Le balle stanno a zero. Siamo nella pidocchiosa Serie A di questi anni, non in Premier o nella vecchia Serie A nella quale la Lazzie di Nesta, Crespo, Stankovic, Peruzzi e Mihailovic arrivava sesta e il Milan di Serginho, Maldini, Costacurta, Pirlo, Gattuso, Rui Costa, Shevchenko e Inzaghi arrivava quarto alla penultima giornata ribaltando una partita al Bentegodi contro il Verona.
In questa Serie A non servono grandi giocatori per arrivare tra le prime quattro, lo dimostrano Atalanta e Lazio. La stessa Inda che come rosa qui è la seconda forza in Premier farebbe molta fatica ad arrivare in EL.
Quindi non ci sono scuse, anche perché abbiamo un budget superiore a chiunque tranne Inter e Juve. Rangnick avrà un anno di rodaggio, nel quale comunque gli sarà chiesto di fare una stagione dignitosa ( che certamente non significa essere a -15 dal quarto posto a fine Dicembre come quest’anno) e di lottare per il quarto posto, mentre nel 21/22 dovrà raggiungerlo senza se e senza ma di sorta.
Di scuse ne ha zero, se ci riescono squadre come Lazio, Atalanta e temo proprio il Napoli (che avrà un budget ridotto causa assenza dalla CL ma temo proprio che sarà competitivo) il Milan deve riuscirci, punto e stop. È stato preso per la capacità di creare squadre competitive con budget non stratosferici e spesso inferiori alle rivali, qui non avrà un budget stratosferico ma di sicuro l’avrà più che sufficiente per sverniciare, in due stagioni, le romane, la Dopatalanta e il Nabbule ridimensionato di Deficientiis.
Appunto. Rangnick è arrivato al Lipsia nel 2015/2016 che il Lipsia era in B, li ha lasciati a fine stagione scorsa e ora sono ai quarti di Champions.
Qui parte da una situazione molto migliore.