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Pubblicato un libero su Max Allegri dal titolo, "A Corto Muso" di Giuseppe Alberto Falci. Il testo ripercorre la carriera del tecnico toscato.
Nel 1997, Allegri, ancora calciatore del Padova, si distinse per una sfuriata contro la stampa locale, criticando l'eccessiva polemica contro la squadra. Questo carattere "livornese", un mix di guasconeria e anarchismo, non faceva presagire la nascita di un "allenatore istituzionale".
La sua carriera da allenatore inizia dal basso (Aglianese, Spal, Grosseto, ecc.), fino al grande salto al Cagliari. È lì che l'intuito di Adriano Galliani lo individua: il dirigente rossonero gli riconosce il phisique du rôle per arrivare al Milan. Galliani prepara Allegri alla grande occasione, istruendolo sulle preferenze del presidente Silvio Berlusconi, che desiderava un gioco con il trequartista e l'esaltazione dei giocatori di qualità.
L'incontro con Berlusconi avviene nella residenza di Arcore, ma la prima conferenza stampa del "nuovo tecnico" si trasforma in un monologo del Cavaliere, che lo presenta come un "bel ragazzo". Allegri si trova in un ruolo di semplice ascoltatore, tanto che Galliani deve riconvocare i giornalisti il giorno dopo per una presentazione più appropriata.
Nonostante le premesse difficili e le "frecciate" di Berlusconi (come quella sul pettinarsi nel 2010), Allegri vince lo Scudetto al primo anno. Il suo primo mandato al Milan (durato tre anni e mezzo) viene paragonato a un esecutivo gestito con una maggioranza difficile, con il "partito dominante" (Berlusconi) che faceva le pulci al "premier" (Allegri). La sua successiva, inaspettata, ricomparsa sulla panchina rossonera è vista come un'attrazione reciproca mai del tutto sopita.
Nel 1997, Allegri, ancora calciatore del Padova, si distinse per una sfuriata contro la stampa locale, criticando l'eccessiva polemica contro la squadra. Questo carattere "livornese", un mix di guasconeria e anarchismo, non faceva presagire la nascita di un "allenatore istituzionale".
La sua carriera da allenatore inizia dal basso (Aglianese, Spal, Grosseto, ecc.), fino al grande salto al Cagliari. È lì che l'intuito di Adriano Galliani lo individua: il dirigente rossonero gli riconosce il phisique du rôle per arrivare al Milan. Galliani prepara Allegri alla grande occasione, istruendolo sulle preferenze del presidente Silvio Berlusconi, che desiderava un gioco con il trequartista e l'esaltazione dei giocatori di qualità.
L'incontro con Berlusconi avviene nella residenza di Arcore, ma la prima conferenza stampa del "nuovo tecnico" si trasforma in un monologo del Cavaliere, che lo presenta come un "bel ragazzo". Allegri si trova in un ruolo di semplice ascoltatore, tanto che Galliani deve riconvocare i giornalisti il giorno dopo per una presentazione più appropriata.
Nonostante le premesse difficili e le "frecciate" di Berlusconi (come quella sul pettinarsi nel 2010), Allegri vince lo Scudetto al primo anno. Il suo primo mandato al Milan (durato tre anni e mezzo) viene paragonato a un esecutivo gestito con una maggioranza difficile, con il "partito dominante" (Berlusconi) che faceva le pulci al "premier" (Allegri). La sua successiva, inaspettata, ricomparsa sulla panchina rossonera è vista come un'attrazione reciproca mai del tutto sopita.
