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Jack Bonaventura, intervistato da Corriere dello Sport in edicola, loda Gattuso e lancia una frecciata a Montella:"Con Gattuso è un altro Milan. Ha battuto malintesi e confusione. Quindi Gattuso forever?
Uno, magari, vorrebbeGuardiola o un top come allenatore... Ma Gattuso non ha nulla da invidiare a nessuno come metodo di lavoro. Comunque cambiare ancora guida tecnica, rappresenterebbe un passo difficile per noi giocatori. Gattuso conosce benissimo l’ambiente e meriterebbe di poter disporre di qualche fuoriclasse in più. Cosa ha dato a questo Milan? Un modo di lavorare diverso dove ci sono grande intensità, pochissime pause, il livello degli allenamenti si è alzato molto. Inoltre il nostro allenatore ha un forte carattere, una grande passione, è onesto, è riuscito a dare a noi tutti una grande voglia di migliorare, un’unità di intenti importante. Gattuso è molto bravo anche a motivare chi gioca meno. Non abbandona nessuno al suo destino, cerca sempre di recuperarlo. L’intuizione più importante è stata quella di riproporre la difesa a 4. Finalmente abbiamo un modulo ben
preciso e lo stiamo portando avanti. Adesso non c’è più confusione, la situazione è chiara per tutti. Quando si cambiano modulo e tanti allenatori non è un bene per noi calciatori. In questi ultimi anni abbiamo avuto a che fare
con tanti, troppi cambi su tutti i fronti. La crisi degli attaccanti? Non è facile, come nel caso di Andrè Silva, adeguarsi e ambientarsi da subito nel nostro campionato. Ci sono dinamiche di gioco diverse, bisogna avere doti di apprendimento particolari perchè bisogna abbinare una grande crescita ad altrettanta qualità. Ma io penso che anche Kalinic e Cutrone possano e debbano migliorare. Tutti i sensori di Milanello indicano che siamo sulla strada giusta. Le sfide contro la Lazio possono dare la svolta alla nostra stagione. Dobbiamo fare di più in fase offensiva. Mancano lucidità e precisione. Nella mia carriera non mi sono mai risparmiato, ho sempre dato tutto quello che avevo. Ho cambiato tante posizioni in campo, tanti allenatori, ho anteposto il bene della squadra a quello mio personale. Sì, in e etti il ruolo di mezz’ala mi va a genio anche perchè adesso le idee tattiche sono ben precise, non c’è più confusione, non ci sono più problemi. Gattuso esorta noi centrocampisti a cercare il gol. Verticalizziamo molto andando alla ricerca di gol. Con Gattuso si sono visti cambiamenti concreti. Bisogna avere fiducia in questo Milan. I tanti KO contro le big? Non dobbiamo guardare al passato. La Lazio è squadra forte ed in gran forma. Un bel banco di prova per noi. Milan nelle prime cinque? Sì, se troveremo il giusto equilibrio. Possiamo farcela ad avvicinarci alla vetta. Io assistito da Raiola, che ha problemi col Milan? Sono cose loro... Per un calciatore parla solo il campo, altre situazioni contano poco. I dirigenti del Milan e Raiola fanno il loro mestiere, io faccio il mio. Con Montella feeling ossidato? Con Montella è accaduto che, all’inizio di questa stagione avrei dovuto lavorare più dura- mente e diversamente per ritrovare la forma migliore dopo l’infortunio della stagione precedente. Invece dopo poche settimane di lavoro è iniziata l’Europa League, dove sono stato subito utilizzato a tempo pieno. Questo impegno non mi ha permesso di affrontare il campionato al cento per cento. Ho reagito male ad un cambio, il 26 novembre con Montella? Quando non stai bene al cento per cento, te la prendi per cose che se sei in condizione non ti toccano. Subentra un po’ più di frustrazione, non mi era mai successo di uscire dal campo arrabbiato".
Uno, magari, vorrebbeGuardiola o un top come allenatore... Ma Gattuso non ha nulla da invidiare a nessuno come metodo di lavoro. Comunque cambiare ancora guida tecnica, rappresenterebbe un passo difficile per noi giocatori. Gattuso conosce benissimo l’ambiente e meriterebbe di poter disporre di qualche fuoriclasse in più. Cosa ha dato a questo Milan? Un modo di lavorare diverso dove ci sono grande intensità, pochissime pause, il livello degli allenamenti si è alzato molto. Inoltre il nostro allenatore ha un forte carattere, una grande passione, è onesto, è riuscito a dare a noi tutti una grande voglia di migliorare, un’unità di intenti importante. Gattuso è molto bravo anche a motivare chi gioca meno. Non abbandona nessuno al suo destino, cerca sempre di recuperarlo. L’intuizione più importante è stata quella di riproporre la difesa a 4. Finalmente abbiamo un modulo ben
preciso e lo stiamo portando avanti. Adesso non c’è più confusione, la situazione è chiara per tutti. Quando si cambiano modulo e tanti allenatori non è un bene per noi calciatori. In questi ultimi anni abbiamo avuto a che fare
con tanti, troppi cambi su tutti i fronti. La crisi degli attaccanti? Non è facile, come nel caso di Andrè Silva, adeguarsi e ambientarsi da subito nel nostro campionato. Ci sono dinamiche di gioco diverse, bisogna avere doti di apprendimento particolari perchè bisogna abbinare una grande crescita ad altrettanta qualità. Ma io penso che anche Kalinic e Cutrone possano e debbano migliorare. Tutti i sensori di Milanello indicano che siamo sulla strada giusta. Le sfide contro la Lazio possono dare la svolta alla nostra stagione. Dobbiamo fare di più in fase offensiva. Mancano lucidità e precisione. Nella mia carriera non mi sono mai risparmiato, ho sempre dato tutto quello che avevo. Ho cambiato tante posizioni in campo, tanti allenatori, ho anteposto il bene della squadra a quello mio personale. Sì, in e etti il ruolo di mezz’ala mi va a genio anche perchè adesso le idee tattiche sono ben precise, non c’è più confusione, non ci sono più problemi. Gattuso esorta noi centrocampisti a cercare il gol. Verticalizziamo molto andando alla ricerca di gol. Con Gattuso si sono visti cambiamenti concreti. Bisogna avere fiducia in questo Milan. I tanti KO contro le big? Non dobbiamo guardare al passato. La Lazio è squadra forte ed in gran forma. Un bel banco di prova per noi. Milan nelle prime cinque? Sì, se troveremo il giusto equilibrio. Possiamo farcela ad avvicinarci alla vetta. Io assistito da Raiola, che ha problemi col Milan? Sono cose loro... Per un calciatore parla solo il campo, altre situazioni contano poco. I dirigenti del Milan e Raiola fanno il loro mestiere, io faccio il mio. Con Montella feeling ossidato? Con Montella è accaduto che, all’inizio di questa stagione avrei dovuto lavorare più dura- mente e diversamente per ritrovare la forma migliore dopo l’infortunio della stagione precedente. Invece dopo poche settimane di lavoro è iniziata l’Europa League, dove sono stato subito utilizzato a tempo pieno. Questo impegno non mi ha permesso di affrontare il campionato al cento per cento. Ho reagito male ad un cambio, il 26 novembre con Montella? Quando non stai bene al cento per cento, te la prendi per cose che se sei in condizione non ti toccano. Subentra un po’ più di frustrazione, non mi era mai successo di uscire dal campo arrabbiato".