Ancora Rabiot:"nessun dubbio sul progetto Milan. Allegri...".

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Ancora Rabiot, questa volta a DAZN:

Sei arrivato a 24 ore dalla fine del mercato, ci racconti com’è andata la trattativa?

“Ho parlato con il mister mentre mia mamma parlava con il Direttore. Si è fatto tutto velocemente per chiudere, era l’ultimo giorno. Sono andato a Parigi per la Nazionale, ho fatto lì le visite ed ho firmato lì. Poi dopo la Nazionale sono venuto subito qua”.

La prima persona che ti ha chiamato è stato Allegri, giusto?

“Il mister mi chiamava quest’estate anche prima di essere al Milan. Abbiamo questo rapporto. Quando lui è arrivato al Milan voleva sapere della mia situazione”.

Cosa ti ha fatto scegliere il Milan?

“È un grandissimo club con una storia pazzesca, è uno dei migliori club al mondo. Non è stato difficile scegliere il Milan. Poi mi ha convinto anche il mister, è vero, a venire qua”.

Cosa ti ha detto per convincerti?

“Che c’era un progetto importante, su due-tre-quattro anni: bisogna avere giocatori forti per tornare in Champions, lottare per il campionato e fare grandi cose. Mi ha subito interessato e quindi si è fatto tutto velocemente. Non ho avuto il tempo di pensarci. Giocare per il Milan, indossare questa maglia, è qualcosa di importante. Poi conosco l’Italia, mi sono trovato bene prima. È bello tornare qua a giocare”.

Ti mancava l’Italia?

“Sì. Ho fatto 5 anni in Italia, mi sono trovato bene, mi piace vivere qua, la gente che c’è. Anche il calcio, ha un’importanza qua… Per tutto questo sentivo la mancanza”.

Chi ti ha accolto ieri per primo a Milanello?

“Ho visto tutto lo staff, ho visto Alberto (Marangon, ndr). Poi ho visto il mister e i giocatori. Conosco bene tutto lo staff che lavora col mister, erano tutti molto contenti. È stato emozionante”.

Com’è stato ritrovare qua Maignan? Ha contribuito al tuo arrivo al Milan?


“Anche lui quando ha sentito le voci di mercato mi ha chiamato subito per dirmi “Vieni al Milan”. Ma già da qualche anno mi dice di venire al Milan. Quando è stato più concreto mi ha chiesto se poteva fare qualcosa per aiutarmi, se avevo bisogno di sapere qualcosa. È un amico che conosco da anni. Al PSG non abbiamo avuto l’opportunità di giocare insieme perché lui è andato via subito quindi giocarci insieme così mi fa piacere”.

Chi è il più felice dei due?

“Lui è felice di avermi qua, di aver ritrovato anche Nkunku: anche lui è cresciuto nel Settore Giovanile del PSG. Anche ritrovare francesi nello spogliatoio per lui è bello. Ma anche io sono contento di essere qua”.

Giocare accanto a Modric che significato ha per te?

“È una leggenda del calcio. Ha fatto tante cose belle, ha vinto il Pallone d’Oro… Da quello che ho saputo e ho visto già ieri è una grande persona. Poi in campo è un giocatore straordinario. Giocare con lui sarà bello. Spero di poter fare grandi cose con lui. In generale penso che abbiamo una bella squadra, un mix di giocatori giovani e d’esperienza”.

La prossima partita sarà contro il Bologna, ma il pensiero va a Juve-Milan. Ti sei immaginato come sarà il ritorno allo Stadium?

“È vero che ho fatto cinque anni alla Juventus e per me è stata una parte importante della mia carriera. Anche per questo ho un bel ricordo dell’Italia. Qui ho fatto grandi cose alla Juve, ma adesso sono un giocatore del Milan. Non voglio dimenticare il passato, perché è importante, ma adesso devo concentrarmi sul Milan. Su quello che devo fare per aiutare la squadra e il club. Poi è chiaro che sarà emozionante tornare a giocare contro la Juventus, che rimane parte della mia vita e della mia carriera”.

Avevi sofferto l’esonero di Allegri e non lo avevi nascosto. Vi eravate fatti una sorta di promessa sul tornare a lavorare insieme?

“Non abbiamo mai parlato del futuro dopo l’esperienza alla Juventus, ma ci siamo sempre sentiti. Lui va spesso a Monaco e abbiamo avuto la possibilità di vederci. Io mi sono sempre trovato molto bene con lui, ci capiamo e abbiamo la stessa mentalità e ambizione. Vogliamo vincere, fare le cose per bene e io mi ritrovo molto nella sua visione. La sua presenza qua è stata molto importante per far si che io venissi qua. Ma prima viene il club, che è grandissimo. Le due cose, insieme, hanno influito sul mio arrivo qui”.

Dove può arrivare questo gruppo secondo te?

“È un gruppo forte. C’è un bel mix tra giocatori giovani ed esperti, ma sicuramente c’è molto talento. Dove potremo arrivare? Questo non lo posso sapere adesso. Dobbiamo conoscerci ancora meglio e dare qualcosa nello spogliatoio. Ci sono stati tanti cambi a livello di giocatori e dobbiamo ricreare qualcosa a livello di spogliatoio. Ma ci sono qualità e ambizione. Dobbiamo giocare le partite bene, vincere e trovare la giusta confidenza. Poi, a febbraio-marzo, vedremo dove saremo per dire quelli che potranno essere degli obiettivi reali. Adesso dobbiamo concentrarci sul presente e vincere più partite possibili”.

Dai tifosi come ti sei sentito accolto?

“Mi hanno accolto bene. Non è stato come a Marsiglia, dove c’erano molti tifosi. Ho avuto una bella impressione anche del personale del club. Sono stati tutti molto carini con me. Si sente che qui c’è una famiglia e per un giocatore è importante sentire questo tipo di calore”.

Il primo anno che arrivi alla Juve vinci lo scudetto. Non è che anche quest’anno…

“Vorrei vincerlo anche con il Milan. Il primo anno è vero che abbiamo vinto lo scudetto alla Juve, ma non abbiamo potuto festeggiarlo come avremmo voluto a causa del covid. È chiaro che mi piacerebbe rivincerlo qui al Milan e farò di tutto per arrivarci”.

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Sei arrivato a 24 ore dalla fine del mercato, ci racconti com’è andata la trattativa?

“Ho parlato con il mister mentre mia mamma parlava con il Direttore. Si è fatto tutto velocemente per chiudere, era l’ultimo giorno. Sono andato a Parigi per la Nazionale, ho fatto lì le visite ed ho firmato lì. Poi dopo la Nazionale sono venuto subito qua”.

La prima persona che ti ha chiamato è stato Allegri, giusto?

“Il mister mi chiamava quest’estate anche prima di essere al Milan. Abbiamo questo rapporto. Quando lui è arrivato al Milan voleva sapere della mia situazione”.

Cosa ti ha fatto scegliere il Milan?

“È un grandissimo club con una storia pazzesca, è uno dei migliori club al mondo. Non è stato difficile scegliere il Milan. Poi mi ha convinto anche il mister, è vero, a venire qua”.

Cosa ti ha detto per convincerti?

“Che c’era un progetto importante, su due-tre-quattro anni: bisogna avere giocatori forti per tornare in Champions, lottare per il campionato e fare grandi cose. Mi ha subito interessato e quindi si è fatto tutto velocemente. Non ho avuto il tempo di pensarci. Giocare per il Milan, indossare questa maglia, è qualcosa di importante. Poi conosco l’Italia, mi sono trovato bene prima. È bello tornare qua a giocare”.

Ti mancava l’Italia?

“Sì. Ho fatto 5 anni in Italia, mi sono trovato bene, mi piace vivere qua, la gente che c’è. Anche il calcio, ha un’importanza qua… Per tutto questo sentivo la mancanza”.

Chi ti ha accolto ieri per primo a Milanello?

“Ho visto tutto lo staff, ho visto Alberto (Marangon, ndr). Poi ho visto il mister e i giocatori. Conosco bene tutto lo staff che lavora col mister, erano tutti molto contenti. È stato emozionante”.

Com’è stato ritrovare qua Maignan? Ha contribuito al tuo arrivo al Milan?


“Anche lui quando ha sentito le voci di mercato mi ha chiamato subito per dirmi “Vieni al Milan”. Ma già da qualche anno mi dice di venire al Milan. Quando è stato più concreto mi ha chiesto se poteva fare qualcosa per aiutarmi, se avevo bisogno di sapere qualcosa. È un amico che conosco da anni. Al PSG non abbiamo avuto l’opportunità di giocare insieme perché lui è andato via subito quindi giocarci insieme così mi fa piacere”.

Chi è il più felice dei due?

“Lui è felice di avermi qua, di aver ritrovato anche Nkunku: anche lui è cresciuto nel Settore Giovanile del PSG. Anche ritrovare francesi nello spogliatoio per lui è bello. Ma anche io sono contento di essere qua”.

Giocare accanto a Modric che significato ha per te?

“È una leggenda del calcio. Ha fatto tante cose belle, ha vinto il Pallone d’Oro… Da quello che ho saputo e ho visto già ieri è una grande persona. Poi in campo è un giocatore straordinario. Giocare con lui sarà bello. Spero di poter fare grandi cose con lui. In generale penso che abbiamo una bella squadra, un mix di giocatori giovani e d’esperienza”.

La prossima partita sarà contro il Bologna, ma il pensiero va a Juve-Milan. Ti sei immaginato come sarà il ritorno allo Stadium?

“È vero che ho fatto cinque anni alla Juventus e per me è stata una parte importante della mia carriera. Anche per questo ho un bel ricordo dell’Italia. Qui ho fatto grandi cose alla Juve, ma adesso sono un giocatore del Milan. Non voglio dimenticare il passato, perché è importante, ma adesso devo concentrarmi sul Milan. Su quello che devo fare per aiutare la squadra e il club. Poi è chiaro che sarà emozionante tornare a giocare contro la Juventus, che rimane parte della mia vita e della mia carriera”.

Avevi sofferto l’esonero di Allegri e non lo avevi nascosto. Vi eravate fatti una sorta di promessa sul tornare a lavorare insieme?

“Non abbiamo mai parlato del futuro dopo l’esperienza alla Juventus, ma ci siamo sempre sentiti. Lui va spesso a Monaco e abbiamo avuto la possibilità di vederci. Io mi sono sempre trovato molto bene con lui, ci capiamo e abbiamo la stessa mentalità e ambizione. Vogliamo vincere, fare le cose per bene e io mi ritrovo molto nella sua visione. La sua presenza qua è stata molto importante per far si che io venissi qua. Ma prima viene il club, che è grandissimo. Le due cose, insieme, hanno influito sul mio arrivo qui”.

Dove può arrivare questo gruppo secondo te?

“È un gruppo forte. C’è un bel mix tra giocatori giovani ed esperti, ma sicuramente c’è molto talento. Dove potremo arrivare? Questo non lo posso sapere adesso. Dobbiamo conoscerci ancora meglio e dare qualcosa nello spogliatoio. Ci sono stati tanti cambi a livello di giocatori e dobbiamo ricreare qualcosa a livello di spogliatoio. Ma ci sono qualità e ambizione. Dobbiamo giocare le partite bene, vincere e trovare la giusta confidenza. Poi, a febbraio-marzo, vedremo dove saremo per dire quelli che potranno essere degli obiettivi reali. Adesso dobbiamo concentrarci sul presente e vincere più partite possibili”.

Dai tifosi come ti sei sentito accolto?

“Mi hanno accolto bene. Non è stato come a Marsiglia, dove c’erano molti tifosi. Ho avuto una bella impressione anche del personale del club. Sono stati tutti molto carini con me. Si sente che qui c’è una famiglia e per un giocatore è importante sentire questo tipo di calore”.

Il primo anno che arrivi alla Juve vinci lo scudetto. Non è che anche quest’anno…

“Vorrei vincerlo anche con il Milan. Il primo anno è vero che abbiamo vinto lo scudetto alla Juve, ma non abbiamo potuto festeggiarlo come avremmo voluto a causa del covid. È chiaro che mi piacerebbe rivincerlo qui al Milan e farò di tutto per arrivarci”.
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