Sprofondo Milan. Pioli: è finita. Il derby può non bastare.

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Tuttosport: De Rossi in semifinale, Pioli all’inferno. Come un anno fa, il Milan è uscito contro un’italiana (allora l’nter, stavolta la Roma) perdendo entrambe le partite. Il dato fotografa il perché Ibrahimovic, Furlani e Moncada (scesi in zona spogliatoio pure durante l’intervallo, con il Milan sotto 2-0) inquadrati dalle tv, avessero facce da funerale. A rendere tutto maledettamente più complicato il fatto che lunedì il Milan, se sconfitto, vedrà l’Inter vincere lo scudetto della seconda stella nel derby in un San Siro tutto rossonero. La squadra, al fischio finale, è stata fischiata e contestata e i giocatori hanno dovuto sorbirsi pure le “raccomandazioni” degli ultrà proprio in ottica derby. Fatto sta che ieri sera Pioli - a meno di un colpo di coda - si è giocato la possibilità di avere un futuro al Milan. La distanza siderale dall’Inter in campionato, l’eliminazione prematura dalla Champions e pure la lezione subita da De Rossi (contro Mou i rossoneri avevano vinto entrambe le gare in campionato...) sono capi d’accusa a cui risulta difficile opporre motivazioni sufficientemente convincenti a favore della permanenza.

GDS: ci sono carezze che fanno più le dei pugni. Quelle di Dybala e Pellegrini, dolcissime, hanno steso il Milan in 22 minuti. Sul primo tiro a giro, palo e gol del solito Mancini, sul secondo, palla in rete della Joya. Partita chiusa lì, anche se la Roma dal 31’ ha dovuto sopravvivere in 10 (espulso Celik). Ma l’educazione tattica ed etica di Daniele De Rossi ha permesso ai giallorossi di resistere fino alla fine, subendo solo un gol inutile (Gabbia). In minoranza, sembravano di più contro un Milan impresentabile, nel gioco e nell’animo. Alla vigilia Pioli aveva chiesto cuore e attenzione difensiva. Guardate le dormite e i pasticci di Calabria, Bennacer e Gabbia sui due gol. Come non detto. Le stelle, a partire da Leao, hanno steccato ancora. Ma anche Pioli ci ha messo del suo con un assetto cervellotico che non ha aiutato una squadra fragile che aveva bisogno di sicurezze. De Rossi invece ha azzeccato tutto, dalla carica della vigilia che ha messo in campo un manipolo di gladiatori (Bove, Paredes, Mancini…) alla gestione dell’inferiorità. Ha ricambiato la conferma del club, regalando la quarta semifinale europea consecutiva: incontrerà il Bayer Leverkusen. Le due brutte partite contro la Roma non possono invece non attirare nuvoloni sull’orizzonte di Pioli. E lunedì c’è il derby.

Sempre la GDS: per Pioli adesso si fa dura. Il derby può non bastare. Le domande allora ritornano. Perché un’altra serata così? Perché tutti i big ancora negativi in una partita importante? Perché un Milan scarico, senza idee chiare, senza grinta? E la più importante: quanto vale questo Milan? Pioli ha fatto il massimo per sfruttare la rosa? Il suo Milan per due anni è stato lontano dal primo posto in A ma i meriti storici di Pioli non possono essere cancellati: la rinascita, lo scudetto, la crescita dei giocatori, il gruppo compatto, le buone idee. Il triumvirato Furlani-Ibrahimovic-Moncada è chiamato a prendere una decisione e ora, più che mai, le possibilità di un cambio da luglio sono alte.

CorSera: il Milan esce a pezzi. ogni moneta ha due facce. Quella di De Rossi, fresco di rinnovo contrattuale, è sorridente. Quella di Pioli, al contrario, è triste. La posizione del tecnico, che due anni fa portò il Milan allo scudetto, è in bilico. Resterà fino a fine stagione ma il suo indice di gradimento è in caduta libera. Ieri ha giocato per 72’ in superiorità numerica e ne ha ricavato solo l’inutile gol di Gabbia nel finale. I giocatori, a fine gara, sono andati a rapporto dalla Curva, anche se non si potrebbe. Lunedì c’è il derby di Milano e la consacrazione definitiva dell’Inter sarebbe un altro colpo da incassare.

CorSport: un Diavolo di Roma. Milan travolto nelle due gare: ancora Mancini e poi Dybala lanciano i giallorossi in semi nale con il Leverkusen. L’espulsione di Celik riaccende le speranze di Pioli, ma in un’ora segna solo Gabbia

Repubblica: la Roma esorcizza un piccolo Diavolo. Pare ineluttabile l’addio di Pioli a giugno al Milan americano, a prescindere dal derby di lunedì che potrebbe consegnare all’Inter la 2ª stella. La sconfitta nel duello tattico è stata ancora netta, come all’andata. Stavolta Pioli ha architettato un vano arzigogolo offensivo: Musah terzino-ala per stringere, Calabria mediano e dare libertà a Pulisic. De Rossi non si è scomposto, limitandosi ad allargare di più Lukaku per garantire a Dybala le incursioni frontali. Per il Milan una caduta dolorosa. Il volto scuro del plenipotenziario sportivo Ibrahimovic era tutto un programma

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Tuttosport: De Rossi in semifinale, Pioli all’inferno. Come un anno fa, il Milan è uscito contro un’italiana (allora l’nter, stavolta la Roma) perdendo entrambe le partite. Il dato fotografa il perché Ibrahimovic, Furlani e Moncada (scesi in zona spogliatoio pure durante l’intervallo, con il Milan sotto 2-0) inquadrati dalle tv, avessero facce da funerale. A rendere tutto maledettamente più complicato il fatto che lunedì il Milan, se sconfitto, vedrà l’Inter vincere lo scudetto della seconda stella nel derby in un San Siro tutto rossonero. La squadra, al fischio finale, è stata fischiata e contestata e i giocatori hanno dovuto sorbirsi pure le “raccomandazioni” degli ultrà proprio in ottica derby. Fatto sta che ieri sera Pioli - a meno di un colpo di coda - si è giocato la possibilità di avere un futuro al Milan. La distanza siderale dall’Inter in campionato, l’eliminazione prematura dalla Champions e pure la lezione subita da De Rossi (contro Mou i rossoneri avevano vinto entrambe le gare in campionato...) sono capi d’accusa a cui risulta difficile opporre motivazioni sufficientemente convincenti a favore della permanenza.

GDS: ci sono carezze che fanno più le dei pugni. Quelle di Dybala e Pellegrini, dolcissime, hanno steso il Milan in 22 minuti. Sul primo tiro a giro, palo e gol del solito Mancini, sul secondo, palla in rete della Joya. Partita chiusa lì, anche se la Roma dal 31’ ha dovuto sopravvivere in 10 (espulso Celik). Ma l’educazione tattica ed etica di Daniele De Rossi ha permesso ai giallorossi di resistere fino alla fine, subendo solo un gol inutile (Gabbia). In minoranza, sembravano di più contro un Milan impresentabile, nel gioco e nell’animo. Alla vigilia Pioli aveva chiesto cuore e attenzione difensiva. Guardate le dormite e i pasticci di Calabria, Bennacer e Gabbia sui due gol. Come non detto. Le stelle, a partire da Leao, hanno steccato ancora. Ma anche Pioli ci ha messo del suo con un assetto cervellotico che non ha aiutato una squadra fragile che aveva bisogno di sicurezze. De Rossi invece ha azzeccato tutto, dalla carica della vigilia che ha messo in campo un manipolo di gladiatori (Bove, Paredes, Mancini…) alla gestione dell’inferiorità. Ha ricambiato la conferma del club, regalando la quarta semifinale europea consecutiva: incontrerà il Bayer Leverkusen. Le due brutte partite contro la Roma non possono invece non attirare nuvoloni sull’orizzonte di Pioli. E lunedì c’è il derby.

Sempre la GDS: per Pioli adesso si fa dura. Il derby può non bastare. Le domande allora ritornano. Perché un’altra serata così? Perché tutti i big ancora negativi in una partita importante? Perché un Milan scarico, senza idee chiare, senza grinta? E la più importante: quanto vale questo Milan? Pioli ha fatto il massimo per sfruttare la rosa? Il suo Milan per due anni è stato lontano dal primo posto in A ma i meriti storici di Pioli non possono essere cancellati: la rinascita, lo scudetto, la crescita dei giocatori, il gruppo compatto, le buone idee. Il triumvirato Furlani-Ibrahimovic-Moncada è chiamato a prendere una decisione e ora, più che mai, le possibilità di un cambio da luglio sono alte.

CorSera: il Milan esce a pezzi. ogni moneta ha due facce. Quella di De Rossi, fresco di rinnovo contrattuale, è sorridente. Quella di Pioli, al contrario, è triste. La posizione del tecnico, che due anni fa portò il Milan allo scudetto, è in bilico. Resterà fino a fine stagione ma il suo indice di gradimento è in caduta libera. Ieri ha giocato per 72’ in superiorità numerica e ne ha ricavato solo l’inutile gol di Gabbia nel finale. I giocatori, a fine gara, sono andati a rapporto dalla Curva, anche se non si potrebbe. Lunedì c’è il derby di Milano e la consacrazione definitiva dell’Inter sarebbe un altro colpo da incassare.

CorSport: un Diavolo di Roma. Milan travolto nelle due gare: ancora Mancini e poi Dybala lanciano i giallorossi in semi nale con il Leverkusen. L’espulsione di Celik riaccende le speranze di Pioli, ma in un’ora segna solo Gabbia

Repubblica: la Roma esorcizza un piccolo Diavolo. Pare ineluttabile l’addio di Pioli a giugno al Milan americano, a prescindere dal derby di lunedì che potrebbe consegnare all’Inter la 2ª stella. La sconfitta nel duello tattico è stata ancora netta, come all’andata. Stavolta Pioli ha architettato un vano arzigogolo offensivo: Musah terzino-ala per stringere, Calabria mediano e dare libertà a Pulisic. De Rossi non si è scomposto, limitandosi ad allargare di più Lukaku per garantire a Dybala le incursioni frontali. Per il Milan una caduta dolorosa. Il volto scuro del plenipotenziario sportivo Ibrahimovic era tutto un programma
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La squadra ha giocato da cani, è stata messa in campo da cani , i big hanno deluso e non ci sono attenuanti di tipo alcuno però una cosa fatemela dire : la roma come ambiente, come gruppo, come squadra, come società, come città e come tifoseria questa vittoria l'ha voluta più di noi.
Si capiva in ogni contrasto, in ogni duello , in ogni situazione.
La roma quando ha dovuto graffiare lo ha fatto, noi siamo andati leggeri anche sotto porta e sotto porta ci siamo arrivati.
L'espulsione è servita solo a cementare il gruppo roma e mettere ulteriormente a nudo le nostre fragilità.

Il resto lo ha fatto il dio del calcio buttando le loro palle in rete e le nostre sul palo, sulla schiena avversaria, fuori di un pelo.
Non sto parlando di sfortuna, non fraintendete, ma di quei fluidi che solo il calcio sa galoppare.
La roma ieri ha giocato in 13 ,non in 10.
C'era qualcuno in cielo e qualcuno nello spogliatoio da spettatore forzato che su quella palla ci soffiava.

Eravamo il miglior gruppo d'italia, in attesa di diventare la squadra migliore, qualcuno ha ben pensato di manomettere le corde dell'anima come se fossero dettagli.
Finisce ieri la nostra stagione, il derby del livore servirà solo per sorbirci altra cattiveria, altra voglia di vendetta, altre offese di un mondo che si fa chiamare sport ma di sport ha nulla.
 
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GDS: ci sono carezze che fanno più le dei pugni. Quelle di Dybala e Pellegrini, dolcissime, hanno steso il Milan in 22 minuti. Sul primo tiro a giro, palo e gol del solito Mancini, sul secondo, palla in rete della Joya. Partita chiusa lì, anche se la Roma dal 31’ ha dovuto sopravvivere in 10 (espulso Celik). Ma l’educazione tattica ed etica di Daniele De Rossi ha permesso ai giallorossi di resistere fino alla fine, subendo solo un gol inutile (Gabbia). In minoranza, sembravano di più contro un Milan impresentabile, nel gioco e nell’animo. Alla vigilia Pioli aveva chiesto cuore e attenzione difensiva. Guardate le dormite e i pasticci di Calabria, Bennacer e Gabbia sui due gol. Come non detto. Le stelle, a partire da Leao, hanno steccato ancora. Ma anche Pioli ci ha messo del suo con un assetto cervellotico che non ha aiutato una squadra fragile che aveva bisogno di sicurezze. De Rossi invece ha azzeccato tutto, dalla carica della vigilia che ha messo in campo un manipolo di gladiatori (Bove, Paredes, Mancini…) alla gestione dell’inferiorità. Ha ricambiato la conferma del club, regalando la quarta semifinale europea consecutiva: incontrerà il Bayer Leverkusen. Le due brutte partite contro la Roma non possono invece non attirare nuvoloni sull’orizzonte di Pioli. E lunedì c’è il derby.

Sempre la GDS: per Pioli adesso si fa dura. Il derby può non bastare. Le domande allora ritornano. Perché un’altra serata così? Perché tutti i big ancora negativi in una partita importante? Perché un Milan scarico, senza idee chiare, senza grinta? E la più importante: quanto vale questo Milan? Pioli ha fatto il massimo per sfruttare la rosa? Il suo Milan per due anni è stato lontano dal primo posto in A ma i meriti storici di Pioli non possono essere cancellati: la rinascita, lo scudetto, la crescita dei giocatori, il gruppo compatto, le buone idee. Il triumvirato Furlani-Ibrahimovic-Moncada è chiamato a prendere una decisione e ora, più che mai, le possibilità di un cambio da luglio sono alte.

CorSera: il Milan esce a pezzi. ogni moneta ha due facce. Quella di De Rossi, fresco di rinnovo contrattuale, è sorridente. Quella di Pioli, al contrario, è triste. La posizione del tecnico, che due anni fa portò il Milan allo scudetto, è in bilico. Resterà fino a fine stagione ma il suo indice di gradimento è in caduta libera. Ieri ha giocato per 72’ in superiorità numerica e ne ha ricavato solo l’inutile gol di Gabbia nel finale. I giocatori, a fine gara, sono andati a rapporto dalla Curva, anche se non si potrebbe. Lunedì c’è il derby di Milano e la consacrazione definitiva dell’Inter sarebbe un altro colpo da incassare.

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bmb

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All'inizio non ho capito ma in realtà ci sta.
Siccome hanno valutato un presunto rigore ed in effetti il fallo di mano c'era, il non dare rigore dipende dal precedente fallo di mano di Giroud e quindi si è ripreso con la punizione della Roma.
Per me non c'era neanche bisogno di chiamare l'arbitro al monitor, era tutto chiaro e infatti ha deciso in 3 secondi.

A me ha stupito su un calcio d'angolo precedente, con mi pare Tomori abbracciato dal difensore.

Comunque dopo prestazioni del genere parlare di situazioni arbitrali non ha senso.
Ci mancherebbe che mi aggrappo all'arbitro. Ma mi è sembrata una situazione assurda, non da on field review. Bastava che in sala var confermassero che in area avevano giocato tutti a pallavolo e che il primo a toccarla col braccio fosse stato Giroud.
 

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CorSera: il Milan esce a pezzi. ogni moneta ha due facce. Quella di De Rossi, fresco di rinnovo contrattuale, è sorridente. Quella di Pioli, al contrario, è triste. La posizione del tecnico, che due anni fa portò il Milan allo scudetto, è in bilico. Resterà fino a fine stagione ma il suo indice di gradimento è in caduta libera. Ieri ha giocato per 72’ in superiorità numerica e ne ha ricavato solo l’inutile gol di Gabbia nel finale. I giocatori, a fine gara, sono andati a rapporto dalla Curva, anche se non si potrebbe. Lunedì c’è il derby di Milano e la consacrazione definitiva dell’Inter sarebbe un altro colpo da incassare.

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Andris

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vorrei vedere se non perdere un derby finalmente possa bastare a oscurare tutto il resto...
ok pareggi lunedì e poi ? vincono la volta dopo, non cambia nulla sul percorso stagionale
 

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vorrei vedere se non perdere un derby finalmente possa bastare a oscurare tutto il resto...
ok pareggi lunedì e poi ? vincono la volta dopo, non cambia nulla sul percorso stagionale

Da questi cialtroni incapaci puoi aspettarti di tutto, ma io credo che il destino di Pioli ormai sia segnato
 

Andris

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Da questi cialtroni incapaci puoi aspettarti di tutto, ma io credo che il destino di Pioli ormai sia segnato
anche io, ma sono preoccupato dal sostituto se non c'è chiarezza sulla catena di comando
sbagliare un allenatore a giugno significa già compromettere la stagione tipo maestro giampollo...
 
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ma il derby conta 0. Contava solo la partita di ieri.

Questo è quello che ci avevano insegnato gli scribacchini zoomati.


Assurdo.

Una stagione intera a dire "sarà decisiva la prossima". Rimandando di settimana in settimana i problemi. E c'è chi gli è pure andato dietro a sti discorsi...
 
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