Caressa:"Rangnick? Sono perplesso. I maestri stranieri in Italia..."

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Questa “chiusura” del calcio Italiano é uno dei motivi perché il nostro campionato, una volta il top del mondo, adesso fatica ad attrarre giocatori ed essere venduto all’estero.

Peró... devono imparare dagli italiani.

Forse bisognerebbe auspicare che siano gli italiani ad imparare, chissà che....

a parte che poi statisticamente parlando questo discorso degli allenatori stranieri che fanno male è una pura leggenda metropolitana. Alcuni dei più leggendari sono stati Boskov, Herrera, Nielsen. Ma tornando ai giorni nostri, tralasciando Mihailovic e Juric che sono mezzi italiani oramai, l'unico trapiantato è Fonseca che sta facendo il suo onesto campionato. Mi ricordo poi Garcia e Benitez tra gli ultimi, altri che hanno fatto i loro campionati abbastanza bene. Ok De Beur disastro. Ma questo per dire che veramente le leggende metropolitane sono dure a morire
 

IlProfessore

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Ma poi perché parla questo? Chi lo interpella? Tornasse ad urlare in telecronaca per quei 4 deresponsabilizzati che sopportano il suo starnazzare ridondante e cacofonico. Taci essere lezzoso, cerretano equestre.
 

Jino

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Trent'anni di serie A, lo scudetto l'hanno vinto Mourinho (2), Eriksen e Boskov. Quattro su trenta. I numeri dicono proprio questo, il tecnico straniero in Italia è un fallimento (quasi) annunciato.

Detto questo, oltretutto prendiamo pure il rischio di affidare ad uno straniero l'intera area tecnica. Da milanista spero di sbagliarmi, ma lo scetticismo mi sarà permesso. Con Spalletti libero davvero non riesco a capacitarmi perchè questa società non provi un progetto vincente ma continui con scommesse, dal campo alle scrivanie.
 

Lineker10

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Trent'anni di serie A, lo scudetto l'hanno vinto Mourinho (2), Eriksen e Boskov. Quattro su trenta. I numeri dicono proprio questo, il tecnico straniero in Italia è un fallimento (quasi) annunciato.

Detto questo, oltretutto prendiamo pure il rischio di affidare ad uno straniero l'intera area tecnica. Da milanista spero di sbagliarmi, ma lo scetticismo mi sarà permesso. Con Spalletti libero davvero non riesco a capacitarmi perchè questa società non provi un progetto vincente ma continui con scommesse, dal campo alle scrivanie.

Statistica senza senso. È conseguenza del fatto che Milan e Juve non hanno mai avuto allenatori stranieri.

Guardando più attentamente, si può notare che quasi ogni volta che non hanno vinto Milan e Juve ha vinto una squadra con un allenatore straniero.

Detto questo, le tue perplessità ci stanno, in linea generale. A parte Spalletto che lo vedo troppo mitizzato, non da te, dal forum intendo.
 

Lineker10

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a parte che poi statisticamente parlando questo discorso degli allenatori stranieri che fanno male è una pura leggenda metropolitana. Alcuni dei più leggendari sono stati Boskov, Herrera, Nielsen. Ma tornando ai giorni nostri, tralasciando Mihailovic e Juric che sono mezzi italiani oramai, l'unico trapiantato è Fonseca che sta facendo il suo onesto campionato. Mi ricordo poi Garcia e Benitez tra gli ultimi, altri che hanno fatto i loro campionati abbastanza bene. Ok De Beur disastro. Ma questo per dire che veramente le leggende metropolitane sono dure a morire

Io seguo la Premier da una vita, qualche decennio fa gli inglesi facevano gli stessi discorsi.

Wenger per anni ha dovuto combattere con certi cliché, ogni volta che un allenatore straniero falliva partiva la stessa musica.

Oggi allenatori inglesi in Premier si contano sulle dita di una mano e allenano solo squadra di bassa classifica. Se non sbaglio, escluso Sir Alex, nessun allenatore britannico ha vinto niente negli ultimi 30 anni, forse di più. Eppure hanno fatto una guerra continua agli stranieri, e parliamo di un paese molto tollerante e aperto.

L'Italia è un paese arretrato in generale, sul piano politico, culturale non ne parliamo nemmeno. Il calcio italiano è l'istituzione più conservatrice. Il nuovo e il cambiamento, nel calcio nostrano, sono minacce gigantesche per chi ne fa parte. Non vinciamo una coppa europea da un decennio, la nazionale non va manco ai mondiali, se ci va esce ai gironi con Nuova Zelanda e Costa Rica, però non si sa in base a cosa noi italiani ci sentiamo più bravi degli altri.
 

Casnop

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Io seguo la Premier da una vita, qualche decennio fa gli inglesi facevano gli stessi discorsi.

Wenger per anni ha dovuto combattere con certi cliché, ogni volta che un allenatore straniero falliva partiva la stessa musica.

Oggi allenatori inglesi in Premier si contano sulle dita di una mano e allenano solo squadra di bassa classifica. Se non sbaglio, escluso Sir Alex, nessun allenatore britannico ha vinto niente negli ultimi 30 anni, forse di più. Eppure hanno fatto una guerra continua agli stranieri, e parliamo di un paese molto tollerante e aperto.

L'Italia è un paese arretrato in generale, sul piano politico, culturale non ne parliamo nemmeno. Il calcio italiano è l'istituzione più conservatrice. Il nuovo e il cambiamento, nel calcio nostrano, sono minacce gigantesche per chi ne fa parte. Non vinciamo una coppa europea da un decennio, la nazionale non va manco ai mondiali, se ci va esce ai gironi con Nuova Zelanda e Costa Rica, però non si sa in base a cosa noi italiani ci sentiamo più bravi degli altri.
Eccellente, Gary. :grande:
 
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Fabio Caressa a Sky su Rangnick al Milan:"Ci vuole rispetto per il lavoro che sta facendo Pioli. Auguro a Rangnick di fare bene ma ho qualche perplessità, noi siamo una realtà un po' particolare. Gli allenatori stranieri che sono venuti in Italia ad insegnare come si gioca a calcio spesso sono andati male. Quelli che hanno vinto, come Mourinho, erano diversi: erano tecnici che puntavano più sull'aspetto emozionale che su quello tattico".

Devono essere proprietà e dirigenza a credere in Rangnick, tutto il resto è noia.
Capiremo presto se il tedesco è stato scelto con logica, ambizione e coerenza o se è destinato solo ad essere il nuovo capitolo della nostra mediocrità.
Che l'ambiente sarà ostile e che gli addetti ai lavori lo massacreranno è risaputo ma questo non mi preoccupa.
Mi preoccupano le condizioni nelle quali sarà chiamato a lavorare.

Discorsi simili un anno fa li facevamo su giampaolo e i più svegli avevamo anticipato il fallimento ma motivandone tutti i passaggi tecnici e tattici e anticipando tutti i fallimenti di un mercato totalmente inadeguato.
A calcio il difficile è sempre giocare, per non giocare basta un iachini qualsiasi, ma per giocare servono lavoro, pazienza, programmazione, idee chiare.
 
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