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Fabio Capello, intervistato da Radio Anch'io, annuncia che la sua carriera da allenatore è giunta al termine. Ecco le dichiarazioni:"Noi allenatori siamo bravi quando abbiamo giocatori di primo livello ma è difficile fare bene allenando giocatori mediocri. Io ho fatto esperienze con due nazionali poi ho provato ad allenare in Cina. Ora basta. Quella con lo Jiangsu è stata la mia ultima esperienza in panchina. Ora di diverto a fare il commentatore. Si vince sempre in questo ruolo. Mancini CT? E' uno di esperienza che ha girato il mondo però all'Italia mancano i talenti. In Serie A c'è poca qualità. Si impara dai più bravi e se i più bravi vengono acquistati dai club stranieri allora mancano buoni insegnati e buoni giocatori che possano insegnare qualcosa. Ai ragazzi bisogna insegnare a giocare a calcio, come fanno in Spagna. In Italia a 12 anni si parla già di tattica".
Molto interessante. Aggiungerei che l'Italia ha fatto lo stesso errore della Francia nel periodo post Zidane. Affascinati dai giocatori fisici grandi e robusti. Ad esempio, Griezmann è andato in Spagna perché nessuno lo voleva, era considerato troppo piccolo.
Stesso fenomeno nella potente CBF del Brasile dove quelli che avevano la responsabilità della formazione dei giovani, erano insegnanti di sport. Tutto sul fisico. Si sono dimenticati delle radice del calcio brasiliano concentrandosi sui muscoli. Il risultato si è visto nel mondiale del 2014 contro una Germania piena di tecnica e di giocatore di classe.
Il discorso per l'Italia mi sembra piu o meno lo stesso. Ci sono tanti giocatori scandalosi al livello tecnico. Gagliardini, Abate o Candreva, hanno tanto fortuna di giocare nel 2018. Nella serie A a 16 squadre degli anni 80 90, non avrebbero mai giocato in Serie A. Mai.... Forse in C( e non sto scherzando)...