Quindi, secondo te, quando io uscivo la sera, ero terrorizzato e mi guardavo le spalle dalla P2 (che diamine c'entra con la criminalità di tutti i giorni) e da un possibile rapimento delle brigate rosse.
No, credimi, non lo ero.
Puoi replicare dicendo che magari potevi essere uno sfortunato passeggero quando si verificò l'eplosione alla stazione a Bologna, ma io potrei dirti che sarei stato altrettanto sfortunato a percorrere il viadotto a Genova, allora.
Sono episodi eccezionali e locali che non rientrano nella vita di tutti i giorni, statisticamente. Quelle deviazioni colpivano in modo selettivo e particolare, ripeto, salvo eccezioni molto limitate, e tenerne conto per il normale tran-tran del comune cittadino mi sembra molto discutibile.
Il 99.9% della gente non era terrorizzato da quelle robe, fino al punto di non condurre una normale vita sociale, fidati.
Non so dove tu vivessi in quel periodo.
Però lo scontro permanente fra rossi e neri, chiamiamoli così, non si concretava solo nel brigatismo e stragismo. Quelli erano casi eclatanti che facevano notizia sui telegiornali nazionali. C'erano tensioni minori e striscianti.
Se veniva indetto un comizio del MSI in un piccolo Comune lombardo democristianissimo, si palesava il contro picchetto di Democrazia Proletaria e compagni vari per contestarli e non farli parlare.
E ci volevano I Carabinieri per tenerli separati.
Ma erano cinque carabinieri in croce di una stazione territoriale remota, in giro con un pulmino 850 scassato ed un alfone strachilometrato.
In quel Comune MSI e DP probabilmente non facevano il 3% neanche sommando i propri consensi. Erano zero rappresentativi, ma si scontravano e se tu ti trovavi in piazza un po' ti impressionavi e per un po' non ci tornavi.
I movimenti eversivi si finanziavano con rapine sul territorio, spesso uscivano in provincia perché i bersagli erano meno presidiati. Ma c'erano anche la malavita comune, i primi taglieggiatori in trasferta, quella gran genialata del confino al Nord per i mafiosi, i rapimenti per estorsione.
Banche e gioiellerie rapinate.
Se anche lì prendevano, al processo era meglio non testimoniare e pagare la ammenda (se tenevi famiglia e ci tenevi alla famiglia). C'erano delle note bande basate a Milano che scorazzavano in giro.
Nel mio Comune c'è stato un rapito dall'anonima sequestri. Un' altra situazione frequente in cui lo Stato sembrava impotente ed i mali provenire tutti da una medesima origine geografica. L'azienda di famiglia del sequestrato è poi finita male.
Ricordo quando con una certa regolarità facevano "la spaccata" della vetrina corazzata di un negozio sotto casa mia. Tremava il condominio sotto le mazzate, il proprietario usciva sul balcone a sparare, poi subiva i rimproveri dei Carabinieri per aver sparato...
Di recente ho letto pagine del giornale locale di 40 anni fa e saputo di scontri armati fra Carabinieri ed ignoti. Risoltisi con impuniti dileguamenti per ovvia disparità di forze. Tutte cose di cui ai tempi non sapevo niente. Ero impegnato nei giochi di un bambino, poi adolescente.
In periodi di manifestazioni studentesche la tensione poteva essere molto alta.
Erano gli ultimi strascichi.
Mi hanno cambiato la vita? Non credo, ero troppo piccolo. Lo hanno vissuto forse le mie sorelle maggiori.
Gli indiani metropolitani non erano certo minacciosi, ma giravano tonnellate di eroina.
Ne sono morti più per buchi di siringa che per buchi di proiettile. Ma il sottobosco del commercio di droga era molto cruento, oltre che tragico in sé. E colpiva tutti. Belli e brutti. Figli di operai e figli di borghesi.
Qualche figlio di borghese magari se la cavava in qualche comunità di recupero o veniva spedito all'estero.
Ah, si. Circolava qualche tesi complottista su questa ondata di eroina simile a quella secondo cui l'FBI la alimentò negli USA per addormentare la ribollente comunità nera.
Boh!
Io so solo una cosa.
Sono cresciuto con il giusto timore/rispetto delle persone in divisa.
Ora questa cosa sembra non esserci più.
Culturalmente puoi dare la colpa al movimento del '68 che combattè contro l'autoritarismo nella società e nelle famiglie.
Però, di questi tempi, bisogna anche riconoscere che i maggiori e peggiori protagonisti dell'aggressione diretta o indiretta a personale scolastico o ospedaliero non è culturalmente gente del PD. Al limite, possono essere vittime sociali di un PD che rispetto ad un PCI ha abbandonato le parti più povere della società a sé stesse.
Io riconosco il diritto di critica al PD solo agli ex comunisti. Poi magari gli chiederei, a questi orfanelli, se gli ultimi anni di Bertinotti e l'insistenza su questioni minori come i Vladimir Luxuria non siano state l'antipasto dell'evanescenza e dell'imborghesimento politico anche di chi lo contestava ai precursori del PD.
Per quanto riguarda l'uscita per strada ora, non mi sembra di trovare deserti in giro.
Anzi. Complici le liberalizzazioni di quel comunista di Bersani, è tutto un brulicare ed esplodere di locali, di movida. Ormai c'è solo Food & Beverage ovunque.
Capita di andare a Milano e ti trovi nuovi locali e tavolini sui marciapiedi con relativo casino in vie che sono sempre state sonnacchiose.
Idem in provincia. Ragazzini e ragazzotti fuori controllo. Urla selvagge a tutte le ore della notte. Il COVID e le restrizioni sono finite. Ora basta con le giustificazioni!
Ma se chiami i Carabinieri pensi che rispondano? Che intervengano?
Ci sono balordi che ti rapinano o ti menano? Malasuerte. Ma capitava anche con gli abitanti delle prime case popolari al nord...
... Quando poi un abitante delle case popolari si presentava col Porsche, pensa come giravano i coioni ai brianzoli ed ai bergamaschi che mettevano via i soldi per comprarsi la sospirata Golf.
È tutto marcio e può solo finire peggio.
Lotto quotidianamente contro i miei peggiori istinti razzisti. Alle superiori scrissi un tema in cui auspicavo lo sprofondamento di una parte dell'Italia perché si potesse disinfettare...
Ma se in mezzo a teorie di sostituzione etnica, Soros e compagnia bella dovessi scegliere un mio punto di reset, un punto di ripristino di un sistema andato a putt*ne, sarebbe quello in cui al nord non c'erano case popolari, dall'officina locale alle cinque del pomeriggio uscivano operai che sembravano i cloni per fisionomia e parlata di Giovanni Trapattoni, di Giovanni Lodetti.
Ognuno ha la sua identità.