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A generare ulteriori interrogativi su 3I/ATLAS è il comportamento anomalo della coda dell'oggetto, che sembra sfidare le normali leggi della gravità. Inizialmente, a luglio, la coda appariva come un'"anti-coda" puntata verso il Sole; le più recenti osservazioni, tuttavia, indicano che la sua direzione è cambiata e ora è orientata in senso opposto al Sole.
Il solito astronomo di Harvard, Abraham Avi Loeb, ha interpretato questa variazione direzionale come una possibile prova che l'oggetto interstellare sia in realtà una nave spaziale aliena.
Inoltre, il Daily Mail riporta che 3I/ATLAS sarebbe stato classificato come il primo oggetto interstellare incluso nella lista delle minacce monitorate nell'ambito del programma di difesa planetaria, tradizionalmente focalizzato sugli oggetti vicini alla Terra. Quando il quotidiano britannico ha tentato di ottenere una conferma, la NASA ha risposto che l'intero programma era "attualmente chiuso" a causa dello shut-down, rifiutando di fornire ulteriori dettagli.
Nonostante il parziale blocco operativo della NASA (shut-down), il Minor Planet Center (MPC) ha lanciato ufficialmente una campagna di osservazione internazionale per studiare l'enigmatico oggetto interstellare 3I/ATLAS (C/2025 N1).
L'iniziativa, annunciata il 21 ottobre 2025, si concentrerà sulla misurazione precisa della sua traiettoria tra il 27 novembre 2025 e il 27 gennaio 2026.
L'osservazione intensiva è necessaria perché 3I/ATLAS si comporta come una cometa proveniente dallo spazio profondo (con coma e code), rendendo estremamente difficile prevedere la sua orbita e mascherando il suo nucleo solido.
Questa campagna ha un duplice obiettivo:
Raccogliere dati cruciali sul corpo celeste interstellare.
Fungere da "prova generale" globale per la comunità scientifica, affinando tecniche e protocolli di monitoraggio in vista di futuri oggetti vicini alla Terra, inclusi quelli potenzialmente pericolosi.
È notevole come il MPC, pur essendo finanziato dalla NASA, continui a operare grazie alla gestione dello Smithsonian Astrophysical Observatory e della International Astronomical Union. Questo evidenzia che alcune funzioni essenziali di sicurezza spaziale (come il monitoraggio di oggetti spaziali) rimangono attive anche durante i periodi di sospensione delle attività ordinarie della NASA.
L'iniziativa è aperta a professionisti e amatori, che devono registrarsi entro il 7 novembre e partecipare a un workshop virtuale il 10 novembre per standardizzare le tecniche di misurazione, contribuendo così a migliorare la capacità di risposta globale per la difesa planetaria.
Il solito astronomo di Harvard, Abraham Avi Loeb, ha interpretato questa variazione direzionale come una possibile prova che l'oggetto interstellare sia in realtà una nave spaziale aliena.
Inoltre, il Daily Mail riporta che 3I/ATLAS sarebbe stato classificato come il primo oggetto interstellare incluso nella lista delle minacce monitorate nell'ambito del programma di difesa planetaria, tradizionalmente focalizzato sugli oggetti vicini alla Terra. Quando il quotidiano britannico ha tentato di ottenere una conferma, la NASA ha risposto che l'intero programma era "attualmente chiuso" a causa dello shut-down, rifiutando di fornire ulteriori dettagli.
Nonostante il parziale blocco operativo della NASA (shut-down), il Minor Planet Center (MPC) ha lanciato ufficialmente una campagna di osservazione internazionale per studiare l'enigmatico oggetto interstellare 3I/ATLAS (C/2025 N1).
L'iniziativa, annunciata il 21 ottobre 2025, si concentrerà sulla misurazione precisa della sua traiettoria tra il 27 novembre 2025 e il 27 gennaio 2026.
L'osservazione intensiva è necessaria perché 3I/ATLAS si comporta come una cometa proveniente dallo spazio profondo (con coma e code), rendendo estremamente difficile prevedere la sua orbita e mascherando il suo nucleo solido.
Questa campagna ha un duplice obiettivo:
Raccogliere dati cruciali sul corpo celeste interstellare.
Fungere da "prova generale" globale per la comunità scientifica, affinando tecniche e protocolli di monitoraggio in vista di futuri oggetti vicini alla Terra, inclusi quelli potenzialmente pericolosi.
È notevole come il MPC, pur essendo finanziato dalla NASA, continui a operare grazie alla gestione dello Smithsonian Astrophysical Observatory e della International Astronomical Union. Questo evidenzia che alcune funzioni essenziali di sicurezza spaziale (come il monitoraggio di oggetti spaziali) rimangono attive anche durante i periodi di sospensione delle attività ordinarie della NASA.
L'iniziativa è aperta a professionisti e amatori, che devono registrarsi entro il 7 novembre e partecipare a un workshop virtuale il 10 novembre per standardizzare le tecniche di misurazione, contribuendo così a migliorare la capacità di risposta globale per la difesa planetaria.

