Bergomi fa outing:"Ero milanista"

evideon

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Quando ruppe Savicevic con una porcata gratuita, voluta e vigliacca, in un derby inutile a ridosso della finale di coppa campioni ti era simpatico ZIO BEPPE?
Ma per favore...

A parte che non ricorso affatto di una cosa del genere, sono cose di campo.

Anche tu durante la trans agonistica spezzeresti una gamba a Leao se ti saltasse di continuo come un birillo!
 

Commodore06

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Beppe Bergomi a Sportweek:"Quello è mio cugino Giorgio, tiene in mano la bandiera del Milan, e l’altro sono io, ero biondo con i capelli ricci. Sì, ero milanista: embé? Mai avuto problemi a dirlo. Mio papà era milanista, l’ottanta per cento dei settalesi tifava Milan. Oggi all’Inter ci sono una decina di italiani: Dimarco è nato interista, ma gli altri? Se fosse stata una malattia, sarei stato male quando il Milan mi scartò perché avevo i reumatismi nel sangue. Drammi? Zero: non avevo dolori e soprattutto potevo continuare a giocare a pallone, con i miei amici e nella Settalese. Poi da Treviglio arriva un osservatore, Pino Bussi, e mi segnala all’Inter: mi volevano anche la Juve, il Milan, soprattutto il Fanfulla, ma vado a fare un provino a Rogoredo e lì comincia tutto, comincia la mia carriera. Torno a casa e dico a mia mamma: “Io vado all’Inter
Potrà anche essere milanista.

Ma chi va con lo zoppo impara a zoppicare:
- sfinter post calciopoli. Mi sembrava godesse abbastanza nel commentarla;
- sfinter nell'anno del triplete. Quando la commentava sembrava lo facesse col manico in mano a segarsi talmente velocemente che Caressa si sarà respirato anche il fumo che emetteva
- mi da sempre l'impressione di esaltarsi quando parla di loro.

Gli devo dare atto, però, che nella stagione dell'ultimo nostro scudetto era l'unico convinto che alla fine avremmo vinto e che esaltava il nostro gioco.
 

Pit96

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Beppe Bergomi a Sportweek:"Quello è mio cugino Giorgio, tiene in mano la bandiera del Milan, e l’altro sono io, ero biondo con i capelli ricci. Sì, ero milanista: embé? Mai avuto problemi a dirlo. Mio papà era milanista, l’ottanta per cento dei settalesi tifava Milan. Oggi all’Inter ci sono una decina di italiani: Dimarco è nato interista, ma gli altri? Se fosse stata una malattia, sarei stato male quando il Milan mi scartò perché avevo i reumatismi nel sangue. Drammi? Zero: non avevo dolori e soprattutto potevo continuare a giocare a pallone, con i miei amici e nella Settalese. Poi da Treviglio arriva un osservatore, Pino Bussi, e mi segnala all’Inter: mi volevano anche la Juve, il Milan, soprattutto il Fanfulla, ma vado a fare un provino a Rogoredo e lì comincia tutto, comincia la mia carriera. Torno a casa e dico a mia mamma: “Io vado all’Inter
Non posso dire di conoscerlo, perché non è proprio vero, ci ho parlato giusto qualche volta, ma si capisce subito che Bergomi è una bravissima persona.
Come commentatore è quello che trovo più equilibrato, che non cambia idea dopo un paio di partite storte di una squadra.
Dal punto di vista del tifoso, è chiaramente un interista sfegatato, ci mancherebbe pure. Come se Nesta non fosse milanista. Mi dà una certa soddisfazione, però, avergli sentito dire un "forza Milan" nel salutarmi la prima volta che ci siamo incontrati :asd:
 

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