Zelensky dal meeting di Davos:
"Impossibile negoziare, non so chi sia quel tizio che appare. Non so se Putin sia ancora vivo, forse è qualcun altro nella cerchia che decide."
Podolyak:
"La vera leadership consiste nel dare l’esempio, non nell’ammirare gli altri. Non ci sono tabù. Da Washington a Londra, da Parigi a Varsavia, si dice una cosa: l’Ucraina ha bisogno di carri armati. Carri armati: la chiave per porre fine alla guerra in modo appropriato. È ora di smettere di tremare davanti a Putin e fare il passo finale."
La Russia smentisce ogni ipotesi che Putin sia deceduto.
Zelensky fa il pagliaccio per nascondere il fatto che di carte in mano sa di non averne più molte, e che non può più fidarsi di nessuno in Ucraina.
Si vocifera che a uccidere il Ministro degli Affari Interni Monastyrsky, il vice e il suo segretario sia stato un terra-aria, come gli Stinger che gli USA forniscono all'Ucraina e che ormai, come tutti gli armamenti, viene smerciato nel mercato nero tramite il Ministero della Difesa. Mercato nero che il defunto ministro pare conoscesse molto bene, al punto da cominciare a ricattare il capo dell'intelligence Budanov, che si ritiene essere il supervisore del traffico illegale di armi, per avere una fetta di profitti. Cosa che sembra non essere piaciuta a quest'ultimo e ai suoi capi del Ministero.
Pare inoltre che Monastyrsky avesse scoperto dei affari illegali di Zelensky e che la cosa fosse arrivata alle orecchie dell'Ufficio di Presidenza.
Tra l'altro, una settimana fa Arestovych, ex dei servizi segreti ucraini che dirigeva le comunicazioni strategiche per conto del cocainomane, aveva detto che il missile esploso su un condominio di Dnepropetrovsk fosse ucraino e non russo. Pare sia stato licenziato e che da qualche giorno rientri nella lista nera di obbiettivi da uccidere di Kiev.
L'Ucraina si sta rivelando una cleptocrazia peggio dello Zaire di Mobutu.