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In filosofia, questa si chiama "fallacia del piano inclinato", ossia un ragionamento con cui si tenta di rigettare una tesi, presentando come inevitabili delle conseguenze che sono in realtà del tutto arbitrarie.Tu dimmi solo qual'è, secondo te, la soglia percentuale per la quale un insieme di persone è degno di passare dallo status di insolito/inconsueto/straordinario/diverso allo status di insieme da tutelare con una attenzione di vari ordini di grandezza superiore alla banale carne da macello della maggioranza (ho usato volutamente termini non negativi, N.D.R.).
Perché se questa soglia non esiste, allora chiunque si può inventare una ragione qualsiasi e pretendere che tutto il resto del mondo ruoti intorno a lui. Qui si corre il rischio di sovvertire tutto, dal dizionario, al modo di parlare con una persona, ai reparti di abbigliamento dei supermercati, a tutto insomma, per stare dietro a questa visione a mio parere folle.
Il fatto che ogni singolo individuo abbia il diritto di essere tutelato da qualsiasi forma di discriminazione non implica in nessun modo che tale individuo possa "pretendere che il mondo ruoti attorno a lui", men che meno sulla base di ragioni non oggettive (e, se posso permettermi, trovo bizzarra la tesi di un presunto complotto mondialista orchestrato in questo senso).
Come dice il vecchio adagio: la libertà di ognuno finisce dove inizia quella altrui. Se tutti rispettassimo davvero questo principio, non saremmo nemmeno qui a discutere.