Uppo questo topic perché stasera ho visto una grandissima prestazione del ragazzetto del Verona entrato dopo pochi minuti, Lovato. Difensore centrale di 20 anni, ma ha fatto vedere un coraggio nel seguire l'uomo designato, Pellegrini, anche a ridosso dell'area avversaria e un'aggressività nell'anticiparlo da difensore navigato. Ha tolto anche a Mkhytarian (se non ricordo male) la possibilità di calciare a rete da pochi metri in area con un intervento in scivolata impressionante. A ciò uniamo il fatto che ha fatto un paio di disimpegni palla al piede nello stretto da difensore moderno. Gran bella scoperta.
Credo sia il gioco ad uomo di juric, sulle orme del maestro gasperini, a mettere in luce doti fisiche, tecniche , agonistiche degli atleti.
Ne abbiamo discusso più e più volte e sai come la penso sul tema : l'esasperazione della zona ha come trasformato il calcio in una partita a scacchi dove si bada troppo ai movimenti della squadra perdendo però il filo conduttore sul singolo.
Il gioco a uomo e la conseguente responsabilizzazione del singolo invece ci regalano un calcio d'altri tempi dove si giocano i duelli individuali, viene reso di più facile lettura lo spartito di ogni singolo atleta e , come per magia, scopriamo doti che delle volte sembravano come nascoste.
Col gioco a uomo , che viene spacciato per prettamente difensivista ma è ben vedere è da coraggiosi accettare i duelli individuali, si può vincere o perdere ma si ha sempre quella sensazione che la prestazione non sia mancata in termini qualitativi e quantitativi.
Il ragazzo che hai citato è indubbiamente interessante e sta crescendo dentro il contesto tattico migliore.
Nel settore giovanile si dovrebbe allenare e giocare sempre a uomo.
Invece oggi gli allenamenti sono 'situazionali' e vediamo il talento del singolo perdersi dentro la tattica.
Non va bene.
Ai miei ragazzi quando si perdono l'uomo o non sanno cosa fare riporto spesso la battuta del film di benigni : ' si può sapere chi minghia era che doveva fare il tacchino???'.
Ecco , nella zona non capisci mai chi deve fare il tacchino e si prendono gol senza nemmeno accorgersene, nel gioco ad uomo ciò non accade.
La confusione genera alibi ed errori, l'organizzazione semplifica il lavoro.
Il gioco ad uomo esalta la fantasia del singolo in fase di possesso e le doti dei difendenti in fase di non possesso.
E a calcio si cresce e si vince solo giocando e vincendo i duelli individuali.