Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. . Dovresti aggiornarlo oppure usarne uno alternativo, moderno e sicuro.
Ancora la Curva Sud: "il Milan non vi appartiene".
Ancora un duro attacco alla società da parte del tifo organizzato del Milan, che questa volta ha utilizzato i propri canali social per divulgare un comunicato ufficiale di protesta:
"Noi tifosi, noi cuore pulsante di una storia centenaria, vi diciamo basta! Ci rivolgiamo a Paolo Scaroni, Giorgio Furlani, Zlatan Ibrahimovic, Gerry Cardinale e alla Elliott Management Corporation per dirvi che non saranno le scelte, discutibili, delle ultime ore a fermarci.
Abbiamo sopportato anni di promesse disattese, strategie opache e decisioni che hanno messo in secondo piano la dignità e l'identità del nostro club. Abbiamo visto il Milan ridotto a un asset da gestire, anziché a una passione da onorare. Il nostro orgoglio non è quotato in borsa, non si calcola in margini di profitto.
A Giorgio Furlani chiediamo conto di una gestione distante dalla realtà che non considera mai quello che dovrebbe essere il vostro unico impegno e core business: il campo. Il Milan non è solo bilanci e plusvalenze. Il Milan è un bene comune, il nostro, fatto di ambizione, visione e valori. Ci avete calpestato e tradito.
A Gerry Cardinale e RedBird, diciamo che il calcio non è lo show business che lui pensa dove tutto si compra e si vende. E' identità, cultura e appartenenza. I vostri presunti investimenti, che dovevano rilanciare il club, hanno invece lasciato spazio a scelte confuse e ad una strategia priva di trasparenza. Non staremo qui a vedervi speculare sulla nostra storia.
Alla Elliott Management, nel caso con la sua presenza nel CDA avesse ancora voce in capitolo nel club, ricordiamo che il Milan non è una pedina finanziaria da piazzare nei fondi d'investimento, né una vacca da mungere per anni. E' una fede che non si svende.
Il Milan non vi appartiene: il Milan appartiene alla sua gente, gente come Paolo Maldini.
Abbiamo capito che vorreste soppiantarci con dei clienti. Noi non saremo spettatori passivi. Se questa è la sfida l'abbiamo appena accetta. Non avete capito cosa significhi "casciavit" e ora lo scoprirete. Saremo implacabili.
Ancora un duro attacco alla società da parte del tifo organizzato del Milan, che questa volta ha utilizzato i propri canali social per divulgare un comunicato ufficiale di protesta:
"Noi tifosi, noi cuore pulsante di una storia centenaria, vi diciamo basta! Ci rivolgiamo a Paolo Scaroni, Giorgio Furlani, Zlatan Ibrahimovic, Gerry Cardinale e alla Elliott Management Corporation per dirvi che non saranno le scelte, discutibili, delle ultime ore a fermarci.
Abbiamo sopportato anni di promesse disattese, strategie opache e decisioni che hanno messo in secondo piano la dignità e l'identità del nostro club. Abbiamo visto il Milan ridotto a un asset da gestire, anziché a una passione da onorare. Il nostro orgoglio non è quotato in borsa, non si calcola in margini di profitto.
A Giorgio Furlani chiediamo conto di una gestione distante dalla realtà che non considera mai quello che dovrebbe essere il vostro unico impegno e core business: il campo. Il Milan non è solo bilanci e plusvalenze. Il Milan è un bene comune, il nostro, fatto di ambizione, visione e valori. Ci avete calpestato e tradito.
A Gerry Cardinale e RedBird, diciamo che il calcio non è lo show business che lui pensa dove tutto si compra e si vende. E' identità, cultura e appartenenza. I vostri presunti investimenti, che dovevano rilanciare il club, hanno invece lasciato spazio a scelte confuse e ad una strategia priva di trasparenza. Non staremo qui a vedervi speculare sulla nostra storia.
Alla Elliott Management, nel caso con la sua presenza nel CDA avesse ancora voce in capitolo nel club, ricordiamo che il Milan non è una pedina finanziaria da piazzare nei fondi d'investimento, né una vacca da mungere per anni. E' una fede che non si svende.
Il Milan non vi appartiene: il Milan appartiene alla sua gente, gente come Paolo Maldini.
Abbiamo capito che vorreste soppiantarci con dei clienti. Noi non saremo spettatori passivi. Se questa è la sfida l'abbiamo appena accetta. Non avete capito cosa significhi "casciavit" e ora lo scoprirete. Saremo implacabili.
Finora abbiamo visto retromarce o contestazioni tiepide. In altre occasioni infatti non mi sarei fidato di questa contestazione, se non fosse che c'è un elemento che rispetto al passato segna un cambiamento quasi epocale: la difesa e l'elogio a Paolo Maldini.
E come se avessero raggiunto un punto di non ritorno.
Beh, venerdì qualcosa di molesto per i cialtroni in dirigenza c’è stato. Io mi siedo vicino a loro e l’ambiente, per la prima volta, era brutto. Vicino a me c’era una turista cinese che era molto sorpresa e direi a disagio per l’ambiente teso e di contestazione. Non è stata un esperienza gradevole per i turisti, questo a Cardinale fa male
Perchè evidentemente Maldini aveva cominciato a fare pressione sulla dirigenza per alzare l'asticella e la convivenza con Furlani era diventata insostenibile. Il processo di mediocrizzazione preteso dalla proprietà ha avuto come conseguenza diretta il cambiamento dell'area tecnica.
Dall'intervista di Boban emerge come già quando c'era il croato Maldini e Zvone cercavano di lottare contro la proprietà perchè il Milan facesse i giusti investimenti. Furlani prima ha spezzato la corda con Boban, poi con Maldini e ora gli è caduta la maschera non essendoci altri parafulmini in grado di accollarsi la colpa al posto suo.