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Alessandro Bocci dal CorSera in edicola su Parma Milan:"Il Milan si butta via in un modo che non è tollerabile per una squadra che vuole giocarsi lo scudetto. Leao è l’immagine sconsolante del Diavolo stropicciato: prima fulminante, poi indolente come ai vecchi tempi. Segna su rigore il quarto gol da ottobre, ma è il primo a considerare, intorno alla mezzora, la pratica Parma archiviata. L’acuto di Bernabé, al tramonto del primo tempo, apre ai rossoneri le porte dell’inferno. Solo sul 2-2, e rischiando anche di perdere, il Milan si scrolla di dosso l’ingiustificabile torpore. Quello scatto d’orgoglio nel finale convulso la dice lunga sulle colpe dei mollicci allegriani e viene naturale chiedersi come sia possibile che una squadra a caccia del primo posto possa staccare la spina e consegnarsi all’avversario. Questione di maturità. Su cui Allegri dovrà lavorare nella sosta. Il Milan che ha battuto Bologna, Napoli e Roma e pareggiato con Juve e Atalanta, non può sprecare 7 punti tra Cremonese, Pisa e Parma. Quello al Tardini è lo scivolone più grave per come si era messa la partita. Un pari che è come una sconfitta. Vincendo in Emilia, il Milan sarebbe stato primo da solo per una notte e avrebbe aspettato il derby con serenità. Quella che cerca l’Inter, dopo due vittorie sofferte e le critiche sacrosante di Chivu. L’esame con la Lazio, che l’anno scorso è costato a Inzaghi lo scudetto, è un altro spartiacque, come capita alle squadre condannate a vincere e l’occasione per superare proprio il Milan e giocarsi la stracittadina guardando i cugini dall’alto in basso. Anche Spalletti, l’altro maledetto toscano che pensa a vincere il campionato, vive un sabato complicato. La sua Juve sbatte sul muro del Toro. Meglio il gioco dei risultati. La squadra cresce, ma non vince. Una partita su tre, compresa la Champions. I granata, come lo Sporting Lisbona, sono tosti. Baroni, al sesto risultato di fila, ha giocato la partita che doveva fare: chiudendo tutti gli spazi e ripartendo forte in contropiede. Sofferenza e coraggio, come nella tradizione del Toro. Nella ripresa, prima dell’assalto finale dei bianconeri, ha avuto l’occasione di vincere. In una giornata con tre 0-0 su quattro, ulteriore testimonianza di un campionato involuto, quello dello Stadium è confortante. Le emozioni non sono mancate. I portieri sono stati protagonisti. Spalletti può consolarsi con i progressi, evidenti rispetto a Tudor, ma taglia il traguardo dei mille punti in serie A, che lo consegna alla storia, con una smorfia amara. Troppi pareggi non fanno classifica quando si punta in alto".