Su questo la vediamo diversamente, per me la moglie in questione è la dirigenza, non il Milan e per me la differenza è notevole. Se ami il Milan non puoi sperare vada male e per il tuo "grande" amore si segue/guarda/tifa nella buona e cattiva sorte.
La dirigenza è come la suocera, va combattuta costantemente, ma è cosa diversa dal tuo amore. Se ti allontani non ami veramente, se no lotti. E con lotti intendo che fai sentire la tua voce costantemente ribadendo ciò che non va, ovviamente se invece ti fai andare bene tutto non va bene.
Ripeto, mia personalissima opinione, lungi da me dare patenti di tifo
Ma non si tratta di dare patenti di tifo, ho anzi specificato che pretendo il confronto sia pacifico e costruttivo, stavo solo discutendo con te proprio sulla parafrasi del paragone.
Che la maglia vada amata e la squadra tifata sempre io credo siamo tutti d'accordo perché sono 2 comandamenti del calcio.
Ma se la proprietà vuole usare il club per fine speculativi e lo fa per fotttere il tifoso ?
Come se ne esce ?
Io dico si rischia di essere vittime e complici al tempo stesso.
Contrariamente, si accetta la nuova condizione di consumatore anziché di tifoso e si sposa il cambiamento.
Ho specificato io stesso che allontanandosi si fa sul breve periodo il male del Milan ma forse si accelera sulla liberazione.
E attenzione che nessuno pretende l'emiro, mi basterebbe una gestione ambiziosa e a dimensione di tifoso.
Oggi la gestione è anonima e insulsa.