Borrelli:"Sarà difficile colmare quel metro, in futuro".

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Angelo Borrelli, intervistato dal CorSera in edicola oggi, 1 aprile, sulla pandemia da coronavirus e sul futuro che ci aspetta:"Quando sarà finita, come cambierà la nostra vita? Temo che ripercorrere quel metro che oggi ci separa sarà molto difficile: con le necessarie pratiche di prevenzione ne abbiamo interiorizzato anche paure ed ansie, dovremmo essere abili a riavvicinarci all’altro gradualmente, senza perderne la fiducia, coltivando la tenerezza. Mi auguro che possa riemergere un sentimento di comunità e che il bene comune torni ad avere la giusta quota di attenzione e di cura. Sarà la condizione indispensabile per dare un futuro di speranza alla nostra gente e soprattutto alle generazioni future. Il peggio ormai sembra passato? La “fuga” dal nord verso il sud nelle prime settimane di marzo è stato un evento molto grave e certamente ha contribuito ad un incremento della diffusione del virus nelle altre Regioni. Ora la situazione nei territori del nord resta la più drammatica, ma il sud è ancora a rischio. Nessuno può e deve pensare di poter abbassare la guardia: il virus ha dimostrato di poter attraversare oceani e continenti. Siamo nel picco ora? Le analisi sulla curva epidemiologica spettano agli scienziati del Comitato tecnico-scientifico. Certamente c’è una frenata dei positivi che necessitano di cure ospedaliere e questo è un dato confortante. Vuol dire che nei prossimi giorni avremo un piccolo margine per consentirci di affrontare un’eventuale recrudescenza della curva".
 

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Angelo Borrelli, intervistato dal CorSera in edicola oggi, 1 aprile, sulla pandemia da coronavirus e sul futuro che ci aspetta:"Quando sarà finita, come cambierà la nostra vita? Temo che ripercorrere quel metro che oggi ci separa sarà molto difficile: con le necessarie pratiche di prevenzione ne abbiamo interiorizzato anche paure ed ansie, dovremmo essere abili a riavvicinarci all’altro gradualmente, senza perderne la fiducia, coltivando la tenerezza. Mi auguro che possa riemergere un sentimento di comunità e che il bene comune torni ad avere la giusta quota di attenzione e di cura. Sarà la condizione indispensabile per dare un futuro di speranza alla nostra gente e soprattutto alle generazioni future. Il peggio ormai sembra passato? La “fuga” dal nord verso il sud nelle prime settimane di marzo è stato un evento molto grave e certamente ha contribuito ad un incremento della diffusione del virus nelle altre Regioni. Ora la situazione nei territori del nord resta la più drammatica, ma il sud è ancora a rischio. Nessuno può e deve pensare di poter abbassare la guardia: il virus ha dimostrato di poter attraversare oceani e continenti. Siamo nel picco ora? Le analisi sulla curva epidemiologica spettano agli scienziati del Comitato tecnico-scientifico. Certamente c’è una frenata dei positivi che necessitano di cure ospedaliere e questo è un dato confortante. Vuol dire che nei prossimi giorni avremo un piccolo margine per consentirci di affrontare un’eventuale recrudescenza della curva".

Che dramma.
 

Milanforever26

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Angelo Borrelli, intervistato dal CorSera in edicola oggi, 1 aprile, sulla pandemia da coronavirus e sul futuro che ci aspetta:"Quando sarà finita, come cambierà la nostra vita? Temo che ripercorrere quel metro che oggi ci separa sarà molto difficile: con le necessarie pratiche di prevenzione ne abbiamo interiorizzato anche paure ed ansie, dovremmo essere abili a riavvicinarci all’altro gradualmente, senza perderne la fiducia, coltivando la tenerezza. Mi auguro che possa riemergere un sentimento di comunità e che il bene comune torni ad avere la giusta quota di attenzione e di cura. Sarà la condizione indispensabile per dare un futuro di speranza alla nostra gente e soprattutto alle generazioni future. Il peggio ormai sembra passato? La “fuga” dal nord verso il sud nelle prime settimane di marzo è stato un evento molto grave e certamente ha contribuito ad un incremento della diffusione del virus nelle altre Regioni. Ora la situazione nei territori del nord resta la più drammatica, ma il sud è ancora a rischio. Nessuno può e deve pensare di poter abbassare la guardia: il virus ha dimostrato di poter attraversare oceani e continenti. Siamo nel picco ora? Le analisi sulla curva epidemiologica spettano agli scienziati del Comitato tecnico-scientifico. Certamente c’è una frenata dei positivi che necessitano di cure ospedaliere e questo è un dato confortante. Vuol dire che nei prossimi giorni avremo un piccolo margine per consentirci di affrontare un’eventuale recrudescenza della curva".

Con i propri cari e con gli affetti quel metro lo colmeremo subito..semmai forse finiremo di dare baci e abbracci al primo ebete che si incontra per strada
 
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Angelo Borrelli, intervistato dal CorSera in edicola oggi, 1 aprile, sulla pandemia da coronavirus e sul futuro che ci aspetta:"Quando sarà finita, come cambierà la nostra vita? Temo che ripercorrere quel metro che oggi ci separa sarà molto difficile: con le necessarie pratiche di prevenzione ne abbiamo interiorizzato anche paure ed ansie, dovremmo essere abili a riavvicinarci all’altro gradualmente, senza perderne la fiducia, coltivando la tenerezza. Mi auguro che possa riemergere un sentimento di comunità e che il bene comune torni ad avere la giusta quota di attenzione e di cura. Sarà la condizione indispensabile per dare un futuro di speranza alla nostra gente e soprattutto alle generazioni future. Il peggio ormai sembra passato? La “fuga” dal nord verso il sud nelle prime settimane di marzo è stato un evento molto grave e certamente ha contribuito ad un incremento della diffusione del virus nelle altre Regioni. Ora la situazione nei territori del nord resta la più drammatica, ma il sud è ancora a rischio. Nessuno può e deve pensare di poter abbassare la guardia: il virus ha dimostrato di poter attraversare oceani e continenti. Siamo nel picco ora? Le analisi sulla curva epidemiologica spettano agli scienziati del Comitato tecnico-scientifico. Certamente c’è una frenata dei positivi che necessitano di cure ospedaliere e questo è un dato confortante. Vuol dire che nei prossimi giorni avremo un piccolo margine per consentirci di affrontare un’eventuale recrudescenza della curva".

Abbiamo sempre guardato con sospetto le persone che giravano con le mascherine, quando le vedevi nei servizi TV girati nei paesi asiatici.

Ora abbiamo capito perchè!

Personalmente non sono uno da mascherina, sono per i sani 2 metri di distanza, e se ti avvicini mi allontano io.

Pero' certe persone germofobiche o più ansiose non se la leveranno per anni questa paura...
 

Milanforever26

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Abbiamo sempre guardato con sospetto le persone che giravano con le mascherine, quando le vedevi nei servizi TV girati nei paesi asiatici.

Ora abbiamo capito perchè!

Personalmente non sono uno da mascherina, sono per i sani 2 metri di distanza, e se ti avvicini mi allontano io.

Pero' certe persone germofobiche o più ansiose non se la leveranno per anni questa paura...

Siamo degli zozzoni di base..se pensi che hanno dovuto OBBLIGARCI nei supermercati a maneggiare frutta e verdura con i guanti..e ancora vedo gente che non li mette e maneggia la roba con le mani con cui magari si è scaccolata 2 secondi prima..che vomito..
Stesso discorso le pompe di benzina dove la gente non mette i guanti monouso e poi con le mani zozze sale e prende il volante..o i bancomat..o i carrelli della spesa..

Un po' di sani principi di igiene non fanno male..io non sono per l'amuchina o per essere "napisanizzati", anzi...a casa mia ben venga mettere le mani per terra anche se c'è il gatto o raccogliere la roba da terra senza lavarla..ma è casa mia..io sono cresciuto in mezzo ai campi e lo sporco naturale non mi spaventa..ma i germi degli altri non li voglio
 

Ringhio8

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Con i propri cari e con gli affetti quel metro lo colmeremo subito..semmai forse finiremo di dare baci e abbracci al primo ebete che si incontra per strada

Figurati, i nostri cari saranno i primi che andremo ad abbracciare, per gli estranei ho sempre detestato anche solo essere toccato, certo, fosse una bella sorca mi darebbe meno fastidio.
Tralasciando ciò, io la mascherina la continuerei ad usare, parlo per me ovviamente e non vorrei imporlo a nessuno, ma io stimo molto i giapponesi, e loro le usano per evitare di contagiare gli altri al minimo sintomo anche fosse un semplice raffreddore. Altro popolo, altra mentalità.
 

Ringhio8

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Siamo degli zozzoni di base..se pensi che hanno dovuto OBBLIGARCI nei supermercati a maneggiare frutta e verdura con i guanti..e ancora vedo gente che non li mette e maneggia la roba con le mani con cui magari si è scaccolata 2 secondi prima..che vomito..
Stesso discorso le pompe di benzina dove la gente non mette i guanti monouso e poi con le mani zozze sale e prende il volante..o i bancomat..o i carrelli della spesa..

Un po' di sani principi di igiene non fanno male..io non sono per l'amuchina o per essere "napisanizzati", anzi...a casa mia ben venga mettere le mani per terra anche se c'è il gatto o raccogliere la roba da terra senza lavarla..ma è casa mia..io sono cresciuto in mezzo ai campi e lo sporco naturale non mi spaventa..ma i germi degli altri non li voglio

Concordo con te
 

Milanforever26

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Figurati, i nostri cari saranno i primi che andremo ad abbracciare, per gli estranei ho sempre detestato anche solo essere toccato, certo, fosse una bella sorca mi darebbe meno fastidio.
Tralasciando ciò, io la mascherina la continuerei ad usare, parlo per me ovviamente e non vorrei imporlo a nessuno, ma io stimo molto i giapponesi, e loro le usano per evitare di contagiare gli altri al minimo sintomo anche fosse un semplice raffreddore. Altro popolo, altra mentalità.

Esatto..io sono più per i guanti che per la mascherina..salvo se uno sta male...certo che in certe città non guasterebbe usarla eh...anche quando vado in centro a padova io sento il naso che mi pizzica..pensa che smog che ci respiriamo sempre
 
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Angelo Borrelli, intervistato dal CorSera in edicola oggi, 1 aprile, sulla pandemia da coronavirus e sul futuro che ci aspetta:"Quando sarà finita, come cambierà la nostra vita? Temo che ripercorrere quel metro che oggi ci separa sarà molto difficile: con le necessarie pratiche di prevenzione ne abbiamo interiorizzato anche paure ed ansie, dovremmo essere abili a riavvicinarci all’altro gradualmente, senza perderne la fiducia, coltivando la tenerezza. Mi auguro che possa riemergere un sentimento di comunità e che il bene comune torni ad avere la giusta quota di attenzione e di cura. Sarà la condizione indispensabile per dare un futuro di speranza alla nostra gente e soprattutto alle generazioni future. Il peggio ormai sembra passato? La “fuga” dal nord verso il sud nelle prime settimane di marzo è stato un evento molto grave e certamente ha contribuito ad un incremento della diffusione del virus nelle altre Regioni. Ora la situazione nei territori del nord resta la più drammatica, ma il sud è ancora a rischio. Nessuno può e deve pensare di poter abbassare la guardia: il virus ha dimostrato di poter attraversare oceani e continenti. Siamo nel picco ora? Le analisi sulla curva epidemiologica spettano agli scienziati del Comitato tecnico-scientifico. Certamente c’è una frenata dei positivi che necessitano di cure ospedaliere e questo è un dato confortante. Vuol dire che nei prossimi giorni avremo un piccolo margine per consentirci di affrontare un’eventuale recrudescenza della curva".

Ora siamo in una condizione di non-vita che sta mettendo a dura prova tutti noi ma a me francamente fa più paura il ritorno alla vita.
Non ci scordiamo che noi siamo un paese latino nelle abitudini, nello stile di vita , nel modo di vivere gli affetti ed escludo categoricamente che di colpo possiamo diventare disciplinati come gli svizzeri o freddi come i cinesi.
Non oso immaginare che estate e che futuro ci aspettano.
Provando a immaginare una possibile soluzione credo che partiremo con dei microcosmi sociali con giri limitati, contatti rintracciabili, movimenti limitati.
Praticamente l'esatto opposto della vita di oggi.
Ovviamente le città saranno quelle messe peggio perchè tutto ciò è impraticabile.
 

Ringhio8

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Esatto..io sono più per i guanti che per la mascherina..salvo se uno sta male...certo che in certe città non guasterebbe usarla eh...anche quando vado in centro a padova io sento il naso che mi pizzica..pensa che smog che ci respiriamo sempre

Anche per lo smog hai ragione, non ci avevo pensato. Sui guanti li metterei obbligatori negli alimentari, salviettine per pulire il carrello, e nei locali, se mai riapriranno, disinfettante mani all'ingresso. Non eviti tutto ma sarebbe un bel passo in avanti.
 
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