Beretta:"Creiamo nuovi Donnarumma e Cutrone".

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Mario Beretta, responsabile del settore giovanile del Milan, alla Gazzetta in edicola:"Primo bilancio? Sono moderatamente soddisfatto. In pochi mesi è difficile dare un’impronta vera, ma sono felice che la mia visione corrisponda a quella della proprietà. Una bella condivisione, anche perché io ho iniziato ad allenare con bambini e ragazzini. Sono contento perché, in generale, è stata intrapresa la strada che voglio. Il focus è prima di tutto l’individuo, perché è il singolo che poi arriva al traguardo. Occorre lavorare sulla qualità individuale dei giocatori, tecnica e tattica, sulla mentalità da Milan, il rispetto per il club, gli aspetti educativi. I ragazzi devono avere un’educazione e imparare sacrificio e senso di appartenenza. Senza l’aspetto educativo un giocatore non si può dire formato. Queste sono le linee guida generali, con una regola di campo importante: non sono i giocatori che devono adattarsi al sistema di gioco, nemmeno a quello usato in prima squadra. Ma il contrario. Nello specifico? Dare almeno un giocatore ogni anno alla prima squadra. Stiamo lavorando per creare altri Cutrone e Donnarumma. C'è qualche nome caldo? I nomi non ve li farò mai (ride, ndr), ma posso dirvi che per il prossimo anno ci potrebbero essere buone notizie per due tre elementi della Primavera ( Torrasi, Sala e Brescianini? NDR). In generale, ritengo la qualità del nostro vivaio medio alta, anche se poi l’aspetto caratteriale ed educativo gioca un ruolo altrettanto importante. Rapporto con Leo e Madlini? E’ un dialogo molto costruttivo, li sento vicini. E poi c’è Gattuso, che è particolarmente dentro la vita del settore giovanile ed è il nostro valore aggiunto perché incarna il senso di appartenenza rossonero. Ha voluto incontrare tutti i tecnici, con cui ha fatto aggiornamenti, dando consigli preziosi. Una vicinanza concreta, posso assicurare che non lo fanno tutti. Io e lui ci confrontiamo un paio di volte a settimana, magari sul campo: l’ufficio dopo un po’ mi fa venire l’orticaria..Perchè la primavera è così malmessa? E’ un gruppo giovane, dovevamo anche fare la seconda squadra ma il passaggio di proprietà ha creato delle difficoltà proprio all’inizio della stagione.Ma siamo convinti di salvarci. Quanto pesa l'eredità di Galli? Ognuno ha la propria interpretazione del ruolo. Nel Milan il “materiale umano” è sempre stato fra i migliori. Comunque per me non è un peso sapere di dover “produrre” altri giocatori. E’ la mia missione, la pressione non la sento.Ci sono cose in cui crediamo molto. Per esempio dagli U14agli U17 in ogni allenamento togliamo i ragazzi mezzora agli allenatori per farli lavorare col resto dello staff per reparti, e singolarmente. Anche come tecnica individuale. Poi stiamo implementando i supporti video, che spediamo ai ragazzi.In pratica sono lezioni personalizzate a casa. Ma ho anche un’altra idea che mi alletta. Negli anni mi piacerebbe anche riuscire a formare in casa gli allenatori".
 

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Mario Beretta, responsabile del settore giovanile del Milan, alla Gazzetta in edicola:"Primo bilancio? Sono moderatamente soddisfatto. In pochi mesi è difficile dare un’impronta vera, ma sono felice che la mia visione corrisponda a quella della proprietà. Una bella condivisione, anche perché io ho iniziato ad allenare con bambini e ragazzini. Sono contento perché, in generale, è stata intrapresa la strada che voglio. Il focus è prima di tutto l’individuo, perché è il singolo che poi arriva al traguardo. Occorre lavorare sulla qualità individuale dei giocatori, tecnica e tattica, sulla mentalità da Milan, il rispetto per il club, gli aspetti educativi. I ragazzi devono avere un’educazione e imparare sacrificio e senso di appartenenza. Senza l’aspetto educativo un giocatore non si può dire formato. Queste sono le linee guida generali, con una regola di campo importante: non sono i giocatori che devono adattarsi al sistema di gioco, nemmeno a quello usato in prima squadra. Ma il contrario. Nello specifico? Dare almeno un giocatore ogni anno alla prima squadra. Stiamo lavorando per creare altri Cutrone e Donnarumma. C'è qualche nome caldo? I nomi non ve li farò mai (ride, ndr), ma posso dirvi che per il prossimo anno ci potrebbero essere buone notizie per due tre elementi della Primavera ( Torrasi, Sala e Brescianini? NDR). In generale, ritengo la qualità del nostro vivaio medio alta, anche se poi l’aspetto caratteriale ed educativo gioca un ruolo altrettanto importante. Rapporto con Leo e Madlini? E’ un dialogo molto costruttivo, li sento vicini. E poi c’è Gattuso, che è particolarmente dentro la vita del settore giovanile ed è il nostro valore aggiunto perché incarna il senso di appartenenza rossonero. Ha voluto incontrare tutti i tecnici, con cui ha fatto aggiornamenti, dando consigli preziosi. Una vicinanza concreta, posso assicurare che non lo fanno tutti. Io e lui ci confrontiamo un paio di volte a settimana, magari sul campo: l’ufficio dopo un po’ mi fa venire l’orticaria..Perchè la primavera è così malmessa? E’ un gruppo giovane, dovevamo anche fare la seconda squadra ma il passaggio di proprietà ha creato delle difficoltà proprio all’inizio della stagione.Ma siamo convinti di salvarci. Quanto pesa l'eredità di Galli? Ognuno ha la propria interpretazione del ruolo. Nel Milan il “materiale umano” è sempre stato fra i migliori. Comunque per me non è un peso sapere di dover “produrre” altri giocatori. E’ la mia missione, la pressione non la sento.Ci sono cose in cui crediamo molto. Per esempio dagli U14agli U17 in ogni allenamento togliamo i ragazzi mezzora agli allenatori per farli lavorare col resto dello staff per reparti, e singolarmente. Anche come tecnica individuale. Poi stiamo implementando i supporti video, che spediamo ai ragazzi.In pratica sono lezioni personalizzate a casa. Ma ho anche un’altra idea che mi alletta. Negli anni mi piacerebbe anche riuscire a formare in casa gli allenatori".

Magari sbaglio ma mi sembra di ricordare che il Milan è stato tra i primi club europei ad usare il CogiTraining.
Innovativo e interessantissimo.
In Belgio e sempre più diffuso. I giovani del Anderlecht avevano addirittura battuto tutti i migliori club europei tra cui il Barca.
 
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