Burioni, partita la demolizione: maschilista e macchietta.

iceman.

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Partita, come prevedibile, la crociata contro il virologo Roberto Burioni. Ecco quanto scritto da Massimo Gramellini sul CorSera, in prima pagina:"Burioni è stato simpatico finché non ha fatto nulla per esserlo. Gli italiani lo conobbero ai tempi del precedente contagio, l’uno-vale-uno-virus, quando la sua voce autorevole si alzò contro l’eguaitarismo da operetta che pretendeva di mettere sullo stesso piano i Nobel e gli Ignobel. Fu un periodo breve ma devastante, di cui portiamo ancora le conseguenze. Infuriava la polemica sui vaccini e appena il virologo Burioni osò intimare a uno scienziato del web «quando parlo io, tu stai zitto e prendi appunti», gli dedicai una ola in cuor mio. Questo pregiudizio positivo mi ha reso parziale nei suoi con- fronti. Se un politico avesse irriso la direttrice del laboratorio milanese in prima linea contro il coronavirus, chiamandola «la signora del Sacco», sarei rimasto nauseato da tanto becero maschilismo. Poiché invece il maschilista era Burioni, ho glissato. Ieri però su Twitter ha scritto: «Se avessi i pieni poteri, per prima cosa scioglierei la Roma», essendo lui della Lazio. Una battuta per sdrammatizzare, immagino. E molto meno grave della precedente. Ma l’effetto cumulativo mi costringe a ricordargli che ci sono momenti nella storia in cui i competenti non possono permettersi il rischio di passare per macchiette. Vi immaginate Churchill che finisce il discorso «lacrime sudore e sangue» gridando «abbasso il Liverpool»? Burioni adesso è il nostro piccolo Churchill. Al suo ego incoronato non fa bene sconfinare nel tifo, l’unico campo dello scibile dove davvero uno vale uno".

Churchill intanto la guerra l'ha vinta.
 
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Partita, come prevedibile, la crociata contro il virologo Roberto Burioni. Ecco quanto scritto da Massimo Gramellini sul CorSera, in prima pagina:"Burioni è stato simpatico finché non ha fatto nulla per esserlo. Gli italiani lo conobbero ai tempi del precedente contagio, l’uno-vale-uno-virus, quando la sua voce autorevole si alzò contro l’eguaitarismo da operetta che pretendeva di mettere sullo stesso piano i Nobel e gli Ignobel. Fu un periodo breve ma devastante, di cui portiamo ancora le conseguenze. Infuriava la polemica sui vaccini e appena il virologo Burioni osò intimare a uno scienziato del web «quando parlo io, tu stai zitto e prendi appunti», gli dedicai una ola in cuor mio. Questo pregiudizio positivo mi ha reso parziale nei suoi con- fronti. Se un politico avesse irriso la direttrice del laboratorio milanese in prima linea contro il coronavirus, chiamandola «la signora del Sacco», sarei rimasto nauseato da tanto becero maschilismo. Poiché invece il maschilista era Burioni, ho glissato. Ieri però su Twitter ha scritto: «Se avessi i pieni poteri, per prima cosa scioglierei la Roma», essendo lui della Lazio. Una battuta per sdrammatizzare, immagino. E molto meno grave della precedente. Ma l’effetto cumulativo mi costringe a ricordargli che ci sono momenti nella storia in cui i competenti non possono permettersi il rischio di passare per macchiette. Vi immaginate Churchill che finisce il discorso «lacrime sudore e sangue» gridando «abbasso il Liverpool»? Burioni adesso è il nostro piccolo Churchill. Al suo ego incoronato non fa bene sconfinare nel tifo, l’unico campo dello scibile dove davvero uno vale uno".

io burioni lho sentito a che tempo che fa la prima volta..mi e' sembrata una persona competente..poi se ogni tanto fa una battuta non penso che il mondo crolli..anzi a me piacciono anche le persone ironiche..sinceramente..lo stesso churchill non mi pare non fosse ironico
 
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Diciamo che possa anche aver ragione in quello che dice e ovviamente nessuno di noi ha le competenze per verificarne la veridicità.

Lui è uno Sgarbi 2.0, ha capito che facendo caciara e insultando a destra e sinistra viene preso in considerazione. Basti vedere come risponde a tutte le persone sotto i suoi post.

Sta proprio li ad insultarli uno per uno per far si che i suoi adepti lo riempiano di like e screenshot
Burioni è sicuramente una persona competente e tedenzialmente dice cose corrette.
Per quanto riguarda il caso di questo virus ha dimostrato di non aver ben presente la differenza tra teoria e pratica: le cose che diceva erano sostanzialmente corrette dal punto di vista teorico, inattuabili dal punto di vista pratico. Non a caso, a parte lo stop ai voli, tutti gli altri Paesi stanno facendo quello che abbiamo fatto noi da un mesetto a questa parte. Considerando che verosimilmente tutti i politici di tutti i Paesi prendono le misure che vengono loro consigliate da tecnici, quindi colleghi di Burioni, dobbiamo concludere che siano tutti "infettivologi" della domenica perché non consigliano di fare ciò che dice Burioni? Se nei secoli di storia dell'Umanità medici e scienziati avessero avuto l'atteggiamento "è così e basta, somari!" non avremmo avuto i progressi che abbiamo avuti.

Nel caso dell'intervista, il problema non è il maschilismo, che non c'entra nulla. La cosa sgradevole è che si sia rivolto a una collega chiamandola "signora" quando lui stesso si era impermalosito quando era stato chiamato "signor Burioni". Io non conosco la dottoressa del Sacco e non posso esprimermi, ma sta di fatto che è la direttrice del laboratorio di un ospedale in prima linea e delegittimarla in diretta tv davanti a milioni di persone non mi sembra una grande idea.
 

fabri47

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Burioni non va bene più per la sinistra, ha detto troppe cose sensate e ricevuto troppi appoggi dai populisti.
 

egidiopersempre

big member
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Burioni è sicuramente una persona competente e tedenzialmente dice cose corrette.
Per quanto riguarda il caso di questo virus ha dimostrato di non aver ben presente la differenza tra teoria e pratica: le cose che diceva erano sostanzialmente corrette dal punto di vista teorico, inattuabili dal punto di vista pratico. Non a caso, a parte lo stop ai voli, tutti gli altri Paesi stanno facendo quello che abbiamo fatto noi da un mesetto a questa parte. Considerando che verosimilmente tutti i politici di tutti i Paesi prendono le misure che vengono loro consigliate da tecnici, quindi colleghi di Burioni, dobbiamo concludere che siano tutti "infettivologi" della domenica perché non consigliano di fare ciò che dice Burioni? Se nei secoli di storia dell'Umanità medici e scienziati avessero avuto l'atteggiamento "è così e basta, somari!" non avremmo avuto i progressi che abbiamo avuti.

Nel caso dell'intervista, il problema non è il maschilismo, che non c'entra nulla. La cosa sgradevole è che si sia rivolto a una collega chiamandola "signora" quando lui stesso si era impermalosito quando era stato chiamato "signor Burioni". Io non conosco la dottoressa del Sacco e non posso esprimermi, ma sta di fatto che è la direttrice del laboratorio di un ospedale in prima linea e delegittimarla in diretta tv davanti a milioni di persone non mi sembra una grande idea.

burioni chiacchiera e insulta colleghi (signori o dottori che siano) che vedono malati, fanno analisi e hanno il virus sotto il microscopio e mentre lui va da fazio lavorano giorno e notte.

burioni cita e evoca la spagnola e poi si stupisce che la gene svuoti i supermercati. "un bel tacer non fu mai detto".

Il maschilismo è l'ultimo dei problemi.
 

Clarenzio

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Partita, come prevedibile, la crociata contro il virologo Roberto Burioni. Ecco quanto scritto da Massimo Gramellini sul CorSera, in prima pagina:"Burioni è stato simpatico finché non ha fatto nulla per esserlo. Gli italiani lo conobbero ai tempi del precedente contagio, l’uno-vale-uno-virus, quando la sua voce autorevole si alzò contro l’eguaitarismo da operetta che pretendeva di mettere sullo stesso piano i Nobel e gli Ignobel. Fu un periodo breve ma devastante, di cui portiamo ancora le conseguenze. Infuriava la polemica sui vaccini e appena il virologo Burioni osò intimare a uno scienziato del web «quando parlo io, tu stai zitto e prendi appunti», gli dedicai una ola in cuor mio. Questo pregiudizio positivo mi ha reso parziale nei suoi con- fronti. Se un politico avesse irriso la direttrice del laboratorio milanese in prima linea contro il coronavirus, chiamandola «la signora del Sacco», sarei rimasto nauseato da tanto becero maschilismo. Poiché invece il maschilista era Burioni, ho glissato. Ieri però su Twitter ha scritto: «Se avessi i pieni poteri, per prima cosa scioglierei la Roma», essendo lui della Lazio. Una battuta per sdrammatizzare, immagino. E molto meno grave della precedente. Ma l’effetto cumulativo mi costringe a ricordargli che ci sono momenti nella storia in cui i competenti non possono permettersi il rischio di passare per macchiette. Vi immaginate Churchill che finisce il discorso «lacrime sudore e sangue» gridando «abbasso il Liverpool»? Burioni adesso è il nostro piccolo Churchill. Al suo ego incoronato non fa bene sconfinare nel tifo, l’unico campo dello scibile dove davvero uno vale uno".

Ma che maschilismo... Non capisco perchè il CdS abbia deciso di dare così spazio a Gramellini, un'********* che giudica spocchiosamente tutti dall'alto della sua presunta cultura (ed umiltà, ovviamente).
Personaggio che va oltre lo sgradevole, vien voglia proprio di prenderlo a sberle questo finto moralista.
 

Super_Lollo

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Burioni è sicuramente una persona competente e tedenzialmente dice cose corrette.
Per quanto riguarda il caso di questo virus ha dimostrato di non aver ben presente la differenza tra teoria e pratica: le cose che diceva erano sostanzialmente corrette dal punto di vista teorico, inattuabili dal punto di vista pratico. Non a caso, a parte lo stop ai voli, tutti gli altri Paesi stanno facendo quello che abbiamo fatto noi da un mesetto a questa parte. Considerando che verosimilmente tutti i politici di tutti i Paesi prendono le misure che vengono loro consigliate da tecnici, quindi colleghi di Burioni, dobbiamo concludere che siano tutti "infettivologi" della domenica perché non consigliano di fare ciò che dice Burioni? Se nei secoli di storia dell'Umanità medici e scienziati avessero avuto l'atteggiamento "è così e basta, somari!" non avremmo avuto i progressi che abbiamo avuti.

Nel caso dell'intervista, il problema non è il maschilismo, che non c'entra nulla. La cosa sgradevole è che si sia rivolto a una collega chiamandola "signora" quando lui stesso si era impermalosito quando era stato chiamato "signor Burioni". Io non conosco la dottoressa del Sacco e non posso esprimermi, ma sta di fatto che è la direttrice del laboratorio di un ospedale in prima linea e delegittimarla in diretta tv davanti a milioni di persone non mi sembra una grande idea.

Amen.
 

Ringhio8

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Burioni è sicuramente una persona competente e tedenzialmente dice cose corrette.
Per quanto riguarda il caso di questo virus ha dimostrato di non aver ben presente la differenza tra teoria e pratica: le cose che diceva erano sostanzialmente corrette dal punto di vista teorico, inattuabili dal punto di vista pratico. Non a caso, a parte lo stop ai voli, tutti gli altri Paesi stanno facendo quello che abbiamo fatto noi da un mesetto a questa parte. Considerando che verosimilmente tutti i politici di tutti i Paesi prendono le misure che vengono loro consigliate da tecnici, quindi colleghi di Burioni, dobbiamo concludere che siano tutti "infettivologi" della domenica perché non consigliano di fare ciò che dice Burioni? Se nei secoli di storia dell'Umanità medici e scienziati avessero avuto l'atteggiamento "è così e basta, somari!" non avremmo avuto i progressi che abbiamo avuti.

Nel caso dell'intervista, il problema non è il maschilismo, che non c'entra nulla. La cosa sgradevole è che si sia rivolto a una collega chiamandola "signora" quando lui stesso si era impermalosito quando era stato chiamato "signor Burioni". Io non conosco la dottoressa del Sacco e non posso esprimermi, ma sta di fatto che è la direttrice del laboratorio di un ospedale in prima linea e delegittimarla in diretta tv davanti a milioni di persone non mi sembra una grande idea.

Nessuno discute i modi di Burioni, che come scritto sopra sono molto simili a quelli di Sgarbi, il che, anche quando ha ragione, crea molta antipatia. Riguardo la signora del Sacco, non conosco le sue competenze, e non entro nel merito però nella sua intervista del weekend :

Maria Rita Gismondo, virologa dell'ospedale Sacco, sul Coronavirus:"Mio bollettino del mattino. Il nostro laboratorio ha sfornato esami tutta la notte. In continuazione arrivano campioni. A me sembra una follia. Si è scambiata un'infezione appena più seria di un'influenza per una pandemia letale. Non è così. Guardate i numeri. Questa follia farà molto male, soprattutto dal punto di vista economico. I miei angeli sono stremati. Corro a portar loro la colazione. Oggi la mia domenica sarà al Sacco. Vi prego, abbassate i toni! Serena domenica!

da l'impressione di essere più seccata per la sua domenica libera che altro, forse sbaglio ma io ho avuto questa impressione, non mi ha affatto dato l'impressione di essere troppo professionale
 
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