativa ai contratti già in essere. Se non sbaglio, per gli stipendi spendiamo il 40% del fatturato: in valore assoluto l'esborso resterà identico, ma con un fatturato inferiore.
Si prospettano tempi ancor più difficili di quanto già non lo fossero. La "speranza" è che le piccole(dal punto di vista del fatturato) che sul campo ci hanno messo i piedi in testa negli ultimi anni abbiano un forte ridimensionamento, ma dover sperare nelle disgrazie altrui non è il massimo della vita.
Di certo il divario con le big italiane è destinato a diventare ancor più incolmabile per parecchi anni.

E' troppo presto per intuire le conseguenze a medio termine. Ci sono ancora troppe cose fondamentali da definire, su tutte se come e quando riprenderanno le competizioni. La Ligue 1 ha già sospeso la stagione, la Bundes riprende la prossima settimana, tutte le altre competizioni sono in attesa, con lo spettro del contagio che aleggia, imprevedibile (ieri l'ufficialità di un contagio di un giocatore del Torino: succedesse a competizione in corso l'intera squadra e lo staff finirebbero in quarantena, dunque sospesi dalla competizione...)

E' chiaro che se le competizioni dovessero restare sospese a lungo le piccole che intendi tu, qualora non abbiano una proprietà di spessore dietro, semplicemente fallirebbero senza un qualche tipo di mutualità. Non bisogna pensare solo alle 20 società di A, ma all'intero calcio professionistico. Fallirebbero molte (decine) di società calcistiche.
Catastrofe che ha probabilità di avvenire in ogni caso, parlando di effetti a medio termine, considerando che la maggior parte dei piccoli club delle leghe minori hanno sponsor locali o di piccole società, le quali naturalmente taglieranno subito certe spese, a prescindere da tutto.

Noi al Milan abbiamo le spalle coperte, almeno per quanto visto finora. Elliott garantirebbe la copertura dei debiti dunque ci permetterebbe comunque di esistere. Ma anche parlando strettamente della Serie A, lo stesso discorso non si applica a tutte le società.
 

A.C Milan 1899

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Se parti dal presupposto che per contrazione dei fatturati le altre squadre siano costrette ad abbassare i prezzi dei loro giocatori, per quale motivo noi al Milan dovremmo avere il medesimo potere di spesa che avevamo prima del covid?

Parlando dello strozzino, per permettere che il Milan ESISTA dopo il Covid, dunque che noi ce lo guardiamo in tv, che scriviamo in un forum, eccetera... dovranno versare a occhio e croce 200 milioni di euro. Ripeto, solo per evitare il fallimento, pagando i dipendenti e i fornitori.

Quindi di che budget vogliamo parlare??

Intanto dovranno assicurare che il Milan esista. Che questo non implichi conseguenze perenni per il FPF (vera incognita in relazione alla sospensione delle competizioni) e eviti cause dei giocatori o dipendenti verso la società. Poi vedremo se riusciranno anche a mettere in piedi una campagna acquisti e in che modo.

Inoltre, cosa non da poco, se le competizioni non riprendono a breve, gli sponsor e le tv non pagheranno le società, incluso il Milan (che ha il 60% del proprio fatturato dalle TV), le quali intenteranno cause e nel frattempo sospenderanno i pagamenti ai giocatori (mi pare logico). se anche dovessero ripartire, forse i rapporti con le TV rimarrebbero sostanzialmente simili (ma non è detto), sicuramente non quelli con gli sponsor che giustamente non intenderebbero pagare le medesime somme con gli stadi chiusi.

Insomma, le conseguenze del Covid sul calcio e lo sport in generale sono totalmente imprevedibili, allo stato attuale delle cose, per cui partire dal presupposto dal quale parti tu mi pare come minimo miope.

Il mio presupposto partiva dal fatto che le big europee abbiano costruito il loro imponente fatturato su due fattori: i ricavi da stadio e gli incassi dei diritti tv relativi alla Champions. Fattori che nei prossimi 18 mesi rischiano rispettivamente di azzerarsi (nel caso dei ricavi da stadio) e contrarsi mostruosamente (nel caso dei diritti tv, visto che un calcio fantasma con partite a porte chiuse mi rifiuto di credere che non vada a generare conseguenze non da poco sull’aspetto degli abbonamenti delle pay tv, tanto è vero che ci sono già state una marea di disdette).

Ora, per il Milan questi fattori sono già inesistenti o quasi, non avendo lo stadio di proprietà ed essendo fuori dalla Champions da una vita, quindi il calo maggiore, proporzionalmente, dovrebbero subirlo le squadre che hanno portato dei 2002 come Camavinga a valere 60 milioni di euro nel pre-Covid.

Ovviamente posso sbagliare e magari ci ridurremo a fare un mercato dove un Ciccio Caputo qualunque diventerà un sogno proibito, però i segnali non sembrano andare in questa direzione, tanto è vero che si parla di un Milan su nomi che nel pre-Covid avrebbe forse potuto avere come autografo. Sarà un calciomercato diverso rispetto a quelli a cui siamo abituati, dove ci saranno meno esborsi di denaro, ma le occasioni che ci sono quest'anno sono considerevoli. E il Milan deve essere bravo ad approfittarne. I nomi che vengono fatti sembrano indicare un Milan che ha alzato l’asticella, e sono convinto che ciò sia dovuto anche alla situazione che stiamo vivendo, perché prima un Jovic a 35 milioni e un Depay a 20 erano giusto un delirio alcolico. Poi se noi verremo colpiti al punto tale che un Depay a 20 milioni diventerà inaccessibile quanto un calciatore da 90 milioni lo era per noi nel pre-Covid lo vedremo, ma non credo, per i motivi detti sopra.

Concordo.
Il problema principale è che alla contrazione del fatturato non corrisponderà una corrispondente riduzione della spesa relativa ai contratti già in essere. Se non sbaglio, per gli stipendi spendiamo il 40% del fatturato: in valore assoluto l'esborso resterà identico, ma con un fatturato inferiore.
Si prospettano tempi ancor più difficili di quanto già non lo fossero. La "speranza" è che le piccole(dal punto di vista del fatturato) che sul campo ci hanno messo i piedi in testa negli ultimi anni abbiano un forte ridimensionamento, ma dover sperare nelle disgrazie altrui non è il massimo della vita.
Di certo il divario con le big italiane è destinato a diventare ancor più incolmabile per parecchi anni.

Non ne sono convinto, ma vedremo. Anche perché La tipologia dei contratti televisivi e il marchio worldwide del Milan, garantiscono a Milan in serie A 160-170 milioni di ricavi anche con 5.000 persone di media allo stadio e inoltre gli abbonamenti tv non sono nominali per squadra.

Per quello i giorni scorsi dicevo che noi siamo già ai minimi termini e più di tanto non possiamo calare, ancora. E un Milan che fattura 160 milioni ma deve confrontarsi con squadre che ne fattureranno al massimo 400/450, ha sicuramente, secondo me, un potere d’acquisto superiore nettamente rispetto ad un Milan che ne fattura 200/220 e deve confrontarsi con squadre che ne fatturano dai 550 nel peggiore dei casi ai 900 e oltre (perché le big europee erano arrivate a produrre tali cifre). Chi rischia di vedere calare proporzionalmente di più il proprio fatturato è proprio chi ha beneficiato maggiormente dell’ipertrofia economica del calcio dell’ultimo decennio.
 
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