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L.T., una 42enne italiana che vive a New York dal 2009, racconta al Corsera la sua esperienza negli Stati Uniti e di come la cultura woke abbia influenzato la sua vita.
La donna si è iscritta a un Master alla Columbia University per diventare assistente sociale, ma ha dovuto affrontare diverse difficoltà a causa della sua razza bianca. È stata esclusa da un corso sull'assistenza ai tossicodipendenti perché i non-bianchi hanno la precedenza e durante la settimana di orientamento è stata costretta a scusarsi con i compagni di corso neri per il razzismo di cui è portatrice.
Ogni due settimane deve partecipare a una riunione di "White Accountability" dove viene interrogata per farle riconoscere le sue micro-aggressioni verso i neri e chiederle un pentimento.
Esiste un lunghissimo elenco di frasi proibite, perché considerate offensive, e se cade in una di queste offese, deve dichiararlo e chiedere scusa. L.T. critica questa cultura woke perché cataloga le persone nelle categorie binarie di oppressore/oppresso e non aiuta a conoscere la realtà.
La donna ha ammesso di conoscere dei neri che si ribellano a questa dittatura ideologica e che non vogliono essere rappresentati come eterne vittime bisognose di risarcimenti.
La donna si è iscritta a un Master alla Columbia University per diventare assistente sociale, ma ha dovuto affrontare diverse difficoltà a causa della sua razza bianca. È stata esclusa da un corso sull'assistenza ai tossicodipendenti perché i non-bianchi hanno la precedenza e durante la settimana di orientamento è stata costretta a scusarsi con i compagni di corso neri per il razzismo di cui è portatrice.
Ogni due settimane deve partecipare a una riunione di "White Accountability" dove viene interrogata per farle riconoscere le sue micro-aggressioni verso i neri e chiederle un pentimento.
Esiste un lunghissimo elenco di frasi proibite, perché considerate offensive, e se cade in una di queste offese, deve dichiararlo e chiedere scusa. L.T. critica questa cultura woke perché cataloga le persone nelle categorie binarie di oppressore/oppresso e non aiuta a conoscere la realtà.
La donna ha ammesso di conoscere dei neri che si ribellano a questa dittatura ideologica e che non vogliono essere rappresentati come eterne vittime bisognose di risarcimenti.