Addio decreto. Rabbia Serie A. Mercato in salita.

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Non posso non notare che i più severi verso l' attuale società Ac Milan (leggitimo eh) sono anche quelli più contenti per l' abolizione del decreto crescita ( anche qui legittimo, io sono egoisticamente a favore, ma in assoluto no perché è puro dumping fiscale).

Per me vi piace soffrire.

Aspettate pure lo sceicco di sto caxxo :lol:

Perché ora rimane l' ultima speranza....
 

CS10

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Potrebbe essere una buona scusa per far cambiare idea a diversi club in merito alla superlega…
 
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vuoi fare un discorso troppo semplice di una cosa molto complessa, vanno valutati molti elementi e non è proprio il caso

ma quello che dici pero non è corretto, prima di tutto tu consideri il calcio solo per la 20 di squadre di serie A (forse), perchè la maggior parte delle squadre, anche di serie B, è composta da società che fanno fatica a raggiungere la fine dell anno fiscale (il discorso se non sono capaci devono fallire non ha senso perchè significherebbe mettere in difficolta migliaia di famiglie)

l agevolazione è per tutte le società e per tutti i datori di lavoro e la deroga per il calcio (per le società sportive) è peggiorativa, quindi non è agevolato il calcio, sono agevolati tutti e il calcio in minor quantita (50 invece che 70)

ma non voglio entrare nel concetto se è giusto o meno la parziale esenzione dei contributi per il settore sportivo perchè non ho gli elementi e i dati per poterlo dire, se si vuole discutere se questa particolare agevolazione è razionale o meno ok, si puo fare e ci sono idee contro e idee pro, ma quello che dico è che il concetto stesso che affermi 'non vedo perchè un settore debba avere agevolazioni fiscali rispetto ad altri', questo è un concetto non accettabile, tutti i settori economici hanno peculiarità che vanno valutate e incentivate (che è il senso delle agevolazioni) o limitate (che è il senso delle sanzioni), regolare tutto allo stesso modo è un suicidio economico

sono di opinione totalmente opposta. Meno politicanti e Stato e meglio è. Poche regole, uguali e chiare per tutti. I settori non vanno trattati diversamente, oggi abbiamo migliaia e migliaia di bandi, deduzioni, sconti, incentivi, disincentivi che semplicemente non servono a nulla anche eprchè sono a caso e fatti da poltici, spesso non funzionano, sono one-off senza effetti duratori ecc... I due più grandi incentivi della Storia recente Italiana sono due porcherie mai viste nella storia Economica. il Bonus 110% di Conte e gli incentivi a gò gò sulle rinnovabili nel periodo 2010-2013 se non sbaglio. Entrambe con effetti peggiorativi economici senza se e senza ma e con trasferimento di ricchezza da produttiva a improduttiva soprattutto per le renewable pagate in bolletta per multi-milionari che compravano pannelli cinesi con zero rischi e zero moltiplicatore sul Pil. Porcherie cosmiche. I politicanti, quando hanno un tesoretto, dovrebbero semplicemente tagliare le imposte per tutti. (p.s. non prendere queste parole alla lettera, so benissimo che servono misure di emergenza, o incentivi in alcuni casi, ma dovrebbero essere limitate ai minimi termini l'interventismo dello Stato, cosa che non avviene. Una macchina burocatica che continua ad ingrassarsi e darsi poteri, i risultati del socialismo italiano sono sotto gli occhi di tutti).
 

Dexter

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Secondo me è fuori dal mondo (economico) chi gioisce perché un settore darà un gettito minore e quindi meno soldi allo stato, perché questo avverrà.

Il risultato di questa mossa sarà che il campionato italiano sarà più mediocre, il Milan più scarso e lo stato incasserà meno. Mi spiegate perché un utente di questo forum dovrebbe essere contento?
Perché non puoi aspettarti che chi non ha nozioni fiscali e matematiche (chiunque non sia del settore) comprenda quanto sia sbagliato, da qualunque prospettiva la si guardi, l' abolizione del decreto.
 
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Non posso non notare che i più severi verso l' attuale società Ac Milan (leggitimo eh) sono anche quelli più contenti per l' abolizione del decreto crescita ( anche qui legittimo, io sono egoisticamente a favore, ma in assoluto no perché è puro dumping fiscale).

Per me vi piace soffrire.

Aspettate pure lo sceicco di sto caxxo :lol:

Perché ora rimane l' ultima speranza....
Mi sta più a cuore il paese che la serie A.

Tanto io da milanista ci sarei pure in serie C e se siamo da serie C dell'europa del calcio prima lo realizziamo meglio è.
Non ce l'ho con questo decreto ma con tutti i signori che da anni si accaniscono contro il morente.
Gravina è il primo, ma la lista è lunga.

Da anni si fa accanimento terapeutico per stare attaccati al treno dei grandi.
Cosa abbiamo ottenuto se non protrarre l'agonia?
Il tempo va concesso a chi lo merita, non a chi lo ruba indebitamente.

Siamo senza stadi e ci si attacca al decreto crescita per essere concorrenziali.
Per me è da idioti.
Limitati mentalmente.
 

nybreath

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sono di opinione totalmente opposta. Meno politicanti e Stato e meglio è. Poche regole, uguali e chiare per tutti. I settori non vanno trattati diversamente, oggi abbiamo migliaia e migliaia di bandi, deduzioni, sconti, incentivi, disincentivi che semplicemente non servono a nulla anche eprchè sono a caso e fatti da poltici, spesso non funzionano, sono one-off senza effetti duratori ecc... I due più grandi incentivi della Storia recente Italiana sono due porcherie mai viste nella storia Economica. il Bonus 110% di Conte e gli incentivi a gò gò sulle rinnovabili nel periodo 2010-2013 se non sbaglio. Entrambe con effetti peggiorativi economici senza se e senza ma e con trasferimento di ricchezza da produttiva a improduttiva soprattutto per le renewable pagate in bolletta per multi-milionari che compravano pannelli cinesi con zero rischi e zero moltiplicatore sul Pil. Porcherie cosmiche. I politicanti, quando hanno un tesoretto, dovrebbero semplicemente tagliare le imposte per tutti. (p.s. non prendere queste parole alla lettera, so benissimo che servono misure di emergenza, o incentivi in alcuni casi, ma dovrebbero essere limitate ai minimi termini l'interventismo dello Stato, cosa che non avviene. Una macchina burocatica che continua ad ingrassarsi e darsi poteri, i risultati del socialismo italiano sono sotto gli occhi di tutti).

Sono d accordo che ci sono troppe leggi norme disposizioni, e sono d accordo che alcune sono porcate, come appunto il 110%, sono d accordo su poche regole uguali e chiare per tutte, ma non sono d accordo sulla trattazione di situazioni difformi in modo uniforme, fortunatamente il principio di uguaglianza formale è morto decenni e decenni fa e la nostra costituzione porta avanti il principio di uguaglianza sostanziale. Ripeto che se vuoi trattare settori economici diversi in modo uniforme distruggi il mercato, non aiuti chi sta nelle situazioni peggiori e molto semplicemente è iniquo. Non si possono portare gli estremi e le situazioni patologiche a principio di consuetudine e pretendere da questi di dedurne una regola. Trattare situazioni diverse in modo uguale è la più grande ingiustizia che puoi fare, in ogni campo, giuridico, economico, etcetc. è un concetto che esisteva, aveva conseguenze negative, ed è morto, ritornare a quelle situazioni non ha senso.
 

Ragnet_7

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Moralmente parlando concordo ci siano delle ombre.

Ma tempo 3 anni, e lo Stato incasserà dal calcio meno di quanto incassa oggi, per tutta una serie di ovvie ragioni ( biglietteria, sponsor, merchandising, premi, diritti eccetera eccetera)

Ma in aggiunta torneremo ad essere il quarto campionato del mondo dopo essere arrivati con estrema fatica ad essere il secondo
Scusami ma chi se ne frega?

Il governo deve fare l'Interesse dei cittadini non del campionato di Serie A.

Anche perché ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che un settore si adatta ai vari bonus e porcate che vengono elargite che vanno a modificare il libero mercato. Se il calcio non è in grado di stare in piedi con le regole di libero mercato saltasse per aria e amen.

Se mio padre non fa qualcosa per star al passo deve chiudere il negozietto. Se arriva Amazon e distrugge i piccoli commercianti pazienza, é cosi che abbiamo disegnato il mondo globalizzato. Non significa che dobbiamo restare indietro e fermare il progresso, che tanto prima o poi cmq si prende il suo spazio.

Si adattassero in qualche modo e se non ci riescono il calcio italiano morirà e tornerà forse a qualcosa di più sano e competitivo sul campo di calcio, dove chi programma meglio e organizza il lavoro guardando avanti vince.
 

malos

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La GDS in edicola sullo stop al decreto crescita, anche per il mondo del calcio, sulla rabbia dei club di Serie A e sul mercato che si fa in salita.

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Giusto era una porcata. Che inizino a svecchiare un paese moribondo invece, per quello che riguarda il calcio inizino con gli stadi.
Per i nostri geni invece scusa già pronta per vendere il vendibile.
 
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